Capitolo 8

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LUCIO PDV

Era assurdo. Non riuscivo più a distogliere lo sguardo. I corpi di Renè e di Sia fluttuavano rinchiusi in una bolla bancha che andava a schiarirsi. Il sangue era sparso per tutta la stanza e pezzi di demoni ricoprivano il pavimento, l odore di carne bruciata si sentiva appena e la luce di quella bolla era l unaca cosa che illuminava la stanza.

Io: waw...

Mark: come...che cos è!?

Mark si avvicinò piano. Era stupito tanto quanto me, ma io aadifferenza sua non avrei ma toccato quella cosa.

Mark: Ah!! Cazzo!!

I polpastrelli della sua mano fumavano e si erano fatti neri in 2 secondi. Forse avevo capito cosa fosse quella cosa, ma non ne sarei stato sicuro finchè non avrei testato.

Mark: Lucio non toccare.

Io: sta zitto.

Mark: ma non hai visto cosa ha fatto a me? Sei stupido?

Io: sta zitto!!

Mark mi fissò. Sapevo benissimo che stavo rischiando, e avevo visto cosa era successo a lui, ma dovevo provarci, e il suo pessimismo non mi aiutava. Allungai la mano...

Mark: aaa non vale. A te va sempre tutto per il verso giusto.

Niente. Nessuna scossa. Avevo ragione.

Io: idiota questa è lo scudo protettivo degli angeli.

Mark: Angeli del cavolo.

Io: la tua ragazza è un angelo.

Mark: non è la mia...

La bolla si ruppe e i corpi di Renè e Sia caddero sul pavimento intriso di sangue. Indossavano entrambe un vestito bianco lungo fino alle ginocchia.

Mark: Renè!!!

MARK PDV

Io: come...che cos'è?

Mi avvicinai a quella specie di involucro che avvolgeva i corpi delle due. Volevo fare qualche cosa ma cosa?

Io: aaa cazzo!!

Non avrei dovuto toccare. Le dita si erano fatte nere. Vedevo Lucio avcicinarsi intento a fare la mia stessa stronzata.

Io: Lucio non toccare.

Lucio: sta zitto.

Ho sempre odiato il fatto che Lucio mi dicesse di stare zitto.

Io: ma non hai visto cosa ha fatto a me? Ma sei stupido?

Lucio: sta zitto!!

Lo guardai in cagnesco. Bene aveva voglia di farsi male, non lo avrei fermato. Niente. La sua mano era detro a quella dannata bolla ma non gli aveva fatto niente.

Io: aaa non vale. A te va sempre tutto per il verso gisto.

Lucio: idiota questo è lo scudo protettivo degli angeli.

Io: Angeli del cavolo.

Lucio: la tua ragazza è un angelo.
Io: non è la mia...

Ma non ebbi nemmeno tempo di finire la frase. La "bolla" si ruppe lasciando cadere i corpi coperti da un vestito bianco panna che si imtrise di sangue appena toccarono terra.

Mark: Renè!!!

Scattai in avanti afferrandogli la testa prima che toccasse il suolo.

Renè: Mark...

I suoi occhi azzurri entrarono nei miei facendomi sentire come rinato. Finalmente stavo guardando i suo occhi. Lei stava bene. La presi tra le braccia e la sollevai da terra. Il sangue colava dall'orlo della gonna del vestito sporcandomi il pantalone e le scarpe.

Io: tranquilla ci sono io qui.

Renè: lei voleva solo proteggermi...

Io: Lei chi?

Renè: ...lei...

Mi fermai cercando di capire di chi stesse parlando.

Lucio: Sia...Sia...Sia o mio dio rispondi!!!

Mi voltai. Lucio stava...piangendo! Il corpo di Sia era steso li al suolo, nel sangue che si seccava tra i suoi lunghi capelli neri.

Lucio:  Mark non respira!! LEI NON RESPIRA!!!

LUCIO PDV 

Mark prese Renè in braccio. Finalente potevamo vedere come stavano. Mi avvicinai al corpo di Sia che giaceva nel sangue.

Io: Sia apri gli occhi dai.

Passò circa u minuto, ma lei non reagì.

Io: Sia smettila.

Niente. I muscoli del suo corpo erano rilassati, il volto beato, il petto fermo. Non respirava.

Lucio: Sia...Sia o mio dio! Rispindi!!

Mi gettai su di lei sollevandole la schiena dal suolo e portandola al mi petto. Le toccai il polso. Gli occhi mi bruciavano, il nodo in gola mi soffocava.

Io: Mar non respira!! LEI NON RESPIRA!!!

Mark mise Renè seduta sul divano e prese Sia sulle spalle. Io ero seduto, incapace di muovermi. Le lacrime mi rigavano il volto.

Mark: Lucio aiuta Renè a salire le scale.

Senza emmettere un fiato presi Renè in braccio e seguii Mark al piano di sopra fino alla stanza da letto. Lascia Renè su una delle tante poltrone e mi stesi sul letto, accanto al corpo di Sia, le presi la mano e chiusi gli occhi. Mark le stava dando così tante bottiglie di sangue che avevo perso il conto. Ero finito..perso...stanco..ero distrutto.

Renè: ha avuto troppi colpi. Cosa facciamo? È morta...mia sorella...

C era solo una cosa da fare.

Mark: Lucio no!

Mi alzai di scatto e affondai i miei denti nel suo collo. Ero così tentato nel bere il suo sangue...ma non lo feci.

Mark: Cazzo no!! Che diavolo stai facendo?

Mi alzai pulendomi le labbra da quel pizzico di sangue che era fuori uscito. Mark si passava conpulsivamente le mani tra i capelli e Renè restò a bocca aperta e con gli occhi gonfi.

Renè: cosa le hai fatto?

Non rispisi. Non volevo rispondere. Dovevo solo aspettare. Erano passati quasi 30 minuti.

Mark: l hai morsa per troppo tempo.

Renè: cosa vuol dire!?

Mark: vuol dire che le proprietà curative sono state sovrastate dal veleno...ed è morta.

Renè balzò dal divano e mi corse incontro.

Renè: Io ti ammazzo!!!

Io: Aspetta!!!

Renè si blocco all istante e tutti guardammo Sia. I suoi piccoli occhi verdi si aprirono piano e le labbra sorridevano come se si fosse appena svegliata da un bellissimo sogno.

Sia: Renè ho sognato che facevo l amore con...

I suoi occhi entrarono nei miei.

Sia: Lucio...

Sorrisi. Mi sentivo strano, felice. Il petto iniziò a farmi male, ma non ci feci tanto caso, Sia era sveglia. La mente si spense e il corpo agì di istinto. Le sue labbra erano morbide e calde sotto le mie. Stavo bene..mi sentivo finalmente bene.

La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora