Friends Don't Treat Me Like You Do

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Ciao.

Questa storia è una specie di "Ciò che è accaduto prima" della mia OS I can only give you love that lasts forever, che è stata scritta prima ma cronologicamente avviene dopo. Potete scegliere voi se leggere prima questa poi l'altra, o viceversa.



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Pioveva, quel giorno. Harry se lo ricordava bene.

"Perché cavolo dobbiamo uscire con questo tempo, Lou?" aveva chiesto, scrutando preoccupato fuori dalla finestra, attraverso le scie che le gocce lasciavano sul vetro.

"Perché sotto l'ombrello e con l'impermeabile non ci riconoscerà nessuno per strada. Entriamo da qualche parte e prendiamo una cioccolata."

"Non lo so."

Louis aveva sospirato: "D'accordo, come vuoi. Chissà quando ci ricapita un'occasione così..."

Harry si era voltato a guardarlo ed era bastato incrociare il suo sguardo per una frazione di secondo per farlo cedere. Era così facile, con lui.

"D'accordo."

Erano entrati in un bar piccolissimo, con lo spazio soltanto per un paio di coppie di tavolini e si erano seduti in quello più lontano dall'ingresso, l'uno di fronte all'altro.

Si sentivano così normali, come se fossero solo due ragazzi di diciassette e diciannove anni.

Poi, a un certo punto, Louis era scoppiato a ridere, per qualche battuta cretina che Harry aveva appena fatto.

E Harry non ce l'aveva fatta, l'aveva detto, se lo era lasciato scivolare via dalle labbra, come se niente fosse.

"Louis. Missà che mi sono innamorato di te."

Si era sgretolato tutto in un secondo.

Louis aveva smesso di ridere, e fissava Harry con un'espressione spaesata negli occhi. Il suo silenzio durava da troppo tempo, Louis se ne stava lì, immobile, con la bocca semiaperta, terrorizzato.

"Non...non dici niente?" gli aveva chiesto Harry. Credeva di meritare almeno una parola.

"Harry, io non...non sapevo che a te piacessero i ragazzi, perché non me l'hai mai detto?"

Harry aveva alzato le spalle: "E' la prima volta che mi succede."

Gli occhi di Louis si erano fissati sul tavolo: "Allora magari è soltanto...una crisi momentanea, non so...qualcosa del genere."

Harry aveva scosso la testa. Louis non lo stava capendo, non stava capendo il punto centrale della faccenda. Chi se ne importa se era gay o no, se non gliel'aveva detto e perché non gliel'aveva detto. Gli aveva appena detto di essersi innamorato di lui. Tutto questo era su di lui non su Harry.

Gli aveva risposto, comunque: "No, non credo."

Un'altra pausa troppo lunga.

"Lou?"

"Harry, per me non è lo stesso."

Harry aveva chiuso gli occhi e deglutito aria, accusando il colpo, mentre Louis proseguiva: "A me piacciono le ragazze. E' così, e lo sapevi."

"Pensavo che..abbiamo sempre detto che il nostro rapporto ha qualcosa di speciale. Credevo che forse, anche tu stessi pensando le stesse cose che pensavo io..."

Louis aveva scosso la testa, senza riprendere a guardarlo negli occhi: "Mi dispiace è colpa mia. Se lo avessi saputo probabilmente non avrei..."

E in quel momento Harry se ne era reso conto. Era così accecato da quell'istinto di dire tutto a Louis, di esternare finalmente quel sentimento che continuava a diventare ogni giorno più forte, che non aveva pensato alla conseguenza più ovvia: "Cambierà tutto adesso, vero?" il solo pensiero gli aveva fatto riempire gli occhi di lacrime. "Non saremo mai più come prima? Ho rovinato tutto, non vorrai più parlarmi..." Harry stava ormai piangendo completamente, a ruota libera.

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