FOUR

6 0 0
                                    

Erano passati cinque giorni dal mio incontro con Harry.
Quell'incontro che mi lasciò senza risposte alle mie infinite domande.

Era successo tutto così in fretta che nemmeno ho avuto il tempo di assimilare tutto.

Vagavo per le strade di Londra, precisamente ero all'Hyde Park seduta su una panchina a guardare quelle fottute e bruttissime colombe mentre mangiavano.

Non sapevo esattamente cosa Harry volesse da me.

Restavo nel dubbio e per ora era meglio così.

Accesi la quarta sigaretta della giornata e la nicotina sembrava rilassarmi.

Apparentemente.

Perché qualcuno si sedette accanto a me, proprio a mezzo metro vicino al mio corpo.

E quel qualcuno lo conoscevo benissimo.

Harry.

"Cosa vuoi Harry?"

"Ciao Riley Parks." Mi salutò lui fissandomi negli occhi.

Era bello da morire, ma ieri mi aveva lasciata con immense domande senza risposta, adesso cosa vuole?

"Hai le tue cose? No perché sei sempre così acida."

"Sono cazzi miei, Harry.
Mi stavo rilassanso e adesso che ci sei tu è andato tutto a puttane."

"Oh oh, Riley. Calmati piccola."

Avvampai. Quella parola che uscì dalle sue labbra con quella voce roca mi fece perdere quel minimo di autocontrollo che mi era rimasto.

"Harry senti-" feci per parlare ma lui mi attirò a se unendo le nostre labbra in un dolce bacio con tanto di lingua in mezzo.
Continuando poi a mordermi il labbro inferiore e facendomi salire il cuore in gola, che già batteva a più non posso senza sosta.

Era diverso dal primo bacio, sembrava più dolce, sembrava che lui mi stesse chiedendo scusa. Si un bacio di scuse.

E il mio cervello insieme alla ragione, andarono in giro per il parco estasiati a farsi le canne.

Solo noi. Io e lui. E le nostre labbra. Un bacio umido, caloroso, che chiedeva perdono.

Si staccò poi da me per l'eccessiva mancanza di aria e io non potei fare a meno di ridere.
Un vero sorriso.

Lui era bellissimo, noi lo eravamo.

"Riley sei bellissima."

Arrossii. L'aveva davvero detto?
Oh, ero rincoglionita. Non ragionavo più. Ero andata in tilt.

" È uno stupido ornitorinco." mi ricordava il mio subconscio.

"Ti sta prendendo in giro."
Forse era vero.
Ma in quel momento io volevo solamente le sue labbra sulle mie. Necessitavo questa cosa ogni volta che ero accanto a lui. Ogni volta che lui mi sfiorava o quando le nostre menti entravano in contatto, quasi come se fossimo legati da un sottile filo che unisce le persone.

"Grazie Harry." Risposi sorridendo appena.

Mi sfiorò delicatamente la guancia destra con la sua mano, era così morbida.
Stavo davvero bene, ma sapevo che prima o poi Harry sarebbe andato via. Ma per adesso volevo godermi quel piccolo attimo di tranquillità.

******

"Riley svegliati!" Sentii delle voci in sottofondo, ma non aprii gli occhi comunque.

"Riley, cazzo! Svegliati, fra mezz'ora hai il colloquio con il datore del The Foundation bar!"

Cazzi era vero! Ma dovevo essere li alle dieci.

"Che ore sono?" Chiesi con voce rauca ancora troppo presa dal mio sonno tranquillo.

"Le nove e mezza testa di cazzo! Dai alzati vai a farti la doccia. Muoviti!"

Mi alzai di scatto avendo un leggero giramento di testa e andai dritta sotto la doccia.

Alle dieci meno cinque minuti ero pronta, indossando il mio jeans preferito e un maglioncino nero abbinato alle vans nere. Legai i capelli in una coda alta e uscii dal bagno.

"Oh finalmente, andiamo!" Mi disse Savannah che aspettò che finissi di prepararmi.

Presi l'auto di mio padre è ci avviammo verso il mio, si spera andasse bene, colloquio.

Entrai e non potevo negare che ero estremamente nervosa.

"Signorina Parks, benvenuta. Si accomodi nel mio ufficio. Mi segua." Era gentile il Signor Patrick, almeno speravo.

Riluttante e nervosa mi avviai con lui nel suo ufficio e mi accomodai lentamente sulla sedia che devo dire era molto comoda.

"Allora, Signorina Parks-"

"Mi chiami Riley, Signor Patrick."

"Allora lei mi chiami semplicemente Andrew." Rispose sorridendo.
Ricambiai il sorriso e lo incitai a continuare.

"Come stavo dicendo, ho letto e riletto il suo curriculum e a primo impatto mi è sembrata davvero una ragazza dalle mille capacità."

"Beh si, ho lavorato in vari pub e ristoranti. Diciamo che si fare un pò di tutto. Me la cavo abbastanza bene e le posso assicurare che darò sempre il meglio di me." Risposi a mia volta sorridendo. Sembrava simpatico ed era molto giovane, sulla trentina.

"Allora le propongo di iniziare già da oggi pomeriggio se per lei va bene. Stasera abbiamo una serata e suoneranno alcuni ragazzi, una band chiamata The Rub. Io sarei felicissimo di averla qui già da oggi."

Allargai gli occhi per la sorpresa.
Cosa? Avevo seriamente un lavoro? Cavolo!
Decidi comunque di rimanere un pò sulle mie per non far capire il mio entusiasmo.

"Si si, Andrew per me va più che bene!"

"Perfetto, allora seguimi che ti presento le altre due ragazze e principalmente il tuo "tutore" per questa settimana che si chiama Evan."

Entusiasta lo seguì, ancora non potevo crederci. Avevo ottenuto il posto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

||Wherever you will go|| Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora