Capitolo 28

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-Arrivo- Disse prima di scendere dal letto. I calzini le scivolarono leggermente mentre si dirigeva piano verso la porta. Le fuggì l'occhio sulla sveglia digitale poggiata sul comodino che brillava a intermittenza. Le 23.30. Si sorprese di quanto era riuscita a dormire e poggio piano la mano sulla maniglia fredda della porta prima di abbassarla lentamente. Il corridoio era al buio ed escluso il lento fluire del suo respiro non si udivano rumori. Si mosse di qualche passo nello scuro e pensò al modo in cui aveva abbandonato i ragazzi al piano di sotto la sera prima maledicendo il suo caratteraccio. Tastó il muro finché non arrivò alla porta della camera del ragazzo e finita la pazza ricerca della maniglia la apri. La stanza non era al buio ma leggermente illuminata da una bajour posta su quello che Hope credeva fosse un tavolino, visto che non riusciva a vedere piu in la del suo naso. -Grazie per essere venuta-. Fece la voce di Holt alla sua destra. Si girò di scatto e lo trovò seduto sul letto con la gambe flesse e gli avambracci poggiati sopra le ginochia. -Tutto bene?- Chiese avvicinandosi al materasso per sedersi. -Piu o meno- Rispose quasi ridendo. Hope lo osservò con calma non appena i suoi occhi si furono abituati allo standard di luce. Portava una maglia stracciata, forse perché ci aveva dormito e un paio di pantaloni lunghi di tuta con i polsini stretti alle caviglie. -Pensavo che i ragazzi alla moda portassero solo pantaloncini corti per dormire- Lui chiuse gli occhi e poggio la testa alla testata del letto. -Si vede che non sono un ragazzo alla moda-. Hope alzò le spalle. -Ma pensa che dramma. Se arrivasse una bellissima ragazza, la ragazza del tuo destino, nel pieno della notte e ti trovasse cosi. Fuori moda. Fuggirebbe via e avresti perso l'occasione di conquistarla- Holt aprì un occhio e la guardò. -Beh, è ancora qui per fortuna- Fece diretto. Hope fissò lo sguardo altrove non sapendo come interpretare il suo gesto. -Vieni qui- Le fece lui battendo la mano sul posto vuoto accanto al suo. Hope andò gattonando accanto a lui e gli si sedette vicino. -Scusa per prima- Disse il ragazzo tentando di iniziare una conversazione. -Non pensavo ti dessero cosi tanti problemi le gare- Rispose lei evitando di badare alla sua sclerata di prima. -Non si tratta... delle gare...- Disse sistemandosi a sedere. -È l'atmosfera in se. Tutte quelle pressioni. Le persone che ti guardano e si aspettano di vederti ben piazzato e tu sei li, sulla tua corsia a dubitare di te stesso piu che mai. Io non lo reggo- Fece agitandosi. Hope si avvicinò a lui e gli strinse un braccio. La sua pelle era calda come se fosse stato sotto le coperte fino a qualche minuto prima. -Anche io la vedevo cosi sai...- Holt si voltò a guardarla -... prima. Fino a qualche anno fa probabilmente mi sarei trovata daccordo con te e lo sarei stata anche adesso se non avessi avuto accanto a me un professore delle Medie. Si chiamava Ferbson, ed era il mio prof di Scienze. Lui mi spiegò che gli eventi a cui prendiamo parte sono per natura predisposti a sfidarci. Molti non accolgono la sfida o lo fanno passivamente. Ma nel momento in cui, prendiamo coscienza, che in quel mondo non stiamo partecipando e cominciamo a farlo davvero, raccogliendo la sfida, abbiamo gia vinto. Mi disse che non dovevo stare in ansia prima di una gara. Perché non dovevo soddisfare nessuno dei tanti ma solo me- Hope alzò gli occhi che durante il discorso aveva tenuto posati sul letto e incontrò l'azzurro del mare di quelli di Holt che con un onda la investirono. -Quindi io non dovrei essere agitato- Disse lui senza muoversi -Esatto- Rispose Hope a due centimetri dal suo viso. Si sentivano solo i loro respiri. -Potrei farlo. Ma vedi, potrei riuscirci se li, ad aspettarsi qualcosa da me, ci fosse gente di cui non mi importa. Ma ci sarà qualcuno la cui opinione per me conta forse piu del mio stesso essere e io non so, se nel vederla l'agitazione mi possiederà- Hope fece un sorriso. -Stiamo parlando di una ragazza quindi-, -E che ragazza- Rispose lui avvicinandosi -E la conoscoso?