Capitolo 1

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Buio.
Vedevo tutto buio.
L'unico frammento di luce proveniva da un piccola finestra posta a circa tre metri d'altezza.
Una luce che andava nella tonalità
dell'arancione mi colpì inaspettatamente:il tramonto.
In passato amavo questo momento della giornata.
Mi facevo irradiare da quei raggi ogni giorno ed era come se mi caricassero di energia positiva.
Ma sopratutto lo amavo particolarmente perché è stato in quella frangente di tempo che la mia vita ebbe una svolta.
Da allora il tramonto è stato sempre fonte di luce per me fino ad oggi.
Non riuscivo più ad assorbire nessun energia positiva adesso.
Forse perché non ne avevo più dentro di me.
Ero stata prosciugata lentamente. Vedevo tutto buio.
La mia intera vita era buia.
L'unico frammento di luce che mi restava era racchiuso in una bambina che forse non avrei mai rivisto.
Dovevo ammettere che non era sempre stato così.
Un anno fa era tutto diverso.
Io stessa ero diversa.
Sono cambiata perché mi hanno cambiata,non ho avuto scelta.
Ero una ragazza come tutte le altre se non fosse stato per dei piccoli particolari.
Vivevo in una piccola città del Florida una vita tranquilla immersa nella monotonia insieme a mia madre in una modesta casa posta ai confini.
Persi mio padre in un incidente stradale quando avevo 4 anni e da allora mia madre portò con sé un grandissimo macigno che riuscì a gestire con sorprendente forza e tenacia.
Fu lei ad insegnarmi l'arte della magia e a perfezionarla.
Si,perché è questo che mi distingueva da qualsiasi altra ragazza.
Ero una strega.
Una Naturale per precisare.
Noi Naturali siamo dotate di maggior potere rispetto alle altre streghe e bisogna imparare a controllarlo altrimenti le conseguenze potrebbero essere molto gravi.
Mia madre mi raccontò che una nostra antenata,durante un attacco d'ira,creò lo tsunami più potente di tutti i tempi che rase al suolo un intero continente.
Tutto questo accadde circa cento anni fa ma non si poteva mai sapere.
Io sono la seconda naturale della mia intera generazione e avevo bisogno di accurate attenzioni che mia madre seppe darmi senza problemi,a volte anche esagerando.
Lei è una Sirena.
Non quelle con la coda che nuotano nel mare ammaliando i pescatori con il loro canto.
Lei aveva un dono:poteva indurre chiunque a fare qualunque cosa lei avesse voluto.
Devo ammettere che questo mi preoccupava molto soprattutto quando mi costringeva a eseguire cose che non avrei minimamente pensato di fare.
Mi comandava a bacchetta però non poté comandare la cosa più potente che fosse mai esistita,che andava al di là del potere della più potente Naturale mai esistita:l'amore.
La mia vita sociale non era delle migliori.
Mi rifugiavo in camera mia a leggere libri e a scrivere e questo mi stava bene.
Scrivevo di tutto,ogni minima cosa che mi passasse per la testa.
Un giorno uscì di casa furtivamente e mi diressi verso una collina situata a due isolati da casa mia.
Rammento che ne ero stata sempre attratta nel corso della mia vita e quel giorno decisi di farmi trascinare dall'istinto.
Non mi sbagliavo.
In pochissimo tempo era diventata il mio posto.
La mia seconda casa.
Passavo le giornate ad esercitare il mio potere muovendo le nuvole a mia scelta.
Inoltre mi sdraiavo e assorbivo tutta l'energia vitale della terra che era una delle particolarità dell'essere una Naturale.
Adesso cercavo di assorbirne da questo suolo gelido ma avvertivo solo freddo e morte,era tutto morto come quei mostri.
Per un attimo non posi più resistenza alle catene che mi tenevano legata al muro di cemento e mi sedetti immaginando me stessa su quella collina.
Mi immaginavo appoggiata a quel possente albero a scrivere.
Scrivevo continuamente quando ero ero seduta lì.
Ricordo infatti che un giorno dopo aver scritto mi resi conto che era passata un'intera giornata.
La collina era un posto isolato dove di tanto in tanto passava un anziano o qualche coppia che si fermava ad assistere al panorama che caratterizzava quel luogo.
Vedendoli provavo un senso di gelosia che nasceva dentro di me inaspettatamente.
Sono cresciuta avendo come mio unico punto di riferimento mia madre.
Non mi capacitavo del fatto di potermi aggrappare a qualcuno di estraneo che avrebbe potuto tranquillamente mollare la presa da un momento all'altro.
Un giorno però qualcosa stravolse l'ordine naturale delle cose.
Vidi un ragazzo della mia stessa età appoggiarsi al mio stesso tronco ma al lato opposto.
Appena si sedette prese le sue cuffie e chiuse gli occhi.
Lo osservavo senza farmi notare.
Era di una bellezza sconvolgente con capelli biondi e occhi blu come il mare.
Non sapevo come ma quando vidi i suoi occhi per la prima volta mi ci persi al loro interno e per un attimo persi il controllo.
Non mi era mai successo.
Ero sempre stata super razionale e tenevo sotto controllo tutto ciò che mi accadeva.
Fino a quel momento.
In quell'istante eravamo due ragazzi vicini ma allo stesso tempo lontani.
Ognuno nel proprio mondo.
Io nel mio taccuino.
Lui nelle sue cuffie.
Ma dopo un pò quei due mondi entrarono in collisione e la mia vita non fu più la stessa.
