Capitolo 13

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Lasciai il motorino legato al primo palo libero, presi lo zaino e cominciai a scendere lungo lo stretto sentiero che mi portò in quel paradiso privato...o come direbbe Renato Rascel "il mio angolo di paradiso quaggiù". Tolsi velocemente le scarpe e corsi verso la riva lanciando la borsa di scuola non so dove, il vento mi accarezzava il viso e i piedi al fresco mi regalavano brividi che per quanto freddi, non avrei scambiato per niente al mondo.

Saranno passati dieci minuti che sentii il telefono suonare, devo ricordarmi di metterlo in silenzioso la prossima volta. Corsi verso lo zaino, per poco non inciampavo, guardai il blocco schermo pronta a vedere il nome di Luca che lampeggiava quando mi sorpresi vedendo che era Gianluca.

-Hey Aly- disse la sua voce dall'altra parte del telefono.
-Ciao Gian dimmi tutto-
-Volevamo chiederti se sai dove si è cacciato Piero, quando ci siamo trovati tutti in cortile il suo corpo era teso, come se avesse bisogno subito di andare in qualche posto, sai quando vuoi andare in un posto a cui tu tieni ma ti trattengono con stupide chiacchere? Beh lui era così, ad un certo punto ha detto che doveva subito andare in non so che posto vicinissimo al mare , deve essere un posto che solo lui conosce perché il nome che ha detto non era quello di una spiaggia nota...quindi volevamo chiederti se per caso visto che anche tu sei andata via spedita, avevi visto sfrecciare la sua macchina bianca- sentendo la spiegazione sbiancai... avevo capito dove era andato.
-No Gian, non lo ho visto... ma forse ho capito dove è, non preoccupatevi- gli risposi cominciando a guardarmi intorno per capire se non ero sola come pensavo, ma non vidi nessuno.
-Okay Aly, ora Deborah è più tranquilla- aspetta...DEBORAH!
-Scusa Gian forse ho sentito male...hai detto Deborah giusto? Nel senso mi sembra strano che si sia preoccupata così tanto- gli dissi
-Beh sì, se fosse per noi non avremmo neanche chiamato-
-Ah okay , a domani - gli dissi prima di chiudere.

Cominciai a camminare per cercare di capire se avevo ragione a pensare che anche Piero fosse venuto qui, ma non lo vedevo, eppure ci avrei scommesso.
Feci per girarmi, quando incontrai il suo viso...il respiro mi si bloccò,mi sentivo come imbarazzata,come se avessi fatto qualcosa di male, abbassai lo sguardo per evitare di sprofondare nei suoi occhi...perché mi devo sentire così ogni volta?!

-Aly-
-Piero-
-Non pensavo di trovarti qui...- -Pensavo di aver fatto la cosa giusta e invece... -disse lui lanciando uno sguardo al mare.
-cosa stai dicendo?-
-no...niente - - senti Aly scusa...scusa se sono stato così diretto con te sta mattina...non voglio che tu pensa che il bac...quello, sia stato un errore, nulla che ti riguardi è un errore. Sono io che non posso, il bac... quello che è successo, non voglio che cambi il nostro rapporto, sei come una sorella per me e non voglio che il.... quello, rovini tutto-
-Senti Piero smettila! Non riesci a dire che ci siamo baciati senza sostituire la parola bacio! Ti fa così schifo dire che ci siamo baciati! Perché è così Piero... io e te ci siamo baciati ...il problema però ora sai qual è?! Non c'entra il fatto che per te abbia significato qualcosa o meno... il problema è che tu non lo sai ammettere! Ho capito che per te non ha significato niente, e mi va bene, ora però basta okay?

-Alissa io intendevo dire che...no vabbe non fa niente, quindi amici-
-Cosa intendevi dire Piero?-gli chiesi
-È solo che io pensavo che quel...cioè il bacio per te, per noi...senti non preoccuparti -mi disse sorridendo.
-Okay...comunque sí, amici come sempre-
-Ti posso abbracciare?- chiese lui
-Quale parte di "il nostro rapporto non è cambiato " non ti è chiaro?-gli dissi fiondandomi tra le sue braccia. Avevo bisogno di uno dei suoi abbracci infiniti più di ogni altra cosa.

-ci sentiamo sta sera?-mi chiese rimanendo abbracciato a me
-certo- gli dissi per poi andare a prendere le scarpe e lo zaino.
Avevo un miliardo di compiti da fare,forse era meglio se mi sbrigavo.

