Capitolo 78

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Uscimmo tutti e raggiunsi le ragazze.
Greta rallentò un po' per camminare di fianco a me.
-Non la sopporto.
Sussurrò al mio orecchio, sicuramente riferendosi a Lea. Risi.
-Sopportala almeno per Sofia.
Si aggrappò al mio braccio.
-Lo farò, ma adesso voglio stare con te.
Sorrisi.
-Per me va bene, tanto i ragazzi andranno in giro a fare cazzate e quelle due staranno per affari loro, non ci vede nessuno andare via.
-Allora che aspetti, corri!

Iniziò a correre e la vidi ridere mentre si allontanava. Sorrisi, era così bella.
Iniziai a correre anch'io.
-Dove stiamo andando?
Urlai.
-Non lo so!
La raggiunsi e le presi la mano. Mi avvicinai a lei e appoggiai delicatamente le labbra sul suo orecchio.
-Facciamo una cosa stupida?
-Come se fosse la prima volta.
Sorrisi.
-Allora?
Mi prese anche l'altra mano.
-Certo.
Camminammo per un po'.
-Che vorresti fare?
-Boh, improvvisiamo.
Mi guardai in torno ma non c'era niente di stupido, a parte una statua dove avrei voluto arrampicarmi.
-Siccome c'è solo quella statua andiamo lì.
-Ma perché?
-C'è una bella vista, fidati di me.
Alle mie ultime parole lei non esitò, mi prese nuovamente la mano sorridendo.
Ci arrampicammo fino a un punto dove potevamo sederci comodamente.
-Bella la vista vero? Sono un genio.
-Io non vedo niente.
Si lamentò Greta.
-Vieni qui.
-Fammi spazio.
-C'è tutto lo spazio che vuoi.
-A me basta lo spazio tra le tue braccia.
Sorrisi.
Mi raggiunse e si sedette davanti a me in modo che potessi abbracciarla da dietro, tirò la testa indietro per appoggiarsi alla mia spalla.
-Adesso ci vedi?
-Sì ma non mi interessa più di tanto.
-Perché?
-Adesso sono appoggiata a te ed è quello l'importante.
Sorrisi.
-Ok allora sei giustificata.
Chiuse gli occhi.
-Ehi, non ti addormentare.
-No tranquillo, comunque visto che sei un genio come facciamo a scendere dopo?
-Ci penseremo più tardi.
Greta rise.
-Dovrei preoccuparmi?
-No, tranquilla troveremo un modo.
-Ah ok.
Disse ridendo.
-Questo tour faceva proprio al caso nostro.
-In giro per l'Italia con te.
-Ci sono anche gli altri però, tipo Matteo.
-Oddio Antony, vuoi rovinare il momento?
-No, scusa non mi picchiare.
Finsi di essere spaventato.
-Quanto sei stupido.
Sorrisi e lei fece lo stesso.

Tornammo in hotel e il giorno dopo scendemmo a fare colazione.

GRETA POVS

Incontrai Matteo per le scale. Era al telefono, come sempre ultimamente.
Mi dava fastidio perché per colpa di quel telefono non riuscivamo a parlare. Ma per fortuna riattaccò.
-Ehi, posso parlarti o devo prendere un appuntamento?
-Mi dispiace, ultimamente sto litigando con Muriel e siccome siamo lontani devo chiamarla per forza.
-Che succede?
-È tutto una merda.
-Io ci sono, Matteo.
-Sì ma non posso parlartene.
-Io ti ho sempre detto tutto di me e Antony.
-Lo so Greta, ma la mia situazione è un po' diversa.
-Che c'è di diverso? Sono problemi di coppia, tutti ne abbiamo!
-Non posso parlartene!
-Da quando non ti fidi di me?
-Ma no, non è questo.
-D'accordo, fai come ti pare.
Scesi di sotto e mi sedetti al tavolo con Sofia e Antony.
-Che succede?
Chiese Sofia.
-Ho litigato con Matteo.
Antony alzò gli occhi al cielo.
-Ma che novità, litiga con tutti.
Commentò lui. Lo guardai.
-Lasciamo stare.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora