Capitolo 7

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La mattina seguente Emily si alzò di buon umore, non perché avesse sognato James o avesse trovato una soluzione: era semplicemente felice, serena. Uscì insieme a Veronica ed andarono al lavoro; qui la situazione era decisamente diversa da parte dell'unica persona che, fino a quel momento, era stata ostile nei confronti della nuova arrivata. Avvicinò la collega, parlandole all'orecchio.
- Non ho detto niente a nessuno, ieri sera, durante la riunione.
- Grazie. Ti hanno chiesto qualcosa?
- Sì, ma ho detto che eri stanca e che non saresti venuta.
Tornarono tutti al proprio lavoro; Veronica osservava tutto quello che facevano e si chiese se avrebbe potuto imparare anche lei. Aveva memorizzato tutti i procedimenti, ma non sapeva se sarebbe stata in grado di rifarli da sola.
La giornata passò velocemente, ed Emily era pronta per andare in ospedale. Nel pomeriggio aveva avuto un'idea che, forse, avrebbe potuto smascherare l'appuntato in maniera legale. Decise di parlarne con gli altri quando sarebbero tornati a casa. Il suo entusiasmo era palese, e Veronica la guardò incuriosita.
- Tutto bene? Mi sembri particolarmente contenta.
- Sì, ho avuto un'idea, anche se, per ora, non ti anticipo niente. E' un po' confusa, ma ho deciso di parlarvene stasera.
- Va bene. Mi fa piacere vederti così ottimista.
Sorrisero entrambe e si immersero ognuna nei propri pensieri. Una volta arrivate in ospedale, Emily si diresse verso la stanza del marito. Salutò la guardia, che ricambiò con un sorriso, ed entrò.
"Amore mio, sono di nuovo qui. Ieri non ti ho scritto perché, quando ho preso la penna in mano, il mondo è come scomparso, ed io mi sono ritrovata a rivedere il film della mia vita. Poi ho sentito una voce che mi diceva di sperare, ed io continuo a farlo.
Sai, ti vorrei raccontare alcune novità. Una riguarda le indagini sulla tua agenda: il capitano Ryan ha scoperto che è stato l'appuntato a prenderla, anche se non abbiamo capito perché. Forse ho avuto un'idea per smascherarlo, ma la devo comunicare prima ai carabinieri. Lo farò stasera quando torno e te ne parlerò domani.
La seconda novità riguarda l'allarme: finalmente sono riuscita a completarlo. E' un po' complicato, nel senso che ho fatto in modo di chiudere ed aprire la porta, inserendo l'allarme, direttamente con lo sguardo. Modestamente sono un genio.
Sai che ti ho sognato di nuovo? Eravamo in un posto stupendo: era un'isola deserta, solo per noi. Come al solito, mi sembrava di esserci veramente; potevo sentire sotto i piedi quella sabbia finissima, e ricordo la sensazione dell'acqua che ci scorreva addosso, così rilassante. Quando ho aperto gli occhi mi sono ritrovata di nuovo nella nostra stanza. Mi è tornato alla mente il ricordo di quella scritta che avevi fatto sul vetro il giorno di San Valentino. Che bella sorpresa! In quel momento mi è sembrato di sentire la tua presenza, quasi a volermi ricordare che mi ami... io lo so che è così, e ti ringrazio per il pensiero: è importante per me, in questo momento, sentire che mi sei vicino.
Per ora ti saluto. Buona notte, amore, e a presto."
Sistemò i fogli e vi appoggiò sopra la penna chiusa; baciò dolcemente il marito ed uscì dalla stanza. Rivolse un cenno di saluto al carabiniere di guardia e si avviò alla macchina in compagnia di Veronica. Una volta arrivate a casa chiamò il capitano Ryan e lo invitò a venire. Avendo finito il suo turno di lavoro si diresse volentieri in quel luogo: la compagnia dei colleghi gli era gradita, ed era felice di poter rivedere quella donna, che ammirava per il suo grande coraggio. Inoltre, anche lui aveva alcune novità: aveva scoperto quale indagine aveva preso fin troppo a cuore e, scavando a fondo, ne aveva anche capito il motivo.
Dopo essere entrato in casa, si riunirono tutti insieme intorno ad un tavolo.
