Ace {h.s} -Italian Translation

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"Mangia" ordinò Harry mentre si accorse che la ragazza di fronte a lui fissava l'insalata davanti a lei senza espressione, il suo labbro tirato tra i denti pensierosamente. Il silenzio regnava tra di loro mentre lui si era fiondato sul suo cibo con rabbia e lei era seduta lì tranquilla pensando a se stessa.

"Scusa" Mormorò lei delicatamente, prendendo la sua posata e afferrando la sua insalata, ne prese un morso minuscolo per eseguire il suo ordine. La sua fame era scomparsa, rimpiazzata dal desiderio improvviso che ribolliva nel suo stomaco, provocandole un calore che la pregava di essere toccata dall'uomo di fronte a lei. Il suo discorso minaccioso aveva disordinato la mente di lei e il cotone tra le sue gambe era stato bagnato dalla sua eccitazione.

"A che cosa stai pensando?" Chiese Styles con un leggero cipiglio, interessato e confuso mentre lei continuava a afferrare il suo cibo senza pensarci. Si sentiva quasi perso senza il suo sguardo confidente su di lui, sfidando ogni sua mossa.

Carmen poggiò il suo mento sulla sua mano, sorridendo. "Ti posso assicurare, signor Styles, che non vuoi sapere a cosa sto pensando adesso" C'era una piccola traccia di divertimento nella sua voce. Vide sollevare le labbra di lui in irritazione; lei sembrava sempre essere divertita da lui.

"Prova"

Lui sentì il suo piede sotto il tavolo strusciare vicino alla sua gamba, e salire e scendere sul suo polpaccio, ogni tocco mandava un'ondata di eccitazione nel sangue che scorreva nelle sue vene. L'atmosfera cambiò da tranquilla a strepitosa mentre il suo cuore batteva nel petto. Il tocco di lei gli faceva qualcosa, qualcosa che lui non poteva comprendere, e lui non era sicuro di volerlo.

L'arte della seduzione. Qualcosa di inciso nella mente di Carmen fin dal giorno in cui era nata. Come poter semplicemente influenzare la mente e il cuore di un uomo con il tocco più leggero. O sussurrare i suoi desideri nelle loro orecchie mentre lei era davanti a loro- questa era il modo per renderli più deboli. Quanto un uomo vuole qualcosa, fa di tutto per prenderselo. Quindi lei si assicurava che volessero sempre lei.

Le sue mani fragili afferrarono il bicchiere di vino, portandolo alle sue labbra lentamente e bevendo da esso. Ogni mossa era premeditata e naturale allo stesso tempo. Lei poggiò il bicchiere sul tavolo, leccandosi le labbra e ingoiando compiaciuta mentre guardava il corpo di lui irrigidirsi, i suoi occhi seguirono i movimenti lenti e agonizzanti della lingua di lei, senza dubbio sperando che fossero le sue labbra a percepire il debole muscolo su di esse.

"Stavo pensando a quello che avevi detto-" Mormorò, poggiando a terra il suo piede. Styles si accigliò visibilmente alla mancanza di contatto.

Lascia che vogliano di più.

"-sul fatto di chiudermi nella tua stanza"

I suoi occhi si spalancarono leggermente prima che un ghigno prendesse il suo posto sui suoi lineamenti. "Ti divertiresti, non è vero?" Disse a bassa voce. "Ameresti essere legata al mio letto tutto il giorno, così che potrei scoparti ogni volta che voglio"

Le sue interiora si incendiarono alle sue parole. Dio, lui era tanto seducente quanto lo fosse lei. I capelli di lui si erano disfatti poiché l'effetto del gel era svanito, quindi un paio di ricci cadevano sulla sua fronte, e lui doveva costantemente spingerli via con la sua mano. Lei guardò il suo addome, ricordandosi i bellissimi tatuaggi che c'erano sulla sua pelle dorata. Lui era così incredibilmente bello che lei sapeva che se fissava troppo a lungo il suo contegno sarebbe svanito.

"Sposta la tua sedia qui" Disse lui all'improvviso, indicando lo spazio vicino a lui. Lei lo guardò confuso ma qualcosa nella disperazione nascosta nel suo tono la fece obbedire, e lei spostò la sedia fino al posto affianco al suo. Fu finalmente vicina a lui abbastanza da poter sentire la sua colonia, l'odore familiare, forte e muschiato, che lui aveva anche quella notte al club. Il calore emesso dal suo corpo la fece desiderare di accovacciarsi sulle sue gambe e fare le fusa sul suo petto come un gattino, nutrendosi del calore del suo corpo come un parassita.