''Papà, papà''.
La voce stridula della bambina arriva alle mie orecchie e mi risveglia dal sonno pesante. Non apro gli occhi, mi rigiro nel letto e incontro il petto caldo di Micheal che si alza e si abbassa regolarmente. ''Fede, siamo a casa '' L'accento milanese della donna mi fa capire di non essere in un sogno: è mia madre che ha riportato Alice a casa. ''Papà?'' ripete la bambina precipitandosi sul letto matrimoniale, scuotendomi e costringendomi a mettermi seduto, evidentemente aveva rinunciato a svegliare Mik, quello dormiva troppo pesantemente. Mi stiracchio un po' prima di abbracciare la bambina e riempirla di baci sulle guance rosse rese fredde dall'aria invernale. ''Micheal '' chiamo mio marito con la voce roca, ricevendo come risposta un semplice mugolio, '' Nostra figlia è a casa '' continuo; alzandomi, prendendo in braccio Alice e andando a salutare mia madre. Sono le due del pomeriggio, io e Micheal abbiamo dormito tutta la mattina un po' perché la sera prima quest'ultimo aveva avuto un concerto a cui prontamente l'avevo accompagnato, un po' perché, essendo soli dato che nostra figlia era rimasta a dormire dalla nonna, ci eravamo concessi solo qualche bacetto. ''Ti sei divertita con la nonna?'' chiedo sorridendo mentre preparo del caffè. ''Si, ma a me mi siete mancati, vado a mettere il pigiama papà'' scappa via nella sua camera prima che possa correggere l'errore di pronuncia. Alice è una bimba molto sveglia e allegra, ha dei ricci capelli rossi e ha le guance coperte di lentiggini, l'abbiamo adottata due anni fa in Inghilterra, dove vivevamo, finché non ci siamo trasferiti definitivamente a Milano, ha imparato più in fretta lei l'italiano che Mika, lo prendo sempre in giro per questo. Abbiamo discusso tanto sull'adozione, sapevamo che avrebbe creato scompiglio sui social, sui giornali, tra i fan, tanto quanto lo aveva fatto la notizia del matrimonio, avevamo capito di volere di più perciò eccoci innamorati come non mai, con la nostra piccola bimba inglese. ''Fede mettiti una maglietta, ti prenderai un raffreddore'' dice mia madre, premurosa come sempre, la verità è che io e Micheal dormiamo tutte le notti senza maglia, la nostra scusa è che teniamo i termosifoni molto caldi perché Alice ha freddo, ma in realtà è solo perché ci piace abbracciarci la sera e sentire il contatto l'uno con la pelle dell'altro, per non parlare poi di quanto piaccia a Mik baciare i miei tatuaggi, ma questa è un'altra storia non devo distrarmi. Sono passati anni eppure mi sento sempre come durante il nostro primo bacio nel camerino di X factor. Sorrido a mia madre, Micheal si è finalmente deciso ad alzarsi, si è infilato una maglietta, ha i capelli tutti arruffati e i suoi riccioli vagano da una parte all'altra mentre mi viene incontro. Saluta mia madre e mi da un bacio sulle labbra, poi esclama col suo adorabile accento inglese: ''Dov'è la mia piccolina?'', Alice esce dalla camera indossando il pigiama che le avevamo regalato per il suo compleanno, blu con unicorni rosa. Salta in braccio a Micheal che la abbraccia con affetto. ''Hello, daddy'', ridono. Si divertono a parlare in inglese per quanto quello di Alice sia limitato. Metto due tazzine con caffè fumante sul tavolo, mia madre dice di dover andare, papà la aspetta. Oggi è l'otto dicembre e, come da tradizione, faremo l'albero di Natale. ''Dove lo mettiamo quest'anno papà? Di che colore lo facciamo? Quando iniziamo?'' chiede la bambina impaziente, ''One minute, love'' risponde Micheal stralunato. Imbronciata, Alice va a sedersi sul divano. Sorrido a Mika, ''Sei pronto?'' improvvisamente sembra più carico che mai, finisce il suo caffè e dice: ''Come on, abbiamo un albero da fare.'' In queste occasioni sembra tornare bambino e lo adoro per questo.
Salve a tutti :3
Sono tornata con una nuova storia Midez questa volta ambientata dopo il loro matrimonio, che sarà il 22 gennaio 2016 u.u
Che ci posso fare questi due mi ispirano prompt come non mai e non possono che diventare fanfiction. Si, ho già scritto il secondo capitolo ma ovviamente aspetterò un po' prima di pubblicarlo , per creare la cosiddetta suspense. Spero davvero che vi sia piaciuta e vi ringrazio di essere arrivati fino alla fine. :)
STAI LEGGENDO
FAMILY
FanfictionOggi è l’otto dicembre e, come da tradizione, faremo l’albero di Natale. ‘’Dove lo mettiamo quest’anno papà? Di che colore lo facciamo? Quando iniziamo?’’ chiede la bambina impaziente, ‘’One minute, love’’ risponde Micheal stralunato.