Capitolo 27

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"Sta' zitto. Ha aperto gli occhi, posa quel telefono." Fu quello che sentii da quella voce estremamente familiare.

Alzai piano la testa dolorante, mettendomi a sedere sul divano di casa mia e guardandomi intorno.
Cosa era successo?
Ricordavo solo di essere rimasta in piazza con Luke e Michael, ma non ricordavo nulla di come fossi finita improvvisamente a casa.

Ros venne subito da me e mi diede un bicchiere d'acqua, legai i capelli disordinati in una coda e lo bevvi.
"Ros, ma che è successo?" Gli domandai con voce roca.

"Tea.." Mentre cercavo di mettere in ordine le idee, la voce di Michael mi distrasse.

Si avvicinò dalla cucina, ma fu bloccato da mio fratello, che lo prese per il braccio e disse nervosamente: "Non avvicinarti. Stalle lontano."

"Ros, non ha fatto niente." Lo difesi, dopo aver tossito due volte. La gola mi faceva male, come se fosse totalmente graffiata.

Ros alzò le sopracciglia e si sedette di nuovo accanto a me, dicendo a Michael di andare via. Lui mi rivolse un debole saluto con la mano, salutò Ros e lasciò casa nostra.
Sinceramente, non volevo che se ne andasse. Volevo restare lì e parlare con lui.

"Allora?" Risvegliai Ros dai suoi pensieri, che si era incantato.

Scosse la testa e mi mise una mano sulla fronte.
"Hai la febbre." Disse, alzandosi un altra volta, ma lo presi per il braccio facendolo sedere.

"Voglio sapere cosa è successo, Ros." Gli risposi più duramente. Tutto ciò iniziava a confondermi e ad intimorirmi.

Ros sospirò. "Non ricordi di essere stata colpita alla testa, giusto?"

"No." Risposi, cercando di ricordare il più possibile, ma le immagini erano fredde, erano congelate nella mia mente.

"Allora ti spiego tutto." Disse mio fratello, prendendo un cuscino e poggiandomelo dietro la testa. "Bene, prima di tutto, quando esci, devi dirmelo. Io non sapevo che tu fossi uscita, potevi essere chissà dove, sono salito in camera tua per chiederti una mano per Jas e tu non c'eri. Così sono andato a cercarti, e ti ho trovata là in piazza con quei due delinquenti che si alzavano le mani a vicenda. Ti sembra una cosa normale, Tea? Ti sei messa in mezzo, ti hanno colpita, non importa se è stato per sbaglio, ma l'hanno fatto. Non hai idea di quanto mi hai fatto spaventare. Hai sbattuto fortissimo la testa, poteva succedere qualunque cosa, capisci? Potevi anche perdere la memoria, o che ne so. Fortunatamente non credo ci siano problemi... Ma ciò non toglie che ti sei comportata male, e dato questo comportamento immaturo che hai assunto, da ora in poi io ti vieto di uscire con quei due."

Sobbalzai. Ero ancora sconvolta da quello che fosse successo, io prima di uscire lo avevo avvertito. Gli avevo detto che sarei uscita per andare in giro.
E soprattutto, non ricordavo che Luke e Michael si fossero alzati le mani e vicenda. Avevo dei ricordi così ovattati, cercavo di ricordare di più, ma mi risultava letteralmente impossibile.

"No, aspetta! Non puoi impedirmi di uscire con Michael né con Luke!" Gli urlai, arrabbiata. Okay, era mio fratello. Ma non poteva decidere lui le mie amicizie.

Scattò in piedi, ancora più nervoso.
"Tu stai scherzando! E se ti fosse finita male? Avremmo dovuto fare finta di niente? Non sono due persone civili quelle che si prendono a botte, Tea! Hai Lux, Louise e Jim. Perché non uscivi con loro anziché con quei due?" Sbottò.

Scossi la testa nervosamente, stringendo forte un cuscino dalla rabbia.
"Non hai capito niente, Ros! Non ti deve importare della mia vita e delle mie amicizie, okay? Luke e Michael non sono così in realtà, tu non sai. Ci sono tante cose di sotto." Risposi.

Three || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora