capitolo 14

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Fortunatamente le lezioni passarono abbastanza velocemente e tornai a casa di mia madre prima del solito,dato che il pullman aveva anticipato.
Mi fiondai sul letto come se fossi un naufrago e quella l unica isola deserta in mezzo al mare.
Lo amavo.
Senza contare che quando avevo sette anni mio cugino aveva organizzato un matrimonio tra me e il letto a cui avevo dato come nome Tony.
Io ero diventata la signora Tony per un' intera settimana...poi l avevo tradito con Bob, la televisione.
L'indomani sera sarei dovuta partire per Parigi e ancora non avevo avuto la forza di iniziare a fare la valigia.
Dovevo iniziare.
Vabe...ci avrei pensato domani pomeriggio.
E senza nemmeno rendermene conto mi feci cullare tra le braccia di Morfeo.

~●~●~
La mattina seguente avvenne la solita routine, ma non ero in vena di prestare attenzione ai vestiti.
Indossai un maglione maschile grigio con dei ghirigori sul petto, leggins neri, Adidas superstar nere e bianche e un filo di mascara.
Uscii e arrivai presto a scuola evitando gli sguardi di tutti mi diressi verso la mia aula dove trovai una scena raccapricciante.
Andrea in piedi e ansimate con davanti una Nina inginocchiata.
Spaesata guardai il cartello dell aula, e solo ora notai che avevo sbagliato classe.
Ops.
I due ragazzi mi gurdavano, uno con un sopracciglio alzato e l altra con la bocca aperta e la faccia sconvolta.
Si tienila chiusa ogni tanto quella bocca!
Bascicai una scusa e me ne andai.
Ma possibile che dovevo beccarle tutte io?!
Ma poi a scuola !!!
Che schifo!
Mi avviai nella direzione giusta.
Entrai e vidi l aula completamente vuota, guardai l'ora, e solo in quel momento mi resi conto di avere 20 minuti di anticipo.
Mi sedetti e misi le cuffiette alle orecchie impostando la playlist.
Non feci in tempo nemmeno a finire la prima canzone e a formulare pensieri su quella puttana e sul puttaniere ,che vidi qualcuno difronte a me, alzai lo sguardo e due occhi blu mi fissarono.
Andrea.
Lo guardai curiosa. - dimmi - dissi solo
vidi Nina dietro di lui che si limava le unghie facendo finta di non ascoltare la nostra conversazione.
-mio fratello mi ha costretto di venirti a chiedere scusa da parte sua - mi guardo scocciato.
Ricambia lo sguardo - poteva venire lui,ma pace, non mi interessa,grazie comunque-
Nina non aveva mai distolto lo sguardo da noi, anche se ormai la classe si era riempita.
Mi stava innervosendo.
-fatteli bene gli affari miei che poi ti interrogo!!-le urlai contro.
Ma chi si credeva di essere?!
Origliava pure?!
-sei una maleducata !!ma non conosci un minimo di educazione !??!-rispose lei con il mio stesso tono.
Ora faceva pure la principessina?!
Non ero certo io quella che origliava conversazioni altrui!
E che faceva certe cose a scuola con ragazzi che a mala pena conosceva.
Poi sarei io la maleducata?!
-sai...io da piccola sognavo di diventare una principessa tutta bon-ton e etichetta.
Ma poi crescendo ho capito che ad essere una psicopatica,disadattata e scazzacazzo ci si diverte di piu-le feci un sorriso strafottente.
Ormai la conversazione era diventata di dominio pubblico e tutta la classe che ormai era arrivata ci stava ascolando curiosa.
TuttI avrebbero voluto dire quelle cose a Nina;ma logicamente io ero l unica ad avere il coraggio.
-appunto l hai detto tu !sei una scazzacazzo!!-continuo lei.
Ah si?!
La mettiamo così ?!
Bene.
-be meglio essere così che essere come te.
Sei così troia che ce l' hai con le scimmie perché ti rubano le banane !-
Lei mi guardo sconvolta.
Tutti ridevano compreso Andrea che era rimasto e il resto del gruppo( tra cui Alessandro )che erano arrivati ormai da un po.
-sarai tu troia!!!-era rossa dalla rabbia.
Povera.
-io?ma se sei come una lavatrice! Ti fai neri, bianchi e colorati tutti a 90 gradi !-
A quel punto le urla della classe erano fortissime,si sentivano i fischi e le risate ovunque.
Per fortuna che la prof arriva sempre in ritardo!
Lei se ne andò impettita,con il viso rosso dalla rabbia urlando frasi incomprensibili sicuramente rivolte a me.
Ancora si sentiva qualche risata, ma per lo più i ragazzi avevano iniziato a prendere posto.
Feci per rimettermi le cuffiette,ma una mano me le tolse e le mise sul banco.
Chi si permetteva di levarmi la mia unica fonte di felicità?!
Alessandro.
Iniziavo ad odiare quel ragazzo,mi stava alterando il sistema nervoso, e dovevo trattenermi con tutte le mie forze per non dargli un pugno su quel visetto angelico.
-Che vuoi!?-dissi con aria scocciata
-io...mi dispiace,per tutto.Ricominciamo da capo-aveva l aria di un cane bastonato.
Se non te ne sei accorto, è arrivata la mia professoressa,quindi se non voglio prendere un bel 3 nella prossima verifica devo ascoltare la lezione;e con te davanti che mi parli è una cosa un pochino difficile...-la mia voce era monotona.
Mi guardo deluso e se ne andò senza fiatare.
Bene.
Ora avrei pensato solo alla lezione e alla gita di domani.
Peccato che me lo sarei ritrovato in camera...
●~●~●
Le lezioni furono brevi quanto il ritorno a casa, mangiai velocemente e mi diressi subito in camera mia per buttarmi sul letto.
Accesi un po di musica e iniziai crearmi film mentali su Marco,come avevo sempre fatto.
L avevo conosciuto quando avevo circa 11 anni e lui 16, da quel momento la mia cotta per lui era salita a livelli sratosferici.
Fino ad oggi.
Ancora pensavo a lui, eravamo stati amici,per quanto lo si può essere con cinque anni di differenza, ma la mia infatuazione per lui ancora durava, anche se ormai non lo vedevo da parecchio per colpa dell' esercito.
Alto, biondo ,occhi azzurri, era stato l unico ragazzo per cinque anni,anche se ormai non ne ero più sicura.
Degli occhi azzurri stavano prendendo posto insistentemente nel mio cervello .
Mi riscossi dai miei pensieri al suono del promemoria che avevo messo per ricordarmi di fare la valigia.
Ero in grado di dimenticare di farla e di partire con il pigiama.
La fini di preparare dopo circa dieci minuti e soddisfatta mi ributtai sul letto iniziando a massaggiare con Francesca.
Ultimamente ci eravamo un po divise, dato che lei era sempre presa dallo studio o dallo sport.Ormai non eravamo più amiche come una volta, ma comunque ogni tanto continuavamo a sentirci e uscire insieme.
Le raccontai di Alessandro, dei continui sogni che facevo da quando avevo 12 anni su Marco, e di quello che avevo fatto da poco, di come Andrea era sempre più tra i miei pensieri e di come l avevo beccato con Nina.
Mi sfoga, lei mi ascoltava senza mai giudicarmi.
E senza rendemene conto piano piano mi addormentai.

Beh posso dirvi solo scusa per non aver aggiornato subito ma tutto quello che avevo scritto si era eliminato e quindi ho dovuto rifarlo da capo.
Vi posso dire però che ho già iniziato il prossimo capitolo!
Tanti bacioniii

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