Un amore impossibile.

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Poco dopo sento la porta sbattere, forse mio fratello è ritornato con le sue valigie.
Già ora lo posso chiamare fratello, io in lui ci ho sempre avuto fiducia, anche se a volte lo odio profondamente, in fondo quale sorella non odia il proprio fratello; anche se poi si viene a scoprire una lato dolce di ognuno di noi, ognuno di noi nasconde qualcosa che prima o un dopo deve uscire fuori.
Anche la persona che un anno prima ti ha voltato le spalle, un anno dopo può ritornare e può cambiare da così a così, può lasciare da parte la parte avvelenata della mela di Biancaneve e mostrare la parte buona, sorprendendoti e mozzandoti il fiato.

Nel frattempo io mi ero già cambiata e posizionata nel mio amato lettone, quella giornata è stata davvero dura: cose da chiarire, cosa da capire letteralmente.

****
Un altro giorno.
Che vita monotona, sempre le solite cose, mai nulla di bello o entusiasticamente.

Scendo giù le scale e trovo mio fratello steso sul divano mentre dorme beatamente, mi fa tanta tenerezza, ma purtroppo è un nuovo giorno scolastico anche per lui e mi tocca svegliarlo.

«Cam» gli sussurro nell'orecchio in modo da farlo svegliare dolcemente e non di soprassalto.

«Mh» sento un mugugno provenire dalla sua bocca la quale si allarga in un grosso sbadiglio.

«Buongiorno» gli dico mentre mi preparo del caffè per svegliarmi.

«A te, ma sai che ti dico...quasi quasi non lo compro il letto, questo divano è comodissimo, lo potrei benissimamente spostare di sopra» ammicca con un sorriso ma con la voce ancora impastata dal sonno.
Mi limito a sorridere e cambio argomento.

«Stai ancora lavorando come cameriere?» gli chiedo voltandomi per non dargli le spalle.

«Certo, infatti ho messo da parte dei soldi e penso proprio di andare a prendere gli arredi,e...» viene interrotto dalla voce di papà «Buongiorno ragazzi! Io non devo andare in ufficio, però penso che farò un salto in centro, buona scuola».

È uscito dalla stanza già in camicia, pronto e profumato, non ci dà tempo di rispinderlo che subito apre la porta e va.

«E? » continuo io come se non fosse successo niente.
«E tu verrai con me, mi serve un parere femminile» mi dice versandosi del caffè e sorseggiando dalla tazza.
«Ci sto, adesso vado a prepararmi»

Come un razzo filo di sopra e apro il mio armadio. Prendo un paio di jeans stretti chiari, una maglia bianca lunga con lo stampo di una croce al centro, una felpa nera e le Adidas bianche e nere.

Mi lavo, mi vesto, metto giusto un po' di matita e quantità industriale di mascara, dopodiché scendo di sotto.
Trovo Cam pronto che mi aspetta sulla soglia della porta.

«Avanti principessa, la sua carrozza la attende» mi dice con tono sarcastico.
«La ringrazio ma preferisco andarci a piedi» gli dico io deludendolo.
Fa spallucce e infine decidiamo di andarci a piedi invece che in moto.

Arriviamo a scuola e ovviamente ho quasi gli occhi di mezza scuola puntati addosso poiché accompagnata da un ragazzo così affascinante.

«Come mai sei venuta con Cam?» mi chiede Kry alle mie spalle.
«Si dice buongiorno eh...» dico io prima «ha deciso di ritornare a casa e  di vivere con me e mio padre» continuo.

«Mi sa che verrò più spesso a casa tua, ah a proposito oggi puoi farmi ripetizioni di fisica?» chiede lei spiritosa.

«Quando vuoi, puoi venirci sempre» dico io dandole la corda.

Ci dirigiamo verso i nostri armadietti, ma scorgo due figure baciarsi accanto la porta del bagno.
Appena riesco a vedere meglio le due figure un nodo mi si forma in gola.
Luke e Sasha, si proprio loro due.
Non so cosa stesse succedendo in quel momento, a me manca il respiro,  non riesco più a reggermi in piedi.

Sento una fitta allo stomaco, una fitta profonda che sembra durare un'eternità.

Vedo quelle loro lingue intrecciarsi quando un giorno fa era la mia lingua, non riesco a distogliere lo sguardo, rimango lì, imbambolata, quasi come stessi guardando uno spettacolo.
Quell'immagine rimane impressa nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore.
È impassibile che un giorno prima Bryan mi dice 'ti amo' e il giorno dopo lo trovo appiccicato ad un'altra ragazza, no.

Non riesco a descrivere me e il mio cuore in quel momento, sento solo come se un coltello mi stesse trafiggendo il petto.

«Oi, ma cosa guardi?» sento mormorare da Kry mentre cerca di seguire il mio sguardo con un dito.

«B-bryan e-e S-ssha» solo questo riesco a balbettare perché la gola mi diventa secca e allo stesso tempo anche il cuore.

Mi fiondo tra le braccia di Kristina per rifugiarmi da quell'incubo, quell'incubo che stavo vivendo.
Non ne posso più.
Lo sapevo che qualcosa sarebbe andato storto, siamo andati troppo di fretta e questo non ha portato a buoni risultati, lo sapevo, lo sapevo che sarebbe stato tutto impossibile tra me e lui.

«Senti io vado un attimo in bagno per sciacquarmi la faccia, però vado in quello della palestra» gli dico schiarendomi bene voce.

Lei annuisce.

Mentre mi dirigo in bagno, mi sento osservata, non so perché, mi sento degli occhi bruciare addosso e uno sguardo costante su di me.

D'improvviso sento una mano che mi afferra per i fianchi e un'altra che mi sposta una ciocca di capelli all'indietro.

Ma  profumo è diverso, non è pungente come le foglie di un pino, é dolce, come la vaniglia.

Sento un viso avvicinarsi al mio orecchio e d'istinto socchiudo gli occhi e mi faccio trasportare da quella voce.

«Ma forse ancora non te l'hanno detto che il tuo amato è fidanzato?Già lui è così, una botta e via, oh mia cara, non fidarti subito delle persone, a volte le più vicine a te potrebbero sorprendenti e lasciarti da sola per sempre» sento smussare queste parole soavemente al mio orecchio, ma nella mia mente rimbombano sempre più forte, sempre più volte.

//spazio autrice.
Eccomi tornata con un altro capitolo, bene una nuova comparsa che influenzerà tutto il libro si può dire, bene giovedì vi dirò di più e insieme scopriremo chi è questo ragazzo.
Un bacio!
-m❤

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