Prologue

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"Sg. Styles la invitiamo a prendere parte alla prossima baby girl selection, si terrà il ventitré di questo mese alla Four Season Venue di Kensington.
Ci dispiace ancora della dipartita della sua ultima baby girl, speriamo che possa trovarne una migliore.
Come sempre, il suo pseudonimo all'ingresso è Mr. X.

Cordiali saluti,
lo Staff."

Ripiegò la lettera infilandola nel taschino interno della giacca blu, si guardò ancora una volta allo specchio passandosi una mano tra i capelli indomati e sospirò. Si stava ricacciando nella stessa situazione di un anno prima, solo che questa volta sarebbe stato diverso. Lui era diverso. Più duro, più deciso, sarebbe stato come un leone che si avventa sulla sua preda e quella, di certo, non si sarebbe ribellata. Inoltre non poteva nemmeno più tirarsi indietro, era già il ventitré di quel mese, novembre. Per di più, se non si fosse presentato, Mr. J avrebbe creduto che fosse diventato uno debole, uno che si era lasciato piegare dai desideri di un'altra persona, ma no, diavolo, lui era il Daddy.
Afferrò uno dei suoi anelli dal ripiano di fronte a lui e lo indossò, esso portava l'emblema del segreto club dei Daddys di Londra, una semplice lettera scarlatta, una "D", per l'esattezza. Dopodiché sistemò i gemelli della giacca e si avviò a passo svelto richiudendo la porta del suo attico dietro di sé.

Il tragitto non fu lungo, tutt'altro, non ebbe nemmeno la possibilità di dare sfogo ai suoi pensieri contorti e perversi, tuttavia riuscì a fissarsi uno scopo per la serata. Doveva trovarla. Non doveva essere né troppo alta, né troppo bassa, doveva avere un fascino europeo, non come le solite sovietiche o slave che di alta classe non avevano assolutamente nulla. La voleva con gli occhi chiari e con delle labbra che volevano essere baciate continuamente. Non doveva essere acerba, tutt'altro, voleva che fosse persino acculturata, avrebbe voluto presentarla agli amici e portarla da qualche parte, per premiarla. Forse la voleva bionda, o castana, questo era un po' un dilemma, ma assolutamente sapeva che voleva che le sue gambe fossero lunghe, quante cose aveva in mente! La sua mente era così perversa che aveva già l'immagine di una ragazza delicata dai lineamenti regali stesa sul suo letto pronta per lui.

Il Four Season era un palazzo all'incrocio fra due importanti strade, si trovava nel quartiere di Kensington non molto lontana dal palazzo del futuro re d'Inghilterra. In molti, all'interno del club d'elite dei Daddys, sostenevano che lo stesso William avesse frequentato quel luogo per lo stesso motivo.
Il Daddys era un club per pochi, solo gli uomini più facoltosi e senza scrupoli di Londra potevano permettersi un posto d'onore al suo interno. Era una sorta di setta nata alla fine degli anni Novanta, il fondatore, un certo J.K., aveva fatto milioni grazie alle serate come questa. In poche parole, venivano presentate delle bellissime ragazze, chiamate baby girls con la terminologia del club, ai facoltosi Daddys di Londra, che si scannavano per ottenere quella che più poteva soddisfare i bisogni dei loro lombi. Per ottenere la baby girl che aveva "fatto breccia nel loro cuore", i Daddys dovevano sborsare enormi quantità di sterline. Era una vera e propria asta clandestina. Non si vendevano opere d'arte o pezzi d'antiquariato, ma ragazze. Ragazze spinte lì per conoscenze e raccomandazioni, tutte avrebbero voluto sfilare su quel palco ed essere acquistate da uno di quegli uomini. Tutte, tranne una.

