"Come hai fatto a sbagliare?"
Sbraitò mio padre non appena finii di raccontargli l'errore fatto in pizzeria.
"Mi dispiace"
Sussurrai abbassando lo sguardo, aspettando l'inatteso colpo alla guancia che non tardò ad arrivare.
"La prossima volta non mi limiterò a punirti colpendoti solo la guancia, non sbagliare più Taylor"
Urlò prima di girarsi di spalle e raggiungere il suo studio per rivalutare altri impegni riguardanti il nostro lavoro.
Io, invece, mi avviai alle scale e le salii lentamente, dirigendomi poi nella mia camera da letto dove avrei studiato il mio piano per quanto riguardava Calum Hood.
Mi sedetti alla scrivania e da uno dei suoi cassetti ne estrassi una penna e un foglio.
Iniziai ad elencare tutto ciò che mi sembrava degno del nome "scusa", ne scartai le meno plausibili e alla fine di tale operazione ne rimase uno tra tutti gli altri punti:•Farlo innamorare
"Benissimo"
Esclamai sottovoce prima di elaborare un piano molto più elaborato e complesso di due semplici parole, anche se quel punto equivaleva ad una distruzione permanente dovuta ad un amore non ricambiato.
Ma a me non bastava una vendetta interiore, io avevo bisogno di farlo soffrire fisicamente e animamente, così come era stato fatto con me.[...]
La sveglia, precisa come un orologio svizzero, diede sfogo al suo assordante rumore alle 6:30 schioccate.
Aprii velocemente gli occhi e balzai prontamente giù da letto.
Mi diressi all'armadio bianco e ne estrassi i vestiti che avrei indossato, precisamente una camicia blu, accompagnata da un pantalone abbastanza stretto del medesimo colore e per completare il tutto indossai degli stivaletti neri.
Lanciai un leggero sguardo allo specchio che avevo al mio fianco e cercai di sistemare i capelli con le dita, riuscendoci a malapena tanto che fui costretta ad aiutarmi con la spazzola poggiata sul comò.
Quando fui finalmente pronta per affrontare un giorno di lavoro, scesi in cucina e bevvi un semplice succo di arance preparato dalla domestica, meglio conosciuta come Cara."Buongiorno Tay"
Esclamò la donna non appena mise piede in cucina, con il suo solito sorriso smagliante.
"Hey Cara"
Le risposi, sorridendole dolcemente, era una donna così cara e buona.
Doveva possedere una pazienza innata per lavorare ancora per mio padre che continuava a trattarla come un oggetto."Mattiniera?"
"Abbastanza! Primo giorno di lavoro!"
"In bocca al lupo!"
"Che crepi questo lupo!"
Esclamai prima di dirigermi alla porta ed aprirla, strinsi tra le dita le chiavi di casa prima di uscire e raggiungere il garage.
"Potrei anche andare a piedi, tanto sono in anticipo"
Pensai ad alta voce per poi uscire dal garage e dirigermi in caserma con la sola forza delle gambe.
[...]
"Buongiorno"
Esclamai non appena entrata, salutando così tutte le persone che vi erano all'entrata.
"Ciao Anne!"
Rispose prontamente Harry, raggiungendomi con il solito sorriso smagliante stampato sul viso.
"Come va oggi?"
Gli chiesi gentilmente, fermandomi davanti la sua imponente figura.
"Benissimo, dai, vieni che ti presento tutti gli altri, compreso Calum Hood"
"Oh grazie"
Calum Hood io lo conoscevo già, era colui che mi aveva rubato tutto, avrebbe pagato e questo solo l'inizio della sua fine.
•Spazio autrice•
Salveeeeeee scusate il ritardo, penso proprio che debba stabilire un giorno a settimana in cui aggiornare... Dato che tra tutto non trovo spesso il tempo di scrivere, quindi, da oggi in poi aggiornerò ogni domenica!
Che ne dite?
Ve se ama❤️
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Dark past [C.H.]
Fiksi Penggemar"Non pensare che sarà così semplice, insomma, guarda te e poi guarda cosa ti circonda, nulla ti accomuna al resto del mondo." ©Tutti diritti riservati