Fu lui a fare la prima mossa come di consueto.
Si avvicino e iniziò a farmi domande su ciò che scrivevo e pian piano iniziammo a parlare delle nostre vite tralasciando il piccolo particolare di essere una strega.
Mentre mi parlava sembravo affetta da una rara malattia.
Il cuore mi batteva a mille,le mie guance andavano a fuoco e le parole mi si fermavano in gola.
Ci lasciammo dandoci appuntamento il giorno dopo durante il tramonto
Quella luce arancione fece da riflettore alle nostre mille storie.
Da quel giorno la collina divenne il "nostro" posto.
Scoprì che non era un ragazzo qualunque,bensì il figlio del governatore,l'uomo più potente della terra.
Viveva in una lussuosa villa munita di quattro piani.
Dopo un mese che ci frequentammo iniziammo ad uscire tenendo sempre tutto segreto alla mia unica amica e confidente:mia madre.
Ricordo che gettai tutti i capi cupi e tristi del mio armadio dando spazio a nuovi vestiti colorati che andai a comperare in un negozio in cui non ero mai stata prima d'allora con mia madre.
Ricordo l'ansia costante prima di vederlo.
Andai per la prima volta in un cinema e ne rimasi esterrefatta.
Mangiammo fuori in uno dei più prestigiosi ristoranti del paese.
A mia mamma dicevo che ero a casa di amiche e lei ne era felicissima.
Sperava sempre che potessi avere una vita sociale come tutte le mie coetanee.
Non sapeva che ormai la mia intera vita sociale girava soltanto intorno ad una persona:Luke,il ragazzo che mi aveva salvata e che mi avrebbe distrutta per sempre.
Durante uno dei nostri incontri abituali sulla collina mi baciò per la prima volta.
Mi disse "Questa è una promessa,un vincolo che ci terrà legati per sempre amore mio" e si avvicinò pian piano fino a toccare le mie labbra con le proprie.
Mentre ci baciavamo ricordo il vento intorno a noi che aumentava con forza e cercai di controllarmi anche se sapevo che era quasi impossibile farlo.
Era il mio primo bacio e il giorno dopo ci fu una bellissima giornata di sole e anche quello dopo e quello dopo ancora.
Sempre su quella collina mi disse quelle famose parole che mi colpirono alla sprovvista e alle quali non seppi rispondere.
Sempre lì lo facemmo sotto un cielo stellato.
L'idea mi terrorizzava ma quando lui mi strinse a sé ebbi la certezza che niente mi facesse più paura se ero con lui.
Non potevo chiedere di più dalla vita se non di stare con lui per l'eternità.
Ma l'eternità non esiste e presto iniziai a litigare con mia madre che,dopo averci scoperto sulla collina mentre ci baciavamo,mi vietò di vederlo ancora.
Mi diceva che da generazioni streghe e umani non potevano stare insieme sopratutto una Naturale.
I suoi poteri però non riuscirono a tagliare il filo che ci univa sempre di più.
Iniziai a vederlo nuovamente di notte mentre mia madre dormiva.
Usai la scusa del "sto studiando tanto e mia madre dice che non devo avere distrazioni" e continuammo a vederci.
Esattamente un anno dopo che ci conoscemmo,al nostro trecentosessantaquattresimo tramonto mi chiese di sposarlo.
Non ci pensai due volte e risposi di sì concedendomi completamente a lui.
Fu la seconda volta che piansi dopo la morte di mio padre.
Questa volta però erano lacrime di gioia.
Non riuscivo a credere che tutto questo stesse accadendo proprio a me che vivevo esclusivamente di libri e che nel weekend guardavo la tv con mia madre.
Decisi di affrontarla una volta per tutte e dopo una serie di litigi,temporali e vetri rotti scendemmo ad una condizione:da quel giorno le porte di casa sarebbero state aperte solo per me.
Questo significava che al nostro matrimonio non ci sarebbe stato nessuno dalla mia parte a guardare.
Ma questo per me non aveva importanza.
Avevo lui,solo questo contava davvero.
Lui illuminava la mia vita.
Lui era tutta la mia vita.
Il matrimonio fu perfetto.
Ogni cosa era perfetta nei minimi particolari.
Fu il giorno più bello della mia vita.
Andammo a vivere nella sua immensa villa e fui trattata come una regina.
A un mese esatto dal giorno più bello della mia vita scoprii di essere incinta.
Tutto ciò che avevo sempre desiderato si era avverato.
Le immagini di noi tre stesi sulla nostra collina mi riempirono il cuore di gioia.
Uno scenario bellissimo da togliere il fiato.
Ma come tutte le cose belle anche questa era destinata a finire.
Il castello che c'eravamo creati col tempo crollò tutto d'un colpo.
Gli confidai la mia vera identità e tutto ciò che avevo fu spazzato via improvvisamente ed io non potei fare niente per impedirlo.
Tutti i baci,gli abbracci,le carezze,le risate,i pianti volarono via trasportati da un vento gelido che non li avrebbe più riportati indietro.
La guerra,gli incendi,il sangue,le urla.
Da allora la mia vita fu inghiottita dalle tenebre e tutti i bei ricordi mi si ritorsero contro come tante schegge di vetro.
La guerra.
L'evento che cambiò le sorti dell'intero pianeta.
La guerra che sarà ricordata per l'eternità,tramandata da generazioni in generazioni.
Ma questa è un'altra storia.

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