Mi svegliai di colpo. Avevo sentito qualcosa in corridoio. Mi avvicinò verso la porta. Il pavimento è gelido sotto i miei piedi nudi. Scendo dal letto e qualcosa afferra la mia pianta. È una mano fredda,glaciale e nodosa. Alla prima se ne aggiunge una seconda che stritola la mia caviglia. Provo a dimenarmi ma la presa dalle lunghe dita è ferrea sul mio piede. Stringe talmente forte da farmi male. La prima sale sulla mia gamba e la stringe con forza. Mi sbatte a terra contro il pavimento. Arriva al mio sedere e subito dopo al busto e alla spalla. Mi trascina sotto il letto,verso un buio soffocante. E denso. Mi stringe con forza a se mi prende mi sbatte contro una parete. "Straccione..." mormora. Mi afferra il viso tra le dita e mi costringe a guardarlo. Poi mi sbatte a terra e mi lega le mani e le caviglie al muro. Lo slenderman se ne va via.