Sfrecciai col motorino tra le strette vie, lasciandomi Piero alle spalle. Ripensai alla giornata...prima la chiacchierata con Luca, poi Piero e alla fine a tutto questo. Ero contenta che non fosse cambiato niente anche se una parte di me si sentiva come se rifiutata da un grande amore e questa parte di me si ingrandiva sempre di più... non capivo...forse non era questa la fine che speravo... forse nel profondo speravo che per Piero il bacio avesse avuto un significato... forse aveva davvero ragione Luca, chissà a cosa starà pensando ora guardando il mare quel ragazzo dagli occhiali rossi.
...

PIERO'S POV

Le onde del mare si scontravano violentemente sugli scogli come se volessero abbatterli, era questo ciò che più amavo del mare, nonostante sappia che è più debole delle rocce lui ci prova continuamente, fiondandosi ripetutamente sugli stessi scogli senza mai arrendersi.

Arrendersi... ecco come mi sentivo io, come se davanti ad una cosa più grande di me, mi fossi tirato indietro senza neanche provarci. Mi sentivo così da dopo il discorso di sta mettina con Aly. Era come se mi fossi pianificato un lieto fine che però non era avvenuto, che io non avevo fatto avvenire. Forse nel profondo speravo che per Alissa il bacio avesse avuto un significato.

ALISSA'S POV
La casa era silenziosa, nessun rumore fuori posto, solo un bigliettino che mi avvisava che mia madre sarebbe tornata più tardi.
Spalancai le finistre per far passare quella puzza di chiuso, ma nonostante l'aria arrivasse, si moriva di caldo quindi decisi di farmi una doccia rinfrescante. Stetti sotto la doccia per dieci minuti e dopo aver finito il mio "concerto" tornai in camera per mettere una canotta e i legghins.

Il libro di latino mi guardava minaccioso dalla scrivania e vinse lui...passai due ore sui libri, domani avrei avuto la verifica sia di latino che di geografia , non potevo cominciare l'anno con già un' insufficienza.

Dopo un oretta che avevo chiuso i libri, il telefono cominciò a suonare facendo lampeggiare il nome di "Alessandra" sul display.

-Pronto Ale-
-Ma allora sei viva! Oggimanco ci siamo viste...Luca mi ha detto che non eri dell' umore giusto... -
-si scusa Ale, è che...oggi è successo un casino, non ci capisco niente nemmeno io-
-sai cosa ti ci vuole? Una bella serata con le amiche, sta sera vengono anche Alessia, Carla e Sofia, guardiamo un film, mangiamo schifezze e parliamo un po' ti va?- devo dire che una serata con loro non la passavo da molto e poi mi sarebbe servito staccare un po'.
-Certo che vengo! Ti va bene se parto da casa fra cinque minuti?- le chiesi cercando una penna e il blocchetto dei post-it.
-Muoviti...è già passato un minuto-mi disse prima di chiudere.
Trovai finalmente una penna viola...da quando avevo le penne viole non lo so neanche io, scrissi sul foglietto color limone che non avrei mangiato a casa perché andavo da Ale e uscii.

La casa di Alessandra non era tanto distante dalla mia, non ci misi tanto ad arrivare.
Mi trascinò subito in salotto dove vidi Alessia sdraiata per terra, Sofia a gambe incrociate che provava a sollevarsi usando solo le braccia e Carla con la testa a penzoni dal divano...che bello trovarsi con persone che hanno i tuoi stessi problemi mentali. Si alzarono di scatto e ci abbracciamo tutte e cinque...avevo bisogno di loro, di quell'abbraccio.

-Allora, che film guardiamo? - retoricamente chiese Ale.
-THE LAST SONG!- urlammo tutte insieme per poi prendere un sacchetto gigante di patatine, pronte a vedere il nostro film preferito insieme dopo tanto tempo.

Cosa intendeva dire Piero?
Perchè Deborah si è tanto preoccupata?
Perchè secondo voi Piero sperava che per Alissa il bacio avesse significato qualcosa?
Alissa dirà alle sue amiche del bacio?
Ma soprattutto, riuscirà a passare le due verifiche?
Speriamo di sì.
Perdonatemi gli errori.
Dedico questo capitolo a Ale_hh CarlaSilvio02 ilvolo_ e lamengozzi vi voglio bene ragazze.
Un abbraccio, al prossimo capitolo.

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Non farmi aspettare ||Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora