Capitolo 3

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-Non hanno trovato niente...- cercò di dire Taryia, tra le lacrime.
La verità era che quella ragazza aveva fatto tanti sbagli nella sua vita e non voleva che la incolpassero di nuovo. Per la mia scomparsa. E ingiustamente.

-Ehi, tranquilla. Adesso andiamo a fare la denuncia. Loro ci aiuteranno!- la assicurò Holt, mettendole una mano sulla spalla.
-E se daranno un'occhiata ai miei precedenti?! Non voglio finire dentro un'altra volta!
-Non lo faranno. Ora andiamo.

Si rincontrarono nella hall del ristorante.
-Quindi... andiamo a fare la denuncia?- disse Josh.
-Direi proprio di sì, stavolta il caso è più grosso di noi. Se non trovano quella lì, noi siamo fottuti!- ricordò Holt.

Un motorino e una macchina. Diretti per la stazione dei carabinieri. Quando me l'avete raccontato... quasi non ci credevo. Non potevate risolvere niente così.

-Buonasera!- si rivolse Taryia allo sportello della stazione -Vorremmo denunciare una scomparsa!
-Mi dispiace...- rispose seria la guardia -Il commissario è assente al momento.
-Eh... il suo vice?- insistette lei.
-È in viaggio di nozze.
-Qualcun'altro...?- cominciava ad innervosirsi.
-Signorina, una denuncia si può solo fare da un commissario o da un suo precario/sostituto.
-VOGLIO DENUNCIARE QUESTA FOTTUTISSIMA SCOMPARSA ADESSO!!!!!- gridò Taryia, sbattendo il pugno sul banco.
La guardia indietreggiò quasi spaventata. Quasi.

-Non c'è bisogno di scaldarsi tanto...- disse una voce proveniente dall'entrata.
Un uomo alto, robusto e di colore avanzò verso di loro.
-Voi siete?- chiese Taryia.
-Commissario Aaron Jeffrey. Ma potete chiamarmi Commissario Jeff.
-Vorremmo denunciare una scomparsa.
-Bene, accomodatevi nel mio ufficio.
Lo seguiamo lungo il corridoio ed entrammo nella seconda porta a destra. Ci accomodammo davanti alla scrivania e aspettano che lui prendesse il suo taccuino e accendesse il computer.
-Chi vorreste denunciare?
-Una ragazza, Elizabeth Crowe- si affrettò a dire Melanie.
-Elizabeth Crowe... quanti anni?
-Quindici.
-Quand'è stata l'ultima volta che l'avete vista?
-Ehm, stasera dopo cena. Oggi è il suo compleanno. Ci aveva invitati per una festa.
-Dove esattamente?
-Al Fireawaii Pizza's Eatery. Sulla quarantacinquesima ovest.
-Grazie. Se è tutto potete andare.

Ognuno tornò a casa sua. Ognuno per la sua strada. Erano tornati al ristorante per pagare e prendere gli altri due motorini.

Taryia saltò sul suo, mise in moto e percorse la quarantacinquesima. I negozi "correvano" di fianco a lei. Appena arrivata a casa, scese e raggiunse il condominio. Suonò il campanello. Gli aprirono ed entrò.
-'Sera Signorina Stone.- la salutò cordialmente il portinaio. Lei non li degnò di uno sguardo.
Chiamò l'ascensore e salì verso il suo appartamento lentamente. Aprì la porta e diede un'occhiata a suo zio stravaccato sul divano, con una birra in mano, a guardare un documentario.
-Ti sei divertita?
-Come al solito...
Era la più brava a raccontare palle. Non voleva che si preoccupasse.
Si diresse in camera e buttò la borsa sulla sedia della scrivania. Si sdraiò sul letto stravolta.

La notte non dormì niente. Nessuno dormì. Soprattutto Holt. Si sentiva in colpa.

La mattina si svegliò tutto sudato. Aveva avuto incubi forse ma non se li ricordava.
Ancora in pigiama fece colazione.
Nel mentre squillò il cellulare. Lo prese. Era Josh. Forse aveva notizie...
Rispose.
-Holt! Accendi subito la TV sul 5!!!!
-Okay, okay.
Con l'altra mano la accese e la impostò sul canale dato. No! Non ci poteva credere!

A.A.
Ciao! !!!!! Vi ho fregato eh? Vi ho lasciato il finale in sospeso! !!! Icsdi icsdi! !!!!

La scomparsa di Elizabeth CroweDove le storie prendono vita. Scoprilo ora