Prologo

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23 Luglio 2004


Non poteva andare a visitare la Londra Babbana, Louis lo sapeva bene.

Suo padre era stato espressamente chiaro al riguardo: non c'era nulla di interessante da vedere, non c'era niente di importante da cercare e tutto ciò di cui il bambino poteva avere bisogno gli sarebbe stato recapitato a casa da uno dei fedeli elfi di famiglia.
L'unico compromesso accettabile per accontentare la "voglia di scoprire il mondo" del bambino era quello di concedergli di andare a Diagon Alley insieme a Gunch, l'elfo che da sempre - 9 anni - si occupava di prendersi cura dell'erede dei Tomlinson.
Ma Louis sapeva bene anche come convincere l'elfo a fare ciò ch'egli voleva.
Eccolo dunque ad osservare ammirato la grande capitale inglese, sgranando gli occhi di fronte al Big Ben e al London' Eye, scoprendo per la prima volta un nuovo tipo di magia.
- Gunch, Gunch mi scappa la pipì! - esclamò il bambino all'elfo che gli teneva la mano, attirando su di sé gli sguardi dei babbani che non vedevano con chi stesse parlando.
- Al signorino serve bagno? Gunch porta subito signorino al Manor! - rispose l'elfo.
- Nono Gunch, portami in un bagno babbano! -
- Ma signorino, Gunch non sa se.. - iniziò ad obiettare la creatura, interrotta subito dal bambino.
- Gunch questo è un ordine! Portami in un bagno babbano. Ti prometto che mio padre non lo verrà a sapere -
- Sì signorino, come desidera signorino, Gunch porta subito a bagno babbano signorino - e così dicendo, l'elfo accompagnò Louis al bagno pubblico più vicino, spiegandogli come funzionasse e dandogli qualche spicciolo che gli sarebbe servito per entrare nel bagno.
Quando qualche minuto dopo uscì dal bagno cercando con lo sguardo l'elfo per raccontargli di quello strano water che evidentemente era sbagliato perché iniziava a far girare l'acqua non appena il bimbo vi si sedeva, Louis andò a scontrarsi contro qualcuno.
- Oops - mormorò un ragazzino della sua altezza, dagli occhi d'un intenso verde e dai riccioli ribelli, guardandosi imbarazzato le scarpe.
- Ciao! - gli rispose quindi Louis, stendendo le labbra in un sorriso e porgendo la mano al ragazzino, animato da quella curiosa voglia di amicizia tipica dei bambini - Io sono Louis. Louis Tomlinson -
Il riccio lo guardò sorpreso e imbarazzato per qualche secondo, accennando poi un lieve sorriso e stringendo la mano dell'altro.
- Io sono Harry Styles -
    

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Quella sera, dopo una dura punizione da parte del padre per aver disubbidito ai suoi ordini, a Louis vennero spiegate molte cose sul perché non potesse permettersi di interagire con i babbani e da quel giorno la sua educazione già di per sé rigida lo divenne ancora di più, mentre i Tomlinson gli inculcavano con successo in testa i loro ideali, che ovviamente il giovane avrebbe dovuto seguire.
Di Gunch non si seppe più nulla.


Filthy Little MudbloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora