Capitolo Dodici

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Ho letto tanti libri su ragazzi che si amano incondizionatamente, dove il loro amore cresce lentamente e nonostante tutto io non riesco a capire quello che mi sta succedendo.
È passata una settimana dal mio primo appuntamento con Ben e quando siamo con il resto del gruppo sento il bisogno di stare sola con lui, desidero parlare e ridere con lui.
Tutto questo mi fa paura, è una cosa mai provata prima e non so come comportarmi.

«Alice nel paese delle meraviglie, torna tra noi» mi richiama Sam mentre siamo sedute ad un divanetto di un pub appena aperto.

«Scusami, stavo pensando» confesso.

«A chi?» chiede curiosa con il suo solito sorriso malizioso.

«A nessuno, stavo pensando a cose lavorative» mento mantenendo il mio sguardo fisso su di lei.

«Quindi vuoi dirmi che non stai pensando ad un ragazzo con cui sei uscita e che ora sta ballando con una ragazza?» chiede stuzzicandomi.

Ecco che il mio cuore subisce un duro colpo, ho cercato di non guardarlo e pensare a lui mentre stringe al suo copro una ragazza stupenda.

«Non so di cosa stai parlando» cerco d'essere sicura in quello che dico.

«Certo, faccio finta di crederci - ridacchia - Ah bene, mio fratello mi ha abbandonata per andare a spassarsela con quella» continua sbuffando mentre guarda alle mie spalle.

Sento la rabbia arrivarmi al cervello e se non avessi come obbiettivo il non far capire nulla a nessuno, l'avrei già rincorso e preso a sberle.

«Non preoccuparti ti accompagniamo noi» la rassicuro e lei annuisce sorridendomi.

«Vado un secondo in bagno, torno subito» dice alzandosi e sparendo dalla mia visuale in un secondo.

«Mi concedi un ballo?» sussurra qualcuno al mio orecchio ed una scossa invade il mio corpo quando riconosco la sua voce.

«No» rispondo fredda.

«Che ti è successo?» chiede sedendosi al mio fianco mentre mi guarda con attenzione.

«Nulla, sono stanca e poi non voglio che la tua ballerina possa fraintendere tutto» dico e mi pento subito delle mie parole, ora capirà che la mia acidità è dovuta alla mia gelosia.

«Bellezza vieni a ballare?» chiede Robert avvicinandosi a noi.

Guardo Ben mentre fissa il ragazzo davanti a noi e noto la sua mascella irrigidirsi, adesso mi diverto io!

«Certo - sorrido alzandomi - andiamo» continuo prendendolo per mano, per poi trascinarlo in pista.

Cerco di posizionarmi in un punto in cui Ben possa guardarci per bene, inizio a muovere i fianchi a ritmo di musica ed in una frazione di secondi sento le mani di Robert avvicinarmi al suo corpo.
Balliamo per parecchio tempo in queste condizioni e mi sento così in soggezione, ma devo farlo per un mio scopo ben definito.

«Robert devo portare Hollie a casa» dice Ben mentre mi stacca dal corpo dell'amico.

«La porto io» si propone Robert, ma il moro scuote il capo e mi trascina fuori dal locale.

Siamo in auto da dieci minuti e nessuno ha rotto questo silenzioso odioso.

«Sei diventato muto?» chiedo divertita al ragazzo alla guida, che continua ad avere una faccia poco serena e dolce.

«Sto cercando di non scoppiare, quindi non istigarmi» mi avverte.

«Cosa vuoi dire? Non farti problemi» dico curiosa delle sue parole.

«Hollie smettila» sibila.

«Non la smetto, cosa devi dirmi?» alzo il tono di voce e me ne pento quando la sua macchina si ferma.

«Sono incazzato con te, perché hai ballato con Robert?» chiede furioso guardandomi.

«Sei serio? Tu sei arrabbiato con me perché ho ballato con il tuo amico?» chiedo divertita.

«Non ridere cazzo! Ti piace Robert?» chiede guardandomi senza batter ciglio.

«Non ti interessa se mi piace e nemmeno il motivo per cui ho deciso di ballarci insieme - urlo - A te piace quella ragazza? Rispondi dai» continuo furiosa.

«Magari - lo guardo confusa - così almeno non stavo qui ad urlare con te e mi stavo scopando quella» conclude e vorrei ucciderlo.

«Nessuno ti ha chiesto d'accompagnarmi, ora scendo e te ne vai dalla tua amichetta» dico scendendo dall'auto e subito sento uno sportello aprirsi e chiudersi.

«Hollie smettila. Se avevo voglia di scoparmi quella avrei accettato il suo invito a casa, ma ho rifiutato perché io volevo e voglio te e non mi accontento di una ragazza col tuo stesso nome ma che non è te» urla raggiungendomi e giuro di sentire il mio cuore battere all'impazzata mentre il mio corpo diventa gelatina.

Non parlo, ma continuo a guardarlo allibita e vorrei solo abbracciarlo fino a fargli mancare l'aria.

«Parlami piccola» sussurra stringendo i miei fianchi con le sue mani e senza pensarci lo stringo a me.

«Scusa se ti ho urlato contro» biascico nell'incavo del suo collo.

«Non devi scusarti, sono stato io ad aver iniziato ma mi sono sentito rifiutato» confessa e mette fine al nostro abbraccio per permetterci di guardarci negli occhi.

«Hai comunque la faccia da tonto anche se infuriato» lo prendo in giro e lui sorride mentre mi accarezza una guancia.

«Sei bellissima» sussurra avvicinando nuovamente il mio corpo al suo, facendoli combaciare alla perfezione.

Lo vedo avvicinare il suo viso al mio e sto pregando affinché non si tiri indietro.
Ho bisogno di baciarlo e di scoprire come ci si sente ad averlo così vicino.
Le sue labbra sfiorano le mie e sento il mio corpo riscaldarsi, ogni suo movimento è così controllato e lento che senza rendermene conto azzero io la distanza.
Sento le sue mani stringermi e le sue labbra baciare famelicamente le mie, come se avesse aspettando questo momento da secoli e posso capirlo benissimo.
Non posso crederci che sto baciando Ben Smith e mi sento la ragazza più felice del mondo, forse per la prima volta nella mia vita sento che tutto sta andando per il verso giusto.

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"Dai un senso alla mia vita" di faviji

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