~42.

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"Grazie mamma che mi sei venuta a prendere..."-dissi una volta salita in macchina e chiuso la portiera.

Mia madre annuì e mise in moto. Non mi sta rivolgendo parola e io non so cosa fare.

"Mamma senti.."

"Alexis mi hai deluso tanto, sai? Non mi aspettavo una cosa del genere."-disse senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Era fredda, distaccata, era arrabbiata a morte con me.

Abbassai lo sguardo sulle mie mani che iniziai a torturarmele.
Mia madre non mi ha mai detto una cosa del genere e mi sto sentendo veramente male.
I miei occhi iniziarono a bruciare, iniziai a vedere sfuocato e sentì una lacrima rigarmi il viso.

Iniziai poi a fare dei respiri profondi, continuando a guardare verso il basso, per calmarmi, ma nulla.

"Mamma per favore.. fammi spiegare.."-dissi con la voce che tremava.

Mia madre si voltò verso di me e poi ritornò a guardare la strada.

"Sentiamo."-disse freddamente per poi sospirare.

Presi un gran respiro e iniziai a parlare.

"C'è un.. un nuovo ragazzo a scuola, che lo avevo già incontrato prima e lui era nella mia stessa lezione di geografia, una volta finita la lezione siamo usciti dall'aula e ho deciso di fargli visitare la scuola.. Perché so come ci si sente ad iniziare in una nuova scuola, dove non conosci veramente nessuno e nemmeno il luogo dove sei, così mi è sembrato carino mostrargliela.. lo volevo far sentire più a suo agio, ma sai come sono fatta, no? Faccio le cose senza pensarci due volte, e so che c'era anche un altro momento per fargliela visitare, tipo ricreazione ma lì per lì non ci ho pensato.."-mentì in parte, anche se mi fa male mentirle.

Da quando sono qui ho mentito troppe volte a mia madre e non mi piace ma devo farlo. Devo farlo per il mio bene.

Per una volta tanto voglio pensare a me e non agli altri.

Mia madre fermò la macchina, e alzai lo sguardo solo in quel momento, non mi ero accorta che eravamo già arrivate a casa, per tutto il tragitto il mio sguardo era puntato sulle mie mani.

Mi voltai verso mia madre che aveva ancora le mani sopra allo sterzo e guardava avanti.

"Mamma.."-la chiamai con un fil di voce.

Si voltò verso di me, mi fissò negli occhi per minuti interminabili. Poi spalancò le braccia e mi sorrise.

Mi sganciai la cintura e mi avvicinai a lei per abbracciarla.

Mi strinse forte, con una mano mi accarezzava i capelli scompigliandomeli appena, ma non mi importava.

"Ti perdono cara, me lo dovevi dire prima che era per questo motivo.. ti avrei capito perché so come sei!"-la strinsi più forte.

Ci staccammo e scendemmo dalla macchina ed entrammo in casa.

"Hai mangiato nulla?"-mi chiese una volta chiusa la porta di casa ed entrata dentro.

Buttai lo zaino in terra e storsi la bocca.

"Ho mangiato una pastina presa alle macchinette ma adesso non ho fame, sono stanca morta.."-dissi sfiorando la fronte per poi un occhio e mia madre mi guardò.

"Non ti fa bene stare a stomaco vuoto! Dai, ti preparo qualcosa, almeno un panino.."-disse premurosa.

"No mamma, tranquilla, grazie.. vado un attimo in camera a riposarmi, per domani devo solo fare matematica.. La faccio e poi mi riposo.."-dissi sorridendole e lei annuì.

My StepBrother.  // Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora