Parte 27

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Le cose con Mateusz stavano andando davvero bene. Ormai è da 5 settimane che ci siamo rimessi insieme.
Oggi sarei andata al campo a vederli registrare le croosbar challenge e poi avremmo visto la partita, Roma Inter, insieme.
Appena arrivai al campetto, trovai tutti già vestiti con completi da calcio. Mi chiedo come fanno a non avere freddo. Dopotutto è Novembre
<Buongiorno>
Disse Mateusz venendomi in contro.
<Buongiorno a te>
Dissi dandogli un bacio a stampo
<Dispiace se mi sono portata da studiare? Devo studiare Storia>
Dissi a Mateusz mentre ci dirigemmo verso il campo
<No, tranquilla, anzi meglio, se no ti annoiavi solo a vederci>
Disse lui mentre entravamo nel campo
<SOFIIIII>
Disse Frax abbracciandomi.
Salutai tutti e mi misi seduta sugli spalti. Tirai fuori dalla borsa il libro di storia con il quaderno e iniziai a studiare mentre gli altri iniziavano a registrare.

<Che studi?>
Mi chiese Lorenzo, un amico dei ragazzi, mettendosi seduto vicino a me
<Inizio della prima guerra mondiale>
Dissi continuando a guardare il libro
<Capisco. Hai già scelto su cosa vuoi fare la tesina?>
Chiese lui. Staccai gli occhi dal libro e lo guardai.
<Ancora no. Sono indecisa tra 3 argomenti: I sogni, il viaggio o la Spagna>
<Belle scelte. I professori che ti dico?>
<I professori? Nulla. Per loro puoi anche non farla. Quella di italiano ha storto il naso quando gli ho detto che la volevo fare suoi sogni. Sulla Spagna non so come collegare inglese. L'unica che gli piace è il viaggio>
Dissi io girandomi a guardare i ragazzi giocare
<Capisco. Ora ti lascio studiare>
Disse alzandosi e dandomi un bacio sulla guancia, se ne andó.

Ero così impegnata a studiare che non mi ero resa conto del tempo che era passato. Alzai lo sguardo dai libri solo quando sentì un urlo proveniente dal campo
<AAAAAAHHHHH>
Steso per terra c'era Mateusz che, raggomitolato, si teneva la caviglia al petto.
Lasciai i libri sugli spalti e corsi velocemente verso di lui.
<Che è successo?>
Chiesi arrivando davanti ai ragazzi.
<Frax ha fatto un fallo a Mateusz e gli ha preso la caviglia>
Disse Darril mentre io mi inginocchiai accanto a Mat.
<Mi dispiace Matè>
Disse Frax
<Per farti perdonare vai a prendere del ghiaccio>
Dissi mentre cercavo di togliere la scarpa al mio ragazzo, per vedere se si era gonfiata la caviglia
<Cosa fai?>
Mi chiese Mat con le lacrime agli occhi.
<Amore devo vedere se la caviglia si è gonfiata. Devo metterci il ghiaccio>
<Nooooo>
Disse lui interrompendomi
<Che c'è? Hai piedi che ti puzzano?>
Dissi scherzando. Lui mi sorrise
<Aaaaaahhhhhh che schifo>
Disse Lorenzo che era dietro di me.
Guardai il piede di Mateusz. Aveva un pollicione enorme
<Ti prego, dimmi che ti sei fatto male pure li, altrimenti non si spiega quel pollicione enorme>
Continuó lui. Mateusz sorrise.
<No, quello è il mio vero pollice>
Disse
<Ora capisci perchè non volevo che mi togliessi la scarpa?>
Disse poi a me. Io sorrisi e, dopo aver preso la busta con il ghiaccio da Frax, la posizionai sulla sua caviglia
<Aaaaaa, è fredda>
Disse cercando di levare il ghiaccio
<Smettila di lamentarti. Ti sei messo il ghiaccio nelle mutande e non hai protestato. Ora si?!>
Dissi mentre mi alzavo.
I ragazzi portarono Mateusz in segreteria posizionando poi su una sedia. Io li seguì ma appena entrata mi fiondai sul cartone di pizza dimenticandomi di Mateusz, meglio la pizza che un ragazzo con la caviglia rotta.

La partita era iniziata e tutti eravamo seduti su sedie, divani, poltrone, con lo sguardo sul televisore.
Io ero seduta per terra, la mia posizione durante una partita della Roma, con Mat che mi accarezzava i capelli. Marco, un amico dei ragazzi, era incazzato nero, continuava a insultare i giocatori pesantemente facendoci ridere a tutti noi, aveva la rabbia in corpo. Mat si stava trattenendo dal menarlo.
Il primo tempo si era concluso con uno squallido pareggio.
<Chiama tua madre>
Dissi a Mateusz alzandomi da per terra e andando a dargli un bacio sulla guancia mentre gli altri erano già usciti
<Vuoi che ti do una mano a rialzarti?>
Gli chiesi staccandomi da lui
<No>
Disse prendendomi un braccio
<Mi fa male la caviglia, mi fai le coccole?>
Mi chiese con gli occhi da cucciolo. Come potevi dirgli di no.
Lo abbracciai e lo baciai. Un bacio leggero. Appassionato.
Il telefono ci fece staccare
<Oh ma>
Disse lui rispondendo e staccandosi dal bacio.
All'inizio lo guardai poi presi un bicchiere di coca cola e me ne andai fuori dagli altri.

La partita era riniziata e dopo il gol di Pianij ci fu l'inferno. Iniziammo ad attaccare Mateusz e Alessandro, gli unici 2 interisti del gruppo mentre Marco continuava ad insultare Osvaldo, lo odiava proprio.
La partita finì 4 a 2 per la Roma.
Mateusz tornó a casa con la madre, doveva andare in ospedale per degli accertamenti.
Io mi feci accompagnare da Frax. Arrivata a casa mi buttai sul letto. Ero troppo stanca per fare qualsiasi cosa.

Potevi avere chiunque ma tu hai scelto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora