Capitolo 9

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Mentre leggete il capitolo,vi consiglio di ascoltare "River Flows In You" di Yiruma, una canzone molto intensa e delicata che è stata fonte di ispirazione per questo capitolo. Buona Lettura ;)

Durante il corso della propria vita tutti vivono un giorno indimenticabile, che non è reso tale dagli avvenimenti che lo costituiscono ma dalle forti emozioni ( positive o negative ) che si provano durante esso. Consideriamo un giorno in cui si vivono sia emozioni positive, come la libertà e la voglia di vivere, sia emozioni negative, come la paura e la delusione: molte persone tendono a considerare di più quest'ultima categoria ed alcune di esse arrivano addirittura ad utilizzare quell'emozione negativa come oggetto di autodistruzione, da cui prendono il nome "blacklighters"; ci sono poi le persone che considerano di più le emozioni positive ed alcune di esse vengono chiamate "whitelighters", ovvero portatori di luce, per la loro capacità di custodire un determinato ricordo o una determinata emozione per loro speciale nel proprio cuore, riuscendo anche a riviverla nei momenti di bisogno per darsi la forza per andare avanti. Vi starete chiedendo: Perchè ci sta dicendo questo ? Ebbene, dovete sapere che Laila era una "whitelighters", solo che ancora non lo sapeva e soprattutto non poteva minimamente sapere cosa comportasse esserlo.
28 ottobre 2015
Dove sono?
Questa stanza assomiglia a quella di Julie, ma è molto più soleggiata come se le pareti trasmettessero luce pura. Girandomi verso la porta, noto una persona intenta a porgermi quella che sembra essere una scatola.
《 Tieni,questa è per te 》mi dice.
Chi è questo ragazzo? Il mantello che porta non mi permette di vedere bene il suo volto e la sua voce non mi ricorda nessuno in particolare...
《 Che cos'è? 》gli chiedo mentre rigiro tra le mani la strana scatola bianca, notando su una facciata di essa quattro pulsanti di colore diverso con sopra raffigurate delle ali, diverse per ogni pulsante.
《 Scoprilo da sola. A presto, piccola Laila 》mi dice, sussurando l'ultima frase, come se non volesse essere sentito. Al sentir ciò, distolgo velocemente lo sguardo dalla scatola bianca, ma il ragazzo misterioso è già sparito nel nulla. Rimasta sola, mi siedo sul letto della stanza, osservando con più attenzione i simboli sui pulsanti: sul pulsante rosa sono raffigurate delle ali da fata, sul pulsante viola della ali che sembrano fatte di metallo, sul pulsante nero delle ali da demone e sul pulsante bianco delle bellissime ali d'angelo che mi affascinano a tal punto da portarmi inconsapevolmente ( o forse no ) a schiacciarlo; nell'istante in cui il pulsante viene schiacciato si sente uno spostamento d'aria seguito da un forte fruscio, come se qualcuno o qualcosa avesse sfiorato le lenzuola del letto, che riesce a pietrificarmi e allo stesso tempo a far aumentare il battito del mio cuore. Dopo un momento di esitazione prendo coraggio e faccio per guardare dietro di me ma, nel mentre, vengo trasportata nel letto della mia stanza dove mi ritrovo con gli occhi sbarrati e con il respiro affannato.
Era solo un sogno, penso.
Mentre cerco di tranquillizzarmi guardo la sveglia sul mio comodino e noto che sono le sette di mattina, il che mi fa balzare giù dal letto per correre a prepararmi per la scuola, se non fosse che vengo quasi subito bloccata dalla mia sorellina Julie.
《 Perchè ti sei messa una collana se sei ancora in pigiama? 》mi chiede, guardandomi perplessa.
《 Julie, ma che stai dicendo? 》le chiedo stranita.
《 Guardati allo specchio se non ci credi 》mi dice.
《 Se portassi una...》 le comincio a dire, interrompendomi però nel vedere che porto veramente una collana: è una catenina d'argento a cui è agganciato un ciondolo bianco, su cui è disegnato uno strano simbolo che mi sembra familiare.
《 Visto che avevo ragione 》mi dice trionfante.
《 Com'è possibile ? Io non ricordo di essermela messa...》dico più a me stessa che a lei. La voce di mia madre mi risveglia e mi ricorda che sto facendo tardi per andare a scuola, così in men che non si dica mi catapulto in cucina per fare colazione e ancor più velocemente mi precipito in bagno. Quando arrivo alla fermata dell'autobus mi rendo conto di aver ancora addosso la collana ma, vedendo arrivare l'autobus, scaccio subito via la piccola idea di tornare a casa per metterla in un posto sicuro, visto che sembrava essere di un certo valore, anche perchè mi piace portarla, riesce a trasmettermi un senso di tranquillità e positività. Durante il tragitto verso la scuola i miei occhi non possono fare a meno di cercare Darren, nonostante lui abbia cambiato