Il rumore dei miei tacchi risuonava sul pavimento di quel maestoso palazzo. Mi fermai davanti all'ascensore facendo un respiro profondo. Il colloquio che mi aspettava quella mattina sarebbe stato probabilmente il più importante di tutta la mia vita. Avevo passato tutto il pomeriggio precedente a scegliere cosa mettere, tutto per ottenere quel lavoro. La Williams&Co. era la società telematica più importante del Nord America, e io potevo essere la segretaria del Direttore. Sapevo tutto su di lui, avrei potuto scrivere la sua biografia e vincere un bestseller. Premetti il pulsante dell'ascensore e salii fino all'ultimo piano. Le porte si aprirono e mi trovai davanti un uomo sulla cinquantina, che mi sorrideva con un sorriso smagliante. -"Salve! É lei Keera Parlsey?"- Avvertii subito un calore sulle guance, e risposi con un timido sorriso. -"Si, molto piacere. Sarei qui per il colloquio con il signor Williams, può dirmi dov'è?" -"Ce l'ha davanti signorina. Venga con me."-ridacchiò lui. Mi diedi un frontino, pensando a quanto fossi stata stupida, e di come sicuramente mi ero bruciata il posto. Mi accompagnò nel suo ufficio, molto semplice ma raffinato. Iniziò così l'ora più lunga della mia vita, domande sulle esperienze lavorative, sui viaggi d'istruzione fatti, andando poi a parare sulle domande personali. -"Lei è fidanzata, signorina Parlsey?"-mi chiese il signor Williams. Scossi la testa. -"No signore. Posso chiederle il perché di questa domanda?"- "Beh, lei é qui per una sostituzione di maternità, mi ci manca solo che la sostituzione vada in maternità."- -"Il lavoro prima di qualsiasi cosa signore. Ho chiuso da poco una relazione abbastanza complicata e non ho intenzione di conoscere altre persone."- Il signor Williams sorrise a quell'affermazione. -"Perfetto!"- disse chiudendo il curriculum. -"Direi che da domani può iniziare benissimo a lavorare per noi."- Il mio sorriso divenne ancora più grande. -"Grazie, grazie mille! Non ho intenzione di deluderla. Posso chiederle solo una cosa?"-domandai prendendo un blocchetto e penna. -"A che ora devo essere qui? Come prende il caffè? Il numero della tintoria? Oh, il suo numero di telefono? Sa, per ogni evenienza, non per altre idee..."- "Signorina, non affrettiamo le cose. Io le ho detto che é assunta, non che lavorerà per me."- La mia espressione cambiò in un secondo, e rimasi ammutolita. -"Dovrà lavorare per mio figlio, Harry. É l'erede della mia compagnia, e siccome, per motivi di salute, prenderà nel giro di un anno il mio posto da direttore. Lo sto istruendo sulle sue responsabilità, e la prima é appunto avere una segretaria con cui sapersi organizzare. Spero che lei sia all'altezza del compito."- Le mie labbra si arricciarono. -"Mi scusi per la risposta schietta, ma credo che il "compito" non sia così difficile."-
Il signor Williams rise. -"Certo, perché non conosce mio figlio. Ha presente il solito ragazzo che passa tutte le sere in discoteca e ogni settimana presenta al padre una ragazza diversa? Questo é Harry. É un compito difficile, se e quando vorrà ritirarsi me lo dica."- Sospirai riflettendo. -"Immagino che sia per questo che lei mi ha fatto la domanda sulla mia situazione sentimentale. Teme che io possa diventare una di quelle ragazze.. "settimanali"?"- Il signor Williams annuì. -"Decisamente. A lei la scelta: per me ha il posto."-
Accavallai le gambe e circondai il ginocchio con le mie mani riflettendo. Dopo qualche istante, la decisione era presa, avrei sempre scelto il lavoro all'amore. Tesi la mano al Signor Williams. -"Accetto."-Ciao ragazzi! Ho deciso di tornare su Wattpad dopo un anno e mezzo che avevo deciso di chiudere con la scrittura. Spero vi piaccia! bacini xx