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<<Si, corri veloce, ha avuto un incidente.. No non credo, ma..>> continuo a sentire una voce femminile che urla al telefono, ma non riesco a capire di cosa si tratta, so solo che sta peggiorando il mio mal di testa..
<<Senti non so come, non sappiamo nulla.. Ora sta dormendo si. Jess fai presto ha bisogno di te adesso>>
Jess
Jess
Jess
Il suo nome rimbomba nella mia testa, e improvvisamente delle immagini si proiettano nella mia mente..
Musica, alcol, bacio, Jess, la litigata, io in lacrime, le sue parole taglienti, la macchina, incidente e poi NERO.
Fantastico, era tutto ciò che mi serviva in questo momento.
Non lo voglio qui, quello stronzo non lo voglio al mio fianco.. Sento gli occhi deboli, e io che lotto per non riaddormentarmi, ma non ci riesco e calo in un sonno profondo.
<<È sveglia, si è svegliata!>> urla Melissa a squarcia gola con un sorriso a 32 denti, <<Che diavolo hai da urlare, si può sapere?!>> ah, è qui a quanto pare. Non succede mai quello che voglio io! E dal tono di voce sembra, incazzato? Non posso crederci, è incazzato, lui! Nonostante abbia una tuta grigia con sopra una maglietta bianca i capelli scompigliati e l'aspetto di chi ha dormito poco è sorprendentemente bello da mozzare il fiato! La bellezza dovrebbe essere illegale dato che non possono averla tutti.
Non ti perdere cara mia!
Ah beh ci mancavi solo tu vocina interiore.
Io non manco mai, sono presente in ogni occasione
Ah si? Vorrei sapere dove eri quando è successo tutto quel casino alla festa
Ero nelle tue stesse condizioni dato che sono te. Ora non distrarti e fagli vedere chi sei e rispondi che ti ha fatto una domanda!!!
Io non mi sono persa e so perfettamente che mi hanno fatto una domanda perciò smettila di opprimermi.
<<Hai intenzione di rispondermi oppure mi continui a guardare in quel modo?>> sputa quel tale riccioluto davanti a me, <<Come scusa?>>
Alla faccia di chi si ricordava!
Sparisci non ho tempo ora..
<<Ti ho chiesto come ti senti e cosa è successo>> <<Allora, non sono fatti tuoi e non sono fatti tuoi>> <<Non cominciare, non è aria Spenc, perciò parla!>> <<Cosa ce? Ti trovo nervosetto oggi.>> dico con un ghigno sfrafottente, <<Si, e ne ho tutto il motivo perciò parla prima che perda del tutto la pazienza!>> righia lui. <<Ah tu? Quindi ricapitoliamo, tu sei arrabbiato perché mi ti sei scopata, mentre ero incosciente? Tu sei arrabbiato perché a causa mia hai fatto un incidente? Tu sei arrabbiato perché mi hai sbattuto la verità in faccia in un modo orribile? No scusami tanto Jess, hai tutto il diritto di essere arrabbiato, non io ma tu!>> dico tutto d'un fiato urlando! <<Dio Spenc, proprio non capisci? Tu mi hai offeso. Si che sono uno stronzo ma non fino a questo punto, non mi ti sono scopato l'ho detto solo in preda all'ira perché tu mi ritieni così fottutamente coglione da credere davvero che io ti abbia fatto una cosa simile, a te, alla mia migliore amica!>> sputò con tutta la rabbia possibile! <<Si Jess perché lo sei! Mi ha fatto male sentirti dire tutto ciò. Io non ricordo assolutamente niente di tutto quello ho fatto alla festa e tu ti prendi gioco così di me. Mi sono ritrovata nuda, nel letto con te avvinghiato a me, cosa avrei dovuto pensare?>> <<Io stavo preparando il divano per me, così che tu potessi dormire a letto e io al divano, ma tu no, tu sei venuta da me e mi hai implorato di non lasciarti dormire sola e a quel punto mi hai preso per un braccio trascinandomi con tutta la forza che avevi per portarmi a letto con te, ho provato a dissuaderti ma nulla, non sentivi ragione così mi sono rassegnato, improvvisamente ti spogli e rimani in mutante e reggiseno dicendo che sentivi caldo, ti ho dato una delle mie magliette ma niente, anzi, hai spogliato anche me, provocandomi reazioni che non volevo avere in quel preciso istante, poi, mi hai preso per un braccio trascinandomi a letto e ti sei praticamente attaccata a me, premendo il tuo fondoschiena contro la mia erezione e facendomi gemere più di una volta.. Tranquilla non ci siamo baciati ti sei addormentata subito dopo ma meglio così sennò solo dio sa cosa starebbe succedendo in questo momento!>> urla tutto d'un fiato..
