Avevo passato il capodanno a studiare architettura, o almeno avevo provato. Non riuscivo a concentrarmi perché la mia mente era da tutt'altra parte, era da Ignazio. Ancora non avevo realizzato il fatto che il giorno seguente se ne sarebbe andato lasciandomi sola; desideravo rimanesse con me e che tutto quel che era successo fosse stato solo un brutto sogno, ma purtroppo non era così.
La mattina seguente trovai le sue valigie in salotto e lui a guardare la tv sul divano in attesa dei nostri genitori, e a quella vista mi si strinse il cuore.
Non volevo farlo andare via, non volevo perderlo, io lo volevo con me e dovevo convincerlo a rimanere.
Feci un passo verso di lui, ma poi mi fermai e riflettei.
Con quale coraggio sarei andata da lui chiedendogli di restare? Dopo tutto ciò che gli avevo detto, di stare il più lontano possibile da me. Come potevo convincerlo?!
Mi voltai verso la mia stanza, ma sentii la sua voce chiamarmi, lo guardai e accennai un sorriso.
-Buongiorno-dissi
-Buongiorno-disse accennando un sorriso-Ho preparato il caffè, è ancora caldo-
Annuii tenendo lo sguardo basso e rimasi immobile. Non sapevo cosa fare, non avevo il coraggio di parlare, ma poi il mio sguardo cadde sul mio anello. Lo stesso anello che avevo regalato ad Ignazio per il suo compleanno.
"Together forever", questo era ciò che gli avevo promesso e questo era ciò che avrei mantenuto.
-Non te ne andare-dissi
-Come, scusa?!-disse voltandosi verso di me
-Hai capito bene, non voglio che tu te ne vada-
-Hai cambiato idea adesso?! Non mi vuoi più lontano da te?!-
-Senti, ho sbagliato a dirti tutte quelle cose e me ne pento; so di essere stata una stronza, ma non andartene, ti prego-
-Anna, io non posso restare qua, ormai ho abbandonato l'università e sarebbe inutile rimanere-
-Ma puoi trovarti un lavoro e continuare a stare con me-
-Anna, io voglio tornare in Sicilia, dalla mia famiglia-
-E non pensi a me?! Io rimango sola, senza nessuno-
-Non sei sola e lo sai-
-Senza te, lo sarò-
-Certo che sei assurda! Me ne hai dette di tutti i colori, non mi hai rivolto parola per giorni e poi mi dici di rimanere, mi fai veramente ridere-
-Io ero solo confusa per tutto ciò che era successo e, ripeto, mi sono pentita di averti detto tutte quelle parole-
-Dovevi pensarci prima-
-Igna, io ti voglio bene-
-E io ti amo. Capisci che è differente la cosa?!-
Sentimmo il campanello suonare, Ignazio andò ad aprire e capii che erano i nostri genitori.
Il cuore mi si fermò in petto e la tristezza iniziò ad assalirmi.
Le lacrime volevano uscire impetuose e la mia mente stava cercando di realizzare cosa sarebbe successo da lì a pochi minuti.
Senza rendermene conto, mi ritrovai a salutare i nostri genitori e, durante l'abbraccio con mia madre, notai il padre di Ignazio portare via la sua valigia, e mi scese, spontanea, una lacrima.
-Non piangere, amore di mamma, ci vediamo a Pasqua, ok?-mi disse dolcemente mia madre ed io annuii tenendo lo sguardo basso
-Mary, andiamo giù, così i ragazzi si salutano-disse mio padre toccandole la spalla
Mia madre mi dette un ultimo bacio sulla fronte e poi seguì mio padre.
Guardai Ignazio, cercando di trattenere le lacrime, ma fu inutile.
-Non te ne andare, ti prego-dissi in preda alle lacrime
-Ti prego, non fare così, rendi tutto più difficile-sospirò e poi mi abbracciò, e a quel gesto il mio pianto si fece più forte
-Resta con me-dissi singhiozzando
-Non posso-sussurrò accarezzandomi i capelli.
Ci sciogliemmo dall'abbraccio, lui rovistò nella sua tasca e prese una piccola chiave.
-Questa è per te-disse mettendola nella mia mano-Trattala con cura-
-Cos'è?-chiesi confusa
-La chiave del mio cuore-disse facendomi l'occhiolino-Poi capirai, adesso devo andare-
-Ti prego...-sussurrai
-Devo andare, Anna-disse con tono deciso per poi avviarsi verso la porta
-Igna, no!-urlai bloccandolo per il polso
-Anna, lasciami, ti prego-disse con il magone
-L'ultimo saluto-
Mi guardò per qualche istante e poi mi strinse a sé.
-Mi mancherai-dissi
-Anche tu-
Ci sciogliemmo dall'abbraccio e notai delle lacrime scivolare sul suo volto.
Mi prese il viso tra le mani e mi impedì di guardare qualsiasi altra cosa all'infuori di lui per poi lasciarmi un leggero bacio sulle labbra.
-Ricordami-mi sussurrò sulle labbra facendomi rabbrividire, poi se ne andò.
Mi gettai a terra e il mio pianto si fece sempre più isterico.
Mi sentivo completamente vuota, come se mi avessero tolto un organo vitale.
Mi abbandonai sul pavimento, mentre le lacrime scorrevano imperterrite sulle mie guance e i ricordi si facevano spazio tra la mia mente distruggendomi ancora di più; e mentre cercavo di scacciarli, sentii il campanello suonare.
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E bacio fu! Ma chi sarà alla porta? E quella "chiave del cuore di Ignazio", cosa aprirà?
Ammetto che mentre scrivevo il pezzo dell'addio un po' di lacrime sono scese anche a me perché immaginavo la scena ahahahah sarà che sono in fase pre-mestruale :P
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con un commentino e perdonatemi se ci sono degli errori, ma ho il cervello completamente fuso ultimamente!
Un bacione!!! :*
.P.S. E con questo titolo non potevo non mettere la loro splendida canzone, e devo dire che ci sta anche bene con la storia! Buon ascolto! :P