I ; AL MOONBLADE
—Andiamo, amico, non lo vedi che è finta?—Aspettavo in fila da quasi venti minuti con Jongup al di fuori del Moonblade, il tipico locale per ragazzini disadattati che si atteggiano a persone con un qualche genere d'importanza, quando la voce profonda di un giovane dai capelli blu non attirò la mia attenzione.
—Nulla da fare, ragazzo! Getta quella cosa, muovi il sedere e fa passare gli altri!— il butta fuori all'esterno dal locale portò le sue massicce braccia al petto, infastidito dal ragazzo che gli bloccava la fila.
—Sta a guardare— gli rispose quello, per poi prendere in mano la mazza che aveva con sè e piegandola. —Ti pare che mi porti una spada vera per completare il mio costume?—
L'uomo diede un ultima occhiata a quel giocattolo per poi alzare finalmente il filo rosso e farci entrare. Osservai attentamente il suo volto senza imperfezioni, era un bel ragazzo dai tratti orientali, alto e slanciato con delle movenze molto sexy. Tutto il suo corpo pareva volermi dire "vieni qui e prendimi", ma preferii rimanere al mio posto, ero più che certa che a nemmeno da un metro da lui la mia gola si sarebbe seccata inesorabilmente mentre le mani avrebbero iniziato a sudare. Maledetta la mia timidezza.
Appena uscì dalla mia visuale, tornai presente a me stessa, accorgendomi di quanto detestavo stare in fila per ore ed ore e perdermi il divertimento che si celava fra quelle pareti.Insomma, a parte quella visione semi paradisiaca offerta dal ragazzo in costume, non avevo visto nulla di meglio.
—Abby, ma quanto ci vuole ancora?!—
Mi voltai verso il mio amico. —Che c'è, non vedi da lì?— dissi ironicamente, volendo sottolineare l'altezza di Jongup. Non avevo nulla contro di lui, anzi, quel metro e ho tanta voglia di crescere era come un fratello.
Mi guardò con occhi furenti per poi prendere a pizzicarmi le guance.
—Ahi! Ahi! Insomma Uppie smettila, ho capito! Non sei un nano da giardino!—ma appena smise di farmi male, ripresi. —ma se vuoi ti prendo in braccio— trattenni le risate mentre lui m'ignorò clamorosamente, aggiustandosi una ciocca dei suoi capelli castano scuro portati in alto a formare una semi cresta che stonava con il suo look da nerd: camicia a quadretti e un paio di jeans scuri tutto contornato dalle sue inseparabili converse nere, di certo nessuno avrebbe immaginato che sotto quegli abiti tremendi nascondeva dei fantastici addominali e una pelle poco abbronzata ma liscia e priva di qual si voglia difetto il tutto arricchito dai suoi occhi a mandorla.
Finalmente riuscimmo ad entrare nel locale, il quale era pervaso da luci colorate che illuminavano, a tratti e poi in maniera circolare, la pista da ballo dove i corpi di almeno una cinquantina di adolescenti, sudati, si sfregavano l'uno contro l'altro in cerca di un contatto che poteva sembrare puramente casuale, immersi nel fumo creato sicuramente da del ghiaccio secco che nascondeva occhi indiscreti.
Il ritmo incalzante della musica incominciò a pervadere il mio corpo, cosi iniziai a seguire quella musica ipnotica insieme al mio amico, cercando con lo sguardo quel ragazzo tanto affascinante che avevo visto in precedenza.
Ci misi non poco a trovarlo, fra tutta quella gente vestita in maniera particolare e l'illuminazione che andava e veniva seguendo le note della console, ma appena posai il mio sguardo sul suo corpo mi accorsi che guardava insistentemente in un punto preciso.Curiosa, seguii la traiettoria dei suoi occhi notando una ragazza sul metro e sessanta avvolta in un abito di pizzo bianco, lungo, che lasciava poco all'immaginazione. I lunghi capelli di un nero corvino le scendevano fin sotto le spalle, alcuni incollatisi al suo collo madido di sudore, ed altri volteggiavano in aria per via dei suoi movimenti scatenati ma al contempo sensuali.
Si guardarono per non poco, poi lei gli si avvicinò e lentamente unirono i loro movimenti in un'unica danza, mostrando ora la loro attrazione esplicitamente.
L'invidia incominciò a crescere all'interno della mia mente così continuai a guardare nella loro direzione non pensando all'eventualità che potessero accorgersi di me.
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Shadowhunters: Città di Ossa
FanfictionGiuro quanto segue: "Sarò la Spada di Raziel, che allunga il suo braccio per colpire il male. Sarò la Coppa di Raziel, offrirò il mio sangue alla nostra missione. Prometto quanto segue: Compirò la mia missione con il coraggio degli angeli. Servirò...