Non potevo nemmeno immaginare cosa mi sarebbe successo quel giorno. Il primo di una lunga serie di giorni che sarebbero stati a metà tra la normalità e la follia per colpa di un singolo individuo che mi avrebbe chiesto una singola cosa. Il nuovo anno scolastico era appena cominciato, l'anno dopo aver vinto la Winter Cup, e le cose andavano come al solito. Varcai il cancello della scuola e mi ritrovai in un caos familiare. Era il primo giorno e i diversi club stavano cercando nuovi membri tra studenti nuovi e vecchi. Mi diressi al banco del mio club, quello di basket. La Coach e Hyuuga parlavano tranquillamente mentre ordinavano i diversi moduli di iscrizione; mi avvicinai e salutai i due senpai. Entrambi fecero un piccolo sussulto, a quanto pare facevo ancora quell'effetto. Credo che il titolo di Sesto Uomo Fantasma mi si addicesse proprio. -Sono molte di più rispetto all'anno scorso.- Risposero in coro dopo che chiesi quante fossero le nuove richieste di iscrizione. -Naturalmente faremo una selezione per decidere chi farà parte della prima squadra e chi della seconda, alla quale dovremo trovare un allenatore al più presto.- Continuò Hyuuga. Uno studente, probabilmente del primo anno, si piazzò sulla sedia per gli studenti in cerca di club e prese a parlare senza nemmeno darmi il tempo di chiedere che tipi fossero i nuovi iscritti, se sembrassero bravi giocatori o no. Provai a sovrastare la voce di quel tipo ma senza successo. Non ero bravo a strillare o a parlare ad alta voce per cui feci un semplice inchino e me ne andai, sarei tornato a parlare con loro più tardi. Decisi di andare in palestra, magari avrei incontrato qualche altro senpai. Aprii la porta e fui subito catturato da un'immagine slanciata che saltava a canestro, la palla nella mano destra. Era Kagami, che si esercitava nelle schiacciate come suo solito. Devo dire che diventava più bravo ogni volta. Mentre lo guardavo allenarsi notai una figura femminile appoggiata alla ringhiera del balconcino interno che lo guardava con sguardo perso. Feci le scale senza farmi vedere da Kagami e mi avvicinai alla ragazza in questione. Quando le parlai fece un grande sussulto e si girò di colpo, in viso aveva un'espressione di paura come non avevo mai viste. Continuava a ripetere cose come "Chi ha parlato?", "Chi c'è?" oppure "Sto diventando matta, sento delle voci!". Era incredibile che non mi avesse visto nonostante fossi praticamente davanti a lei. Provai di nuovo a dire qualcosa, stavolta alzando la voce. -Scusami, chi sei?- Questa volta mi notò. Fece un altro sussulto, più piccolo, e mi disse: -Santo Cielo, eri tu allora. Kuroko Tetsuya, giusto? L'ombra del mio Taiga!-. Qualcosa non mi tornava. Perchè quella ragazza aveva chiamato Kagami "Il mio Taiga"? -Comunque, io sono la sua ragazza.- continuò indicando il giocatore in campo. Non mi disse il suo nome ma si girò, appoggiandosi di nuovo alla ringhiera, e riprese a guardare Kagami con sguardo perso. Non so spiegare la sensazione che provai in quel momento, anche perchè era la prima volta che la provavo. Dopo tutto quella ragazza era molto carina. Aveva dei lunghi capelli corvini e due occhi grigio tempesta, con delle leggere sfumature azzurre. Aveva le labbra carnose e i tratti del volto erano ben definiti, ma allo stesso tempo anche dolci, un seno prosperoso, eppure provavo quella sensazione forse di gelosia che non riuscivo a far andare via, nonostante stessi tentando con tutte le mie forze. Mi dicevo che Kagami era un ragazzo come tanti che finalmente aveva trovato la ragazza per lui, che era felice con lei, ma nulla. Era strano, provare quel sentimento per una persona che ritenevo solo un amico. Scossi la testa e cercai di tornare alla realtà. Scesi le scale e decisi che avrei provato a parlare con Kagami più tardi, magari in classe. Tornai al banco dei senpai e mi misi a scambiare quattro chiacchiere. Mi parlarono dei nuovi iscritti e che quell'anno avevamo ricevuto quasi quaranta iscrizioni, per cui le selezioni per la prima squadra sarebbero durate un tantino di più. Quella chiacchierata mi fece bene perchè distolsi i miei pensieri da Kagami. Ero appena riuscito a covincermi del fatto che fosse solo ed esclusivamente un amico quando sentii la sua voce che mi chiamava in lontananza. Arrivò correndo come un fulmine, mi afferrò per un braccio e mi trascino via con se alla velocità della luce. -Devo parlarti!- Gridò correndo. -Vieni con me!-
-Cosa pensi che stia facendo con un braccio chiuso nella tua mano?- Cercai di gridare come lui e di avere un tono spiritoso. L'unica cosa che vidi prima che girasse il volto fu un lieve sorriso.

STAI LEGGENDO
Matter of kisses.
FanfictionCi troviamo all'inizio del secondo anno di liceo di Kagami Taiga e Kuroko Tetsuya. Entrambi, ormai sedicenni, non hanno mai avuto una ragazza ne tantomeno hanno dato il loro primo bacio. Kagami, impaziente e in imbarazzo, chiederà al compagno di dar...