Sono rossa paonazza, me lo sento, non so cosa dire e d'un tratto entra il medico <<Buon risveglio signorina, ho delle buone notizie, non ha nulla, ha battuto solo la testa ma nulla di grave, le abbiamo messo dei punti, perciò può raccogliere la sua roba e tornare anche a casa, non è necessario che rimanga qua per altri accertamenti. Buongiorno>> disse il dottore felice e sollevato.
Mi alzo e mi aiutano a raccogliere la mia roba, quando sto per uscire vedo un ragazzo appoggiato al muro difronte alla camera da cui stavo uscendo. Era poco più alto di Jess, con dei capelli neri tutti scompigliati, occhi blu notte, le labbra carnose racchiuse in una linea dura, jeans attillati neri con la maglietta a maniche corte bianca da cui si intravedono i suoi tanti tatuaggi possenti muscoli. Un ragazzo familiare che racchiude in se tutto il fascino del mistero.
Improvvisamente il suo sguardo di posa su di me, e mi guarda dall'alto verso il basso tre volte, poi mi guarda dritto negli occhi mettendomi ansia e soggezione. Ho una voglia improvvisa di scoprire chi è ma ho come l'impressione di saper già chi sia. <<Cosa hai da guardare?>> mi dice con voce roca, <<I-io n-nulla>> balbettai? Ma che?
Riprenditi da quello schianto che hai davanti.
Ciao anche a te.
<<Spenc muoviti andiamo a casa>> mi risveglia Jess dai miei pensieri, e boom, scoppia la bomba. <<Io non ci torno a casa con te!>>
Ma, ma cosa stai dicendo?
Sta zitta per una buona volta!
<<Scherzi vero?>> mi guarda incredulo il ricciolino.
<<Torno al dormitorio, più tardi Melissa mi porterà le mie cose.. Giusto Mel?>>
<<Beh io..?>> le lancio un occhiataccia, <<Si, si, stai tranquilla te le riporto io più tardi.>> dice alzando gli occhi al cielo, mentre vedo Jess che ci osserva stupito, <<Ma cosa stai dicendo Mel?! No, tu vieni a casa con me!>> mi dice con uno sguardo indecifrabile! <<No Jess non tornerò a casa tua, non c'è n'è bisogno, le caldaie sono state riparate perciò non vedo altro motivo perché io debba stare ancora a casa tua!>> <<Hai appena avuto un incidente questo non è sufficiente come motivo?>> <<Il dottore ha detto che non è nulla di grave per questo motivo mi ha dimesso!>> <<Beh allora perché dobbiamo ancora chiarire!>> <<Lo abbiamo fatto poco fa, non c'è bisogno di dire altro>> <<Ora sono io che ne voglio parlare però perciò andiamo che mi sto irritando.>> ringhia Jess.
Poi improvvisamente il ragazzo affascinante qui difronte a me parla, e mamma mia che voce. <<Mi sembra chiaro che non vuole venire a casa tua perciò Jess rassegnati pure.>> disse con un tono al quanto insolito. <<Tristan fatti i cazzi tuoi!>> sputa acido Jess.
Ah ecco come si chiama, Tristan, Tristan White. Il ragazzo più voluto dalle ragazze, quello di cui tutti parlano all'università di New York, quello che tutti invidiano. Il ragazzo più misterioso e affascinante.
Tristan alza le mani in segno di risposta e poi si avvicina a me, con passi lenti e decisi, mi afferra per un braccio e i nostri corpi si mettono in contatto, e sento una scarica strana, ma bella, avvicina le sue labbra al mio orecchio e mi sussurra lentamente 'Anche se è maleducazione, devo ammettere che non mi dispiace essere fissato da te.'
E poi se ne va, come se niente fosse, mentre io rimango immobile con un nodo allo stomaco.

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