scuola; arrivata in classe, mi metto a chiaccherare con Fanny, cercando di ignorare lo sguardo insistente e a dir poco sfacciato di Max e soprattutto quello che mi rivolge mentre abbraccia la sua ragazza: fa male vederli insieme, ma fa ancora più male vedere come lui voglia farmi male, quando è evidente che nutre un certo interesse per me. La prima ora di Italiano trascorre tranquilla fino a che non succede qualcosa di molto strano: le finestre della classe sono tutte chiuse eppure al suono della campanella la porta si chiude di colpo, facendo sobbalzare sia me che i miei compagni. Il professore ci tranquillizza, non riuscendo però a nascondere la sua perplessità, dicendoci che avrebbe aperto la porta per farci vedere che non aveva nulla che non andava, e si avvia verso essa ma appena poggia la mano sulla maniglia, questa si scioglie in una poltiglia giallognola; a quel punto andiamo tutti nel panico.
《 O Dio e adesso come facciamo a  uscire!? 》mi chiede Fanny impaurita e l'unica cosa che mi viene in mente di fare è quella di rassicurarla, dicendole che presto sarebbero venuti ad aprirci. Nel frattempo il professore aveva composto il numero di un altra professoressa:
《 Pronto Lauren, mi senti ?》 chiede.
《 Stefan,stavo per bzzz chiamarti: sono rimasta chiusa bzzz dentro la bzzz 3C con i miei bzzz alunni bzzzzz 》gli risponde, ma prima che questo possa risponderle cade la linea. Dopodichè sia lui che alcuni dei miei compagni provano a ricontattarla varie volte senza però ottenere risultato e  con un altro paio di chiamate intuiamo che anche tutti gli altri professori sono nella nostra stessa situazione. Mentre si svolge il caos più totale, una persona dice《 E se qualcuno si calasse dalla finestra? Siamo al secondo piano,quanto potrà mai essere alto? 》 seguita da altre voci《 Bhe, in teoria si potrebbe fare》《 Ma no, è troppo pericoloso! 》 《 Esatto! E poi chi avrebbe il coraggio di farlo?! 》 sentendo ciò decido che questa volta tocca a me salvare gli altri e dico《 Potrei andare io. A ginnastica ci hanno insegnato a scalare la parete, non sarà così difficle farlo all'indietro 》.
《 Laila, ma sei sicura ? È pericoloso, potresti farti molto male 》mi chiede Fanny con aria preoccupata.
《 Sono sicura, Fanny. Qualcuno dovrà pur farlo, no? 》 le rispondo.
《 Professore la prego, mi lasci provare. Non possiamo restare qui ad aspettare, quando potrebbe essere che anche tutto il quartiere è in queste condizioni 》chiedo al professore, congiungendo le mani.
《 In altri casi ti avrei detto sicuramente di no ma, visto che ho una certa età e che non posso lasciare voi studenti da soli, credo sia l'unico modo per cercare aiuto. Mi raccomando, fa attenzione 》 mi dice il mio caro professore. Dopo averlo ringraziato per la fiducia, mi appresto a scavalcare la finestra e inizio a scendere piano piano appoggiandomi alle sporgenze del palazzo ad un tratto però, sento una goccia cadermi sul naso e vedo il cielo riempirsi di nuvole nere fino a che non mi ritrovo completamente fradicia e rimango sconvolta perchè il cielo ha deciso per me questa volta, perchè colui a cui sono rivolti la maggior parte dei miei sguardi ha deciso che doveva essere oggi. Nonostante questo, decido di non arredermi e appoggio prima il piede destro su una sporgenza, evitando di fare movimenti bruschi per non scivolare, poi anche il sinistro e, dopo essermi accertata della mia stabilità, tiro un sospiro di sollievo nel notare che sono ancora tutta intera. Un secondo dopo aver pensato questo la sporgenza sotto ai miei piedi si sgretola ed è un movimento così improvviso che perdo l'equilibrio, mollando la presa e cadendo all'indietro. Mentre cado penso che era impossibile che io ce la potessi fare. Come ho potuto pensare il contrario?
In cuor mio sapevo che sarebbe andata a finire così.
Ho buttato al vento la mia vita cercando di salvare delle persone solo per soddisfare il mio desiderio di mostrarmi almeno per una volta forte agli occhi degli altri.
Tutto ciò mi rende molto patetica. Probabilmente la mia vita era destinata a fermarsi oggi.
E chiudo gli occhi.

Hi everyone ! Considerando che la scuola mi sta massacrando e la mia momentanea ( per fortuna ) perdita di ispirazione,scrivere questo capitolo è stato un parto >_< Mi dispiace davvero tanto di avervi fatto aspettare *va a vedere il calendario* UN MESE ( potete uccidermi ) per questo capitolo : (
Detto questo,commentate e votate per farmi sapere se vi piace questo cambio di "stile" ;)
P.s. "The Pursuit Of Happiness" ha raggiunto le 1,85 K!! I love you so much!!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2016 ⏰

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