Si chiamava Cècile Mathieu ed era lì con un'amica. Di certo non era lì di sua iniziativa. Disprezzava quell'odore dolce che aleggiava nell'aria a causa delle boccette intere di profumo che erano state spruzzate. Le ragazze in quel luogo erano tutte vestite con abitini rosa striminziti, mentre il suo era azzurro e le avvolgeva delicatamente le curve femminili che tanto odiava mostrare. Tutte avevano i capelli acconciati alla perfezione, la sua treccia era ribelle come lei, aveva una ciocca che le ricadeva sulla tempia destra, aveva provato più volte a sistemarla, ma quella non ne aveva voluto sapere.
Nonostante odiasse quel posto doveva essere lì, aveva bisogno di trovare un uomo disposto a finanziare i suoi studi, non aveva più niente da perdere e quella era l'ultima spiaggia.
Cos'altro si può dire su Cècile? Una come lei non la si incontra dappertutto, così come il suo accento inglese sporcato da francesismi e da lettere pronunciate sensualmente, proprio come solo i francesi fanno. Le sue gambe sembravano fiere di sorreggere il suo corpo, così lunghe e sensuali che ogni uomo sarebbe stato disposto a fare a botte pur di averla. I suoi occhi azzurri, in quel momento, erano completamente privi di ogni emozione. Anche quando Serena la scosse per ottenere la sua attenzione. "Non credi che sia alquanto inappropriato quel vestito azzurro? Poi non mette assolutamente in mostra nulla! Ceci, diamine, ti ho spiegato più e più volte come funziona questa cosa." Le parole della ragazza mora uscirono come veleno e raggiunsero direttamente l'attenzione della bionda che prima sistemò la sua treccia e poi la guardò negli occhi. "Poco importa" prese un burro cacao e se lo spalmò distrattamente sulle labbra risaltando il suo arco di Cupido, o bacio dell'angelo, come lo chiamava sua madre "Sere, se non mi scelgono tornerò nel sud della Francia e mi iscriverò all'università di Lione". Era così tremendamente sicura di sé, pensò la mora, mentre aggiungeva l'ennesimo strato di cipria rosa sulle sue guance per sembrare più fresca. Sicuro che il Daddy che l'avesse acquistata l'avrebbe messa fuori dalla porta in un mese o poco più. E che ne voleva sapere Cècile di come si compiaceva un uomo? A malapena era uscita con Mason, quello che esiste in tutti i paesi del mondo, ed è tutto strano e così non popolare che uscirci è come un suicidio sociale. La mente di Serena era in fiamme, al contempo aveva tremendamente paura che l'innocenza ed il temperamento di Cècile l'avrebbero messa al centro dei riflettori e lei non voleva questo, la mora voleva a tutti i costi che un certo facoltoso Mr. X la prendesse.

Mr X, o Harold Edward Styles, era famoso all'interno dei Daddys, ne faceva parte da anni ormai e si era sempre distinto. Un uomo alquanto singolare, affascinante, colto, generoso e fra i più giovani tra i soci. Tutti sapevano quello che era successo tra lui e la sua ultima baby girl, per questo motivo, quando entrò nel salone, gli altri uomini si voltarono per fissarlo, era come se avessero visto un fantasma camminare e prendere posto in prima fila. I due seduti al suo fianco erano suoi amici di vecchia data, Mr P e Mr T, erano entrati come novizi insieme ed insieme continuavano a far parte dei Daddys.

Le ragazze furono spinte sul palco, una affianco all'altra, Cècile si trovava praticamente di fronte al trio di amici seduto in prima fila. Era l'unica con un vestito azzurro, l'unica la cui treccia non era stata fatta meticolosamente ed era l'unica il cui corpo e la cui postura rispecchiava completamente la baby girl che, a tutti i costi, quella notte si sarebbe portato a casa Mr X.



                  

***

Mr X sceglierà Cècile o Serena? Ma soprattutto che cos'è andato storto fra Harry e la sua precedente baby girl?

Se vi è piaciuta il prologo lasciate un commento e aggiornerò il prima possibile.

Sara xx

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 08, 2015 ⏰

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