- Se permettete inizio io. Ho novità importanti: ho scoperto che, durante un'altra indagine, il vostro collega aveva tenuto un comportamento simile. Non credo che sia un caso il fatto che riguardasse l'uso di sostanze non proprio giuste per produrre vini. Ritengo che si tratti della stessa persona che ha incontrato suo marito: è stato scarcerato a marzo. In base a quanto le ho detto, potrebbe venirle in mente qualcosa?
- Certo, potrebbe dire al suo collega che avete nuove prove e che riaprirete le indagini.
- A quale scopo?
- Provocargli tensione: in questo modo sarà più facile cadere in errore o fargli compiere qualche passo falso.
- Questa mi sembra un'ottima idea.
- Grazie. Secondo lei sarebbe troppo rischioso affidargli le indagini?
- Credo proprio di sì, visto che, effettivamente, non ci sono elementi realmente sufficienti per riaprirle. Forse, l'unica possibilità è incaricare un altro collega che dovrà "casualmente" tirare fuori l'argomento. Non resterà poi altro da fare che pedinarlo.
Prepararono la cena pensando a tutti i dettagli; Emily cercò di capire cosa poteva aver spinto quell'uomo a fare un gesto del genere.
Durante la notte fece uno strano sogno: le sembrava di essere invisibile e di volare da un lato all'altro della città. Era cosciente che non fosse la sua volontà, ma si trattava di una strana forza che la trasportava. Si trovò in una stradina vicino a casa, proprio dove era stato investito suo marito. Era giorno, e tutto sembrava reale: le macchine, le case, le persone. Si chiese per quale motivo si trovasse in quel luogo, dal quale cercava inutilmente di scappare. Qualcuno, però, sembrava trattenerla e, dopo aver lottato contro quella forza sconosciuta, si arrese.
Passarono alcuni minuti e, dall'angolo, uscì James. Il suo volto era chiaramente cupo ma, soprattutto, era preoccupato. Fece alcuni passi e, mentre stava attraversando, un'auto piombò su di lui a folle velocità. Dopo quella scena tutto, nel sogno, rallentò: vide il marito volare lentamente ma, soprattutto, vide chi era alla guida della macchina. Senza saperne il motivo, cercò di ricordare ogni minimo dettaglio di quel volto, ed osservò il numero di targa, memorizzandolo. Dopo essere passato vicino a lei, le cose ripresero il loro ritmo normale: la gente correva, qualcuno chiamava l'ambulanza ed un medico che si trovava lì per caso aveva iniziato a prestare soccorso. Un senso di sonnolenza si impossessò di lei, e si abbandonò completamente; dopo qualche istante aprì nuovamente gli occhi, e si ritrovò nella sua stanza. Si alzò dal letto e si diresse verso il salone, dove c'era il suo computer. Daniele la vide e la seguì, convinto che la donna fosse sonnambula. Rimase senza parole quando la vide collegare una tavoletta grafica al portatile, soprattutto considerato il fatto che erano le 3 di notte. Si diresse verso di lei con fare circospetto.
- Emily, tutto bene?
- Sì, scusami se ti ho svegliato, ma devo fare una cosa urgente.
- A quest'ora?
- Già. Se vuoi ti spiego cosa sto facendo e per quale motivo. Intanto prendi questo.
- Che cosa c'è scritto?
- E' un numero di targa che ho sognato.
Il carabiniere lo prese con un sospiro e si accomodò su una sedia vicino a lei. Nella sua mente pensava che avrebbe fatto bene a giocare quei numeri al lotto, magari gli avrebbero portato fortuna... All'improvviso spalancò gli occhi: la donna stava facendo un identikit. Si rese conto, dopo alcuni minuti, che il volto disegnato gli era familiare; non ricordava in quale occasione lo aveva visto, ma era sicuro che avesse a che fare con l'indagine. Ascoltò il suo sogno e si chiese se le cose fossero andate effettivamente in quel modo.
Quando ebbe terminato il disegno, decise di stamparlo, in modo da farlo avere al capitano. Entrambi concordarono sul fatto di dare direttamente a lui l'identikit, senza mandarglielo via fax o posta elettronica: qualcuno avrebbe potuto intercettarlo e distruggerlo. Dopo questa decisione, Emily tornò a letto. Rimase sveglia per parecchio tempo, negli occhi l'immagine di quel volto. Cercò di rilassarsi e, dopo qualche tempo, riuscì ad abbandonarsi ad un sonno senza sogni. Si risvegliò qualche momento prima del suono della sveglia e si alzò subito.

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