- Chiese curiosa. -Andiamo su, non fare la scema- Le mise una mano dietro il collo e l'attirò a se. Fu un contatto atteso e esplosivo. Le loro labbra si unirono dopo tutto il tempo in cui si erano cercate e un ondata di sentimenti si riversò non dentro di loro, ma fra loro. Holt aveva aspettando settimane quel momento continuando a domandarsi se non l'avrebbe solo fatta fuggire. Hope invece, si era quasi rassegnata a guardarlo solo da lontano dato che da un po il loro rapporto non si movimentava. Fu per entrambi un novità, una sorpresa e una cosa totalmente inaspettata. Holt le mise una mano sulla guancia delicatamente mentre il loro bacio andava lentamente estinguendosi. Hope poggio la fronte a quella del ragazzo e sorrise. -Dimmi che dormirai con me stanotte- Le disse speranzoso. Vedendo che lei non si decideva aggiunse -Prometto che dormiremo-. Con la mano sul cuore. Hope rise e gli mise la mano sulla spalla. -È meglio che vada in camera mia Holt. Non voglio che gli altri pensino male- Holt si staccò lentamente da lei. -Perché mi fai questo?- Fece scherzando. Non intendeva forzarla. -Non voglio semplicemente che gli altri si facciano un idea sbagliata. Cioè...- Lui la fermò subito. -Sta tranquilla ti capisco perfettamente. Solo ho l'impressione che non riuscirò a dormire stanotte- Disse mettendole dietro l'orecchio una ciocca di capelli. -Buonanotte Holt- Fece lei baciandolo sulla guancia. Lui le sorrise e la guardò allontanarsi verso la porta. -Buonanotte Mims- La ragazza si chiuse la porta dietro le spalle e rimase un attimo con la schiena poggiata sul legno freddo. -Oddio- Disse ridendo. Si morse il labbro e pensò a quanto era appena successo. Lei e Holt si erano baciati. Si erano baciati davvero. Si diresse piano verso la sua stanza. Toccò la maniglia per aprire la porta e la strinse con decisione. -È stato bello?- Fece una voce alle sue spalle. Hope si girò sorridendo anche se non aveva bisogno di ulteriori conferme per sapere che si trattava di Kyle. Era sulla porta della sua stanza, in pantaloncini. -Bellissimo- Rispose lei contenta. Kyle allungò le mani in segno di un abbraccio e la ragazza si strinse a lui contenta. -Ora fila a dormire però- Concluse lui severo. -Sì capo- Rispose Hope mentre entrava nella sua stanza e si chiudeva dentro. Kyle rimase sulla porta a pensarla per un paio di minuti poi tornò dentro e si mise nel letto stanco. -Era con Holt?- Chiese Kole dall'altra parte del letto. -Era con Holt Kole- Fece secco lui. -Allora perché ti dà tanto fastidio Kyle?- Chiese lui ormai partecipe della storia -La smetti di ripetere il mio nome?- L'amico lo guardò -Non hai risposto- Il ragazzo si mise nel letto con calma e si voltò verso di lui. -Non lo so, Hope è sempre stata nostra... vederla con un altro... mi rende...-, -Geloso?- Kyle rise -Gia- L'amico gli diede una pacca sulla spalla -È normale. Andrà bene amico- Fece per rassicurarlo. Kyle si girò dalla parte opposta e prese a contare le stelle fuori dalla finestra per addormentarsi. E si addormentò. Quando le stelle sparirono.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2016 ⏰

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