Capitolo 14

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-Sam mi hai sentito?- chiede Harry
Una mano si para davanti ai miei occhi risvegliandomi da quel film mentale.
-Uh?No scusa...puoi ripetere?
-Allison ti ha chiesto se state insieme, per la decima volta- sbuffa.

Forse avrei davvero voluto che Louis dicesse quelle cose.
Lascio andare un sospiro pesante dalla mia bocca e mormoro quella frase tanto dolente.

-No non stiamo insieme- rispondo.
Distolgo lo sguardo dal mio piatto e guardo Louis.
Mi sta guardando in un modo totalmente diverso da come mi ha sempre guardato.
È un misto di tristezza, delusione e rabbia.
Si alza bruscamente dalla sedia causando un rumore fastidioso.
Prende i piatti di tutti e li getta violentemente nel lavandino.

-Hey!Io non avevo finito- si lamenta Harry.
Louis si limita a guardarlo, impassibile.
Esce dalla cucina e si siede sul divano accendendo la televisione.

-Non credo l'abbia presa bene- dice Harry scendendo dalla sedia.
Raggiunge il suo amico e gli da una pacca sulla spalla per consolarlo.
Cosa ho fatto?

A tavola rimaniamo soltanto io ed Allison.
-Che farai ora?- chiede arrotolando una ciocca di capelli.
-Che dovrei fare?- chiedo quasi disperata.
Poggio la testa sul tavolo, cercando di rilassarmi.
Tutto questo mi stanca.

-A te piace Louis?- chiede all'improvviso mettendomi a disagio.
-Non lo so- rispondo sinceramente.
Dopo la rottura con Niall, accaduta non tantissimo tempo fa, si aggiunge anche il comportamento di Louis.
Non so nemmeno cosa provo per lui.

-Louis non è un tipo da relazioni serie- dico.
Un silenzio cala nella cucina.
Allison è pensierosa si capisce da come ha smesso di arrotolarsi le ciocche e dal suo sguardo.
È fermo in un punto impreciso fissando il vuoto.
-Lo so, ma con te è diverso-
-Andiamo secondo te dureremo più di un mese? Louis va sempre alle feste e lì potrebbe baciare o addirittura fare l'amore, o come chiama lui 'scopare' una ragazza qualsiasi-
-Ma non ci hai nemmeno provato- protesta.
-Poi perché mai uno come lui si metterebbe con una come me?
Non sono bella come tutte le ragazze che ha ai piedi.
Sono una ragazza normale che ha una bassa autostima di se stessa e se stessi insieme a lui lo distruggerei con la mia negatività e il mio pessimismo.
Lui sembra così spontaneo e vivace, io invece sono tutto il contrario-
Dico trattenendo le lacrime.
-Sbaglio o in questi giorni sei molto più felice?-
-Si lo sono...-
-E scommetto che è merito di Louis-
Ammicca.
-Si è merito suo ma questo non significa che ricambi.
Poi mi sono appena lasciata-
-Ma chissene frega del tuo ex...-
-Era Niall- la interrompo prima che possa continuare.
-Ohw- poggia la sua mano sulla mia consolandomi.
-Mi dispiace- continua.
Ho sempre odiato i mi dispiace.
Ho sempre preferito gli abbracci o gli sguardi.
Dicono più parole loro invece dei 'Mi dispiace'.

-Capita...siamo adolescenti- mi limito a dire questa frase priva di significato.
Alzo le spalle e lei mi fa un sorriso comprensivo.
-Comunque smettila di dire che sei brutta okay?Non tutti siamo perfetti e se Louis ti ama così tanto ci sarà un motivo-
-Smettetela di dire che mi ama- quasi urlo, sbatto le mani sul tavolo dalla rabbia e tutti si voltano a guardarmi.
-Scusate- mormoro abbassando lo sguardo.
Il mio sguardo è ancora rivolto verso il tavolo dalla vergogna.
Dei passi si avvicinano sempre di più verso di me e quando rivolgo lo sguardo al pavimento trovo delle vans nere.
Quelle di Louis.
Due dita dal tocco morbido si posano sul mio mento, sollevandolo.
I miei occhi si incrociano con i suoi e Dio di nuovo quella sensazione allo stomaco.
Sento la pelle andarmi a fuoco soltanto per l'imbarazzo.
Si avvicina al mio orecchio e sussurra:
-Dobbiamo parlare-
Resto ancora imbambolata a fissarlo come un ebete e un sorriso timido si forma sul suo volto.
Scuoto la testa riprendendomi e prendo la sua mano.
Si stringe automaticamente alla mia, riscaldandomi anche il cuore non solo le mani.

Sulla soglia della porta sento Harry dire:
-Allora Dio esiste-
Il solito stupido.

