Capitolo 72

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Il giorno dopo scesi di sotto per fare colazione.
-Guarda un po' l'ho preparata io!
Disse Antony mentre scendevo.
-Bravo.
Dissi sbadigliando.
Ci vestimmo e andammo un po' in giro, finalmente Antony si rifece il guardaroba.

Tornammo per pranzo con non so quante buste. Mi arrivò un messaggio da Sofia in cui c'era scritto che si fermavano a pranzo dal loro amico.
-Grè tu scegli un bel film, preparo io.
-Ecco che esplode la cucina.
Mormorai.
-Non ti fidi di me?
-Certo, però...
-Dai, ti faccio una sorpresa.
-Ok ok.
Prima di andare in cucina mi baciò.
Mi sedetti sul divano a scegliere un film. Dopo un po' si sentì un botto. Antony uscì a passo svelto dalla cucina e prese la giacca.
-Andiamo da Nandos?
Lo guardai cercando di non ridere.
-Che cosa hai fatto, Antony?
-Niente, andiamo dai.
-Sì, ma dopo rimettiamo tutto a posto.
-Sì, andiamo?
Disse porgendomi la mano.
-Ok.

Dopo mangiato tornammo a casa. Andai a cercare un laccio per i capelli e dopo averli legati andai di là.
-Dai Antony dobbiamo rimettere in ordine.
Nella sala non c'era.
-Antony?
Guarda se non se ne era andato per non pulire.
Qualcuno mi prese da dietro e mi sollevò per i fianchi urlando:
-Presa!
-Oddio Antony!
Antony mi strinse e iniziò a ridere. Si tuffò sul divano insieme a me. Mi girai verso di lui e gli diedi un pugno.
-Io vorrei sapere 18 anni dove ce l'hai?!
Antony continuò a ridere.
-Ah e sta zitta.
Mi baciò.
Mi appoggiai al suo petto e gli accarezzai la guancia.
-Guarda se Sofia non ci ammazza, non abbiamo pulito per niente.
Antony rise e mi guardò.
-Ah dio, che avrò fatto di bello per meritarmi te?
Sorrisi.
-Ti amo tanto lo sai?
-Lo so, lo so.
Disse sorridendo.

Alla fine riuscimmo a mettere a posto e anche a preparare la cena senza far esplodere la cucina. Passarono un po' di giorni e stavo davvero bene.
Londra era bellissima e tra poco io e Antony facevamo un anno. Il giorno prima venni svegliata da Sofia.
-Oh Grè forza!
Guardai nel mio letto.
-Dov'è...
-L'amore della tua vita è uscito con Beppe, perfetto, adesso possiamo pensare a che regalo puoi fargli!
Mi misi a sedere.
-Che cosa?
-Non lo so.
-Sei utile Sofia.
-È il tuo ragazzo non il mio, ma perché non uscite e basta?
-Non lo so, ora ho sonno.
Mi alzai e andai di sotto, scaldai il latte e presi i cereali. Sulla scatola c'era un bigliettino.

"Ti avrò stufato con questi post-it però volevo dirti che se non mi trovi sono a farti un regalino quindi non ti disturbare e non farmi niente.
Ps: Ti amo principessa :)"

Sorrisi. Ah Antony quanto ti amo.
Sofia scese e mi guardò.
-Che c'è di bello nei cereali?
Prese un pacco di biscotti. Staccai il foglietto e lo piegai mettendolo in tasca.
Mi sedetti sul divano.
-Ehi? Mi rispondi?
La guardai.
-Hai detto qualcosa?
Mi riempì una tazza di caffè
-Mh, mi sa che ancora non ti si svegliata del tutto eh.
-No, sono felice.
-Perché?
-Perché io e Antony facciamo un anno e non posso credere che in un anno sia successo tutto questo.
Sofia mi fissò bevendo un sorso del suo caffè.
-Quanto siete carini.
Sorrisi.

ANTONY POVS

Andai a comprare degli anelli con scritto i nostri nomi. Glieli avrei dati a mezzanotte precisa.
Mentre tornavo a casa pensavo se avesse trovato il biglietto. Certo, Greta prendeva sempre quei cereali.
Mi chiamò proprio lei.
-Ehi!
-Amore, noi stiamo andando alla stazione, incontriamoci lì.
-Ok, arrivo.

Andai alla stazione.
-Che cosa mi hai preso?
Chiese Greta prendendomi le mani. Distolsi lo sguardo sorridendo.
-Boh, non lo so.
-Dai!
-Non te lo dirò fino a mezza notte.
La baciai e salii sull'autobus.
Andammo a Time Square. Dopo aver girato per un po' andammo a mangiare in un pub.

Dopo cena Sofia e gli altri se ne andarono e noi andammo a fare una passeggiata.
-Quanto è bella Londra di notte.
Disse Greta appoggiata alla mia spalla. Sorrisi.
-Sì, che ore sono?
-Le 23:15.
-Torniamo a casa?
-Ok.

Tornammo a casa e gli altri stavano già dormendo, strano. Mi andai a cambiare, entrai in camera e Greta era seduta a gambe incrociate sul letto. Stava controllando il telefono.
-È inutile, prima di mezzanotte niente regalo.
Mi sedetti davanti a lei che alzò lo sguardo e mi fece il labbruccio.
-Dai, ti prego!
-No.
Dissi ridendo.
-Fanculo.
-Ehi Menchi, che sono queste parole?!
Alzò di nuovo lo sguardo dal telefono.
-Ora ti picchio.
Sorrisi.
-Oh no, non credo.
Controllai anch'io il telefono per vedere che ore fossero, aspettavo quella data più di Natale. Non vedevo l'ora di dire a tutte le persone che ce l'avevano tirata che noi ce l'avevamo fatta.
-No, Harry era a Time Square non ci credo!
-Che palle con questo Harry!
-Dai, lo sai che ti amo.
-Più di Harry?
Greta sorrise e non esitò a rispondere.
-Più di Harry...
Controllò il telefono e scoccò la mezzanotte.
-E un anno fa non avrei mai pensato di dirlo.
Sorrisi e la baciai.
-Un anno, wow.
Lei mi cinse il collo.
-Questo è il primo, ce ne saranno tanti altri.
Disse sorridendo.
Dalla mia tasca presi la scatola con gli anelli e gliela diedi.
-Oddio Antony, ti odio, te e i tuoi regali!
Sorrisi.
-Dai, apri.
Greta scartò il pacchetto, aprì la scatola e leggendo i nostri nomi non potè fare a meno di sorridere. Mi abbracciò senza darmi il tempo di fare qualsiasi cosa.
-Ti amo tanto.
Sussurrò al mio orecchio. Ricambiai l'abbraccio stringendola a me.
-Anch'io, principessa.
Greta guardò di nuovo gli anelli.
-Sarà strano avere il tuo nome al dito.
Commentò lei.
-Per me no, ogni volta che mi manchi potrò vedere il tuo nome.
Greta sorrise. Amavo il suo sorriso. Presi l'anello e me lo rigirai tra le dita.
-È incredibile come in un anno sia successo tutto questo.
-E tra tutti i litigi, ce l'abbiamo fatta.
Greta si mise l'anello con il mio nome e mi baciò.
-Ogni volta che guardi quell'anello ricordati sempre che sei mia, principessa.
Greta sorrise e ci addormentammo felici per il nostro primo anno insieme.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora