Si rinizia.

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Giungo a casa, infilo la chiave ed entro.

In casa c'erano ancora scatoloni sparsi dappertutto, quadri e quadretti, oggetti avvolti in pellicole e quant'altro.
Papà ancora doveva terminare.

Mi sfilo le adidas e vado di sopra.
Con cautela apro la porta della stanza di papà e lo vedo steso sul letto.

Aveva ancora i vestiti indosso, era davvero stanco.

Mi avvicino a lui, gli lascio un umido bacio sulla fronte e rientro in camera.
Apro l'armadio e trovo tutti i vestiti ben sistemati, io lo amooo!

Afferro il mio largo pigiama con lo stampo dei minions e mi dirigo in bagno.

Mi stucco, lavo i denti e mi infilo il pigiama.
Corro in stanza e mi infilo sotto le coperte.
Quanto è spazioso e comodo questo letto.

Pian piano socchiudo gli occhi e subito mi addormento data la stanchezza.

****

Drin driiiiiiiin.

Oh no, si ricomincia.

E già inizia la scuola e di nuovo la solito routine: sveglia, scuola, corsi, casa, letto e poi di nuovo sveglia, scuola, corsi, casa e letto.

Do uno sguardo al mio IPhone e dopo mi alzo, scendo giù e sento un profumino di pancake ed è proprio così.

«Da quando ti dai anche alla cucina?» dico scherzosamente a mio padre intento a voltare le frittelle.

«Sai quando ho fame,devo arrangiarmi con quello che trovo in casa, a proposito subito dopo il lavoro vado a fare un po' di spesa in un supermercato qui nei dintorni, quindi non dimenticare le chiavi quando esci!» mi avvisa mentre spalma della marmellata sui pancake.

Annuisco, bevo un po' di latte, mangio un pancake con la Nutella ovviamente e dopo risalgo.

Apro il mio enorme armadio a due ante e scelgo cosa mettere: un leggins nero con la mia felpa preferita delle Vans bianca e nera, ai piedi invece un paio di converse bianche.

Mi lavo i denti e dopo mi trucco leggermente, un filo di eye-liner, un tocco di blush e via!

Prendo al volo il mio zaino, saluto papà ed esco.

Svolto in una stradina a destra e subito sono arrivata, devo dire che vivere qui non è male, ho tutto a due passi.

La scuola è un edificio enorme, a tre piani con dei mattoncini incastrati uno all'altro solo sulla facciata, mentre l'ingresso è decorato da un insegna con su scritto Fairfax High School.

I lati sono decorati con alti arbusti alcuni dei quali impreziositi da fiori colorati.

Davvero bella.

Mi guardo intorno e vedo tutti gruppetti intenti a discutere forse dell'estate forse di chissà cosa.

È il secondo anno di superiori che devo frequentare, diciamo che ho fatto un anno in ogni scuola del mondo dall'Italia alla America e in su.

La campanella suona e mi dirigo nell'aula dove si dovrà tenere la prima lezione cioè quella di chimica.
Questa materia era davvero coinvolgente anche se un po' complicata a volte.

Entro e su ogni banco sono poste dei becher di vetro affiancati da "pozioni" colorate.

Einstein made on, tra poco mi si eletrizzano anche in capelli!

Mi siedo in uno di quei banchi e sistemo la mia borsa mentre più vedo entrare una signora, la prof di chimica presumo.

Di lì a poco mi si affianca....

\\spazio autrice.
Eccomi!
Spero che questo capitolo vi piaccia anche se è solo di passaggio e molto descrittivo.
Al prossimo vi stupirò!
Spero che vi appassionerete al mio libro,alla prossima...
-m.

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