Scendiamo le scale non sciogliendo le nostre mani, senza rivolgersi parola.
Ma non è un silenzio imbarazzante, è il nostro silenzio.
Dove possiamo dirci più di mille parole senza fiatare, soltanto con i nostri sguardi o semplicemente sfiorandoci.
È incredibile come Louis possa farmi provare tutte queste emozioni.
È sovrumano.

Usciamo e il sole è ancora in alto.
Mi dirige verso il parco, non tanto distante da casa sua.
Entriamo e un'ondata di ricordi mi invade.
Il sole che batte sui miei capelli facendoli sembrare mori.
I fiori disposti ordinatamente sul prato lasciano un profumo delizioso.
L'erba bassa del campetto e i bambini dentro che ridono come matti e sudano creano un vuoto di nostalgia.
Il parco dove Niall gioca sempre a calcio.
Dove mi ha chiamato 'amore'.
Dove mi ha detto 'ti amo'.
Dove passavamo giornate a tenerci per mano e a scambiarci qualche bacio.
Era tutto perfetto.
Forse era davvero felicità.

Il contatto con la panchina fredda mi risveglia da quei ricordi vaghi.
-Che devi dirmi?- chiedo arrivando dritta al punto.
Sospira per poi voltarsi.
-Vogliamo provare?- chiede.
Una fascia di insicurezza gli attraversa il viso ma la reprime subito rimpiazzandola con la tranquillità.
-A fare cosa..-?
Perché le persone non specificano mai.
Metteteci un complemento oggetto dio santo.
-A stare insieme- sussurra piano.
Abbassa lo sguardo sulle sue vans che scalciano i pochi sassolini sul suolo.
È insicuro o sbaglio?
-Perché mai uno come te dovrebbe stare con una come me?- dico gesticolando.
Alza il suo sguardo e sembra quasi impaurito dalla mia risposta.
-Sam che cosa vuoi dire?-
-Tu sei tipo Dio sceso in terra io invece sembro la merdolina cagata da Eva-
Ridacchia leggermente alla mia affermazione ma poi torna subito serio.
Mi accarezza la guancia e poi i suoi occhi passano dalle mie labbra ai miei occhi.
Stringe la mia mano e rilascia un piccolo bacio sopra di esso.
Sfrego il mio pollice contro la sua pelle ricoperta di brividi per rilassarlo.
Faccio un segno con il capo per incitarlo a continuare e poi annuisce.
Sicuro.

-Sam se ti amo ci sarà un motivo?
Non me ne potrebbe fregare di meno se non sei formosa come Nicki Minaj.
Sei bella.
Ma bella non nel senso 'carina' sei bella nel senso esteriore ma sei bella soprattutto nel senso interiore.
Il tuo sorriso contagia automaticamente il mio e non so nemmeno il motivo.
Nel mio stomaco ormai ci sono le montagne russe ogni qualvolta che ti vedo.
La notte dormo sempre con il sorriso sul volto perché sei nei miei pensieri 24h su 24h e non riesco a toglierti dalla mia testa, dalla mia mente, dal mio cuore.
Io ti guardo quando abbassi sempre lo sguardo e mi irrita quando lo fai ma mi piace quando ti alzo il mento per poter guardare i tuoi occhi che mi attraversano l'anima.
Non sono mai stato bravo con le parole ma per una fottuta volta vorrei davvero impregnarmi con te, vorrei impegnarmi ad amare-
-Sei tu quella speranza- diciamo insieme stupendoci.
Annuisce e riprende il discorso.
-So di non essere un ragazzo perfetto, non ho mai amato ma con te lo sto facendo.
E cazzo non so nemmeno da dove venga questo lato dolce di me e questo coraggio.
Ti sto solo chiedendo di provare ad essere felici insieme-
Prende la mia mano e la poggia sul suo cuore.
Sta battendo all'impazzata e questo causa un sorriso sul mio volto.
-Hey piano, altrimenti ti uscirà dal petto- scherzo.
Ridacchia anche lui unendosi a me.
-Va bene proviamoci- dico sicura.
La prima volta in tutta la mia vita in cui sono sicura.
Lui è la prima volta con tutto.
Mi fido di lui.

-Cosa?!Veramente?-
Annuisco non togliendo il sorriso sul mio volto.
Si alza dalla panchina e si mette ad urlare.
-Sono fidanzato con la ragazza più bella al mondo-
Prende la mia mano e la unisce con la sua.
Non smette di saltare dalla gioia come un bambino e lo seguo non vergognandomi di me stessa.
Forse è questa la vera felicità.

Narratore esterno
Quello che Sam e Louis non sapevano è che in quel parco c'era Niall, ad ascoltare ogni parola e ad ogni parola la gelosia cresceva sempre di più, fino a diventare odio.

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