Capitolo 15

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Ero completamente immobilizzata, il corpo non rispondeva al mio istinto di scappare, di correre via da quella situazione troppo simile ad un'altra che avevo già vissuto, ma niente.

La moto di pece era davanti a me, non si muoveva, il guidatore non aveva intenzione di togliersi il casco o di parlare...proprio come aveva fatto lui.Dire che avevo paura era poco, ero terrorizzata, l'immagine di quello era successo in passato mi tormentava, vedevo me, lui, sentivo le urla, l'odore dalla sua moto...tutto mi ricordava quella notte.

-Hey ci sei?- mi chiese l'uomo togliendo il casco rivelando una chioma bionda.

-Oddio Fede!- urlai per poi abbracciarlo.

- Hey,hey che succede..?-disse lui cercando un contatto visivo che però evitai concentrandomi sul nero della sua giacca, piangevo silenziosamente, lacrime di paura,gioia,stanchezza.

Non so perché, ma sentivo che nonostante non ci fossimo mai parlati tanto, potevo fidarmi, mi prese il volto tra le mani costringendomi a guardarlo.
-Alissa non so perché hai reagito così...ma non ti preoccupare... non ti farò mai del male-
-Lo so Fede...scusa è solo che ...-dissi velocemente per poi venire interrotta dal suono della sua voce.
-Hey Aly è tutto okay...non ho bisogno di spiegazioni. Ora però lasciami almeno la possibilità di offrirti un caffè - disse lui come se fosse la cosa più normale del mondo bere caffè alle sette di sera.
-Okay -gli risposi non del tutto convinta.

Mi fece salire in moto e partì velocemente...solo in quel momento mi accorsi dello sbaglio che stavo facendo. Ora il primo ragazzo che trovo in un vicolo inquietante che mi dice di non preoccuparmi e che mi fa salire con lui in moto per andare ad un bar che solo lui conosce gli credo e faccio come dice?! Ma che razza di problemi ho! Forse sono leggermente paranoica.
Restai concentrata per cercare di memorizzare più punti di riferimento possibili e per capire dove mi stava portando il biondino. C'erano un ufficio postale sul lato destro della strada,un negozio di antiquariato e una schiera negozietti di vario genere.

Dopo essere scesa lo seguii verso un bar nuovo ai miei occhi.
Entrati lo vidi recarsi verso un tavolino, si comportava come se fosse lui il proprietario.
Dopo cinque minuti si avvicinò un ragazzo alto, con un ciuffo ribelle biondo-castano e due smeraldi al posto degli occhi.

-Hey Bro che ci fai qui?- disse il ragazzo dando il cinque a Federico.
- Volevo passare a fare un saluto veloce e in più devo un caffè a questa bella ragazza per averla fatta spaventare- disse lui facendomi arrossire.
-Ne hai combinata un' altra delle tue. Perdonalo ti prego...mio fratello è una causa persa- disse il ragazzo che venni a scoprire si chiamasse Benji prima di aver preso le ordinazioni.

Bevemmo i due caffè in silenzio...nessuno scambio di sguardi, parole o altro.

Il ghiaccio tra noi si sciolse e cominciammo a parlare per conoscerci un po' di più.

-Quindi hai una sorella più grande?-

-Eh già...però non abita qua...sta col suo fidanzato Londra- gli dico rigirandomi la tazzina del caffè tra le mani.

-Scusate il disturbo, ma volevo chiederti una cosa Fede...tu vieni a suonare tra due settimane o la prossima?- chiese Benji avvicinandosi

-Nessuna delle due...mi avevi detto che sarebbe stato tra tre settimane-rispose il biondo.

-Suoni?- gli chiesi stupita

-A volte mio fratello mi invita a suonare qui quando ad esempio ci sono dei compleanni ...ma niente di che... tu invece?-

-Suono la chitarra classica, quando mi capita quella elettrica e sto imparando a suonare il pianoforte...poche cose- dico accennando una risata. Fin da piccola ho avuto la passione per la musica(una delle tante cose che avevamo in comune io e Piero), mentre lui prendeva le lezioni di piano io mi dilettavo con la chitarra e ora insegno a lui qualche accordo in cambio di lezioni di piano.

-Allora mi devi promettere che un giorno suoniamo insieme- disse lui sorridendo

-Certo, mi piacerebbe molto-

Continuammo a parlare di musica finché non ci accorgemmo che erano già le otto e mezza e dopo aver salutato Benji ci ritrovammo a sfrecciare sul lungo mare a cavallo della sua moto nera...cavolo quanto amo quella moto.

Tornata a casa stranamente non mi dovetti sorbire l' interrogatorio da parte di mamma...questa è la prova che Dio esiste gente!

Prima di andare a dormire guardai come tradizione il telefono, tre chiamate perse da mamma, una da Ignazio, trentacinque messaggi di Luca dove mi chiedeva scusa per essersi intromesso e uno di Alessandra dove mi diceva di non preoccuparmi perché aveva detto a mia mamma che ero rimasta da lei ma che il giorno dopo le avrei dovuto dare una buona motivazione per essere scomparsa in un buco nero.

Attaccai il telefono al caricatore e schiacciai play per far partire la solita playlist che azionavo per rilassarmi la sera, mi addormentai velocemente pronta per la giornata di domani.

Ma buonaseraaa
A

vrà una parte importante nella storia Fede secondo voi?
Dedico questo capitolo a Ale_hh CarlaSilvio02 elisbarone ilvolo_ lamengozzi .

Grazie mille per i commenti, i voti, le visualizzazioni ...tutto.
Perdonatemi eventuali errori.
Un bacio.

Aly





Non farmi aspettare ||Piero BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora