Capitolo 14

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Ero in ginocchio, con le lacrime agli occhi.

Me l'aveva portato via.

Simon si avvicinava sempre di più, ma non mi importava, pregavo solo che quella dannata porta si aprisse e di vedere Lucas ritornare a salvarmi.

Ma non succedeva niente.

Simon, ormai, era davanti a me e non ci volle molto prima che mi assestasse un calcio, facendomi cadere del tutto al suolo.

Il dolore era straziante, ma in quel momento pensavo ad altro.

Lei lo aveva stregato, lo aveva rapito e portato chissà dove.

Dopo tutto quello che aveva passato per colpa sua, dopo tutto il dolore che gli aveva provocato, ha avuto il coraggio di ripresentarsi.

Maledetta, ti odio, non la passerai liscia, ti impedirò di fargli ancora del male, dovesse costarmi la vita!

Non mi importava di venire picchiata in quel momento, perché tutto ciò a cui pensavo e provavo era odio, un odio implacabile, per Mery.

Simon si era di nuovo avvicinato, ma questa volta si fermò di colpo e fece un passo indietro.

Pov Simon

Voglio massacrarla questa puttanella.

La mia signora la odia, vorrebbe eliminarla dalla faccia della terra.

Io amo la mia padrona e farò di tutto per renderla felice.

Mi avvicinai per assestarle un altro calcio, quando notai qualcosa di strano.

La stronzetta sembrava diversa.

Aveva smesso di piangere e aveva un'espressione strana in volto.

Il suo viso era quasi oscurato e l'espressione era seria.

Non mi intimoriva per niente, ma non capivo.

Perché non stava piangendo dal dolore?, perché non aveva paura?

Davvero , non capivo.

Cosa le prende a questa ragazza?

Pov Erin

Un'attimo dopo mi sentii trascinare per le spalle e mi ritrovai Tom davanti a me che stava allontanando Simon.

<< stai bene Erin?>>
Mi chiese una voce calda e femminile.

<< si sto bene Ann, come avete fatto a trovarmi?>>

<< in realtà vi eravamo venuti a cercare perché Lucas ha lasciato a casa in bella vista uno striscione con scritto " tanti auguri Ann " .

Ann voleva ringraziarvi io strozzarvi, a propositivo, dov'è Lucas?>>

Chiese il biondo mentre stava attaccando Simon con i suoi affiliati artigli.

<< signor Tom, ho ricevuto ordini precisi dalla mia signora e non posso ferirvi, ma se volete posso rispondere io alla vostra domanda.>>

Tom si fermò, mentre Ann mi aiutava a rialzarmi.

<< il mio nome è Simon e sono l'umile servo della mia padrona Mery. In questo momento, essa , è in compagnia del vostro amico.>>

Osservai Tom.

Aveva gli occhi sgranati e uno sguardo assassino.

Si fiondò su Simon buttandolo a terra con una mano alla gola.

Era irriconoscibile.

<< se questo è uno scherzo non è divertente e sappi che non esiterò a  ucciderti se stai mentendo.>>

<< chiedete alla vostra amichetta se non mi credete >>

Tom si girò verso di me e io gli feci di sì con la testa.

Riportò il suo sguardo su Simon.

<< ora mi spieghi chi sei e come fa Mery ad essere viva !>>

<< queste domande dovete farle alla diretta interessata non a me >>

<< allora portaci da lei!>>

<< la mia signora approva la vostra presenza, tra poco aprirà un portale, vi vuole presenti allo spettacolo>>

<< aspetta, quale spettacolo?>>
Chiesi preoccupata.

<< lo vedrete>>

Non feci in tempo a parlare che si manifestò il portale.

<< allora, venite?>>

Chiese Simon sogghignando, mentre si rialzava da terra.

Pov ?

<<Tra poco arriveranno i miei ospiti, devo sbrigarmi a preparare tutto>> disse Mery euforica.

Attraversò i lunghi corridoi della sua residenza, fino ad arrivare ad un portone completamente nero.

Aprì le porte e si ritrovò davanti una enorme stanza in stile barocco, con un lungo tappeto rosso che portava ad un largo scalino ,con sopra un enorme trono interamente in argento e decorato con diverse rose intagliate e qualche ghirigoro sui braccioli.

Sul trono sedeva, ancora ipnotizzato, Lucas.

Mery si avvicinò, si abbassò leggermente e prese delicatamente il viso del ragazzo con una mano.

<< stanno arrivando i nostri ospiti tesoro, fai il bravo e rimani qui fino al momento dello show ok ?>>

Disse con voce sdolcinata

<< non vedo l'ora di rifarti incontrare quella ragazza, sai cosa fare vero?>>

Chiese, mentre gli accarezzava dolcemente i capelli.

<< dovrò attirare il bersaglio in questa stanza, in seguito la dovrò uccidere lentamente ,come da voi richiesto e infine dovrò usare un'arma sacra per togliermi la vita come punizione per ciò che vi ho fatto subire in passato>>

Disse con voce quasi meccanica.

<< bravo ragazzo, ricordati di portare la tua Ejiki al centro della stanza, lì, le telecamere, potranno registrare ogni vostro movimento.>>

Finì, dandogli un dolce bacio sulla guancia e facendo comparire un sorriso malsano sul suo volto.

That day [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora