Capitolo 3

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"Sveglia bella addormentata"

"Cazzo Pat, nessuno ti ha insegnato a bussare?"

"Direi che qualcuno si è svegliato con la luna storta oggi, non sarà mica per Sole vero?"

"No, e ora fammi dormire" inizio' a farmi il solletico, la cosa che odio di più dopo madre Teresa.

"Va bene, va bene mi alzo, basta che la smetti"

"Così si ragiona, brava"

Dopo essermi alzata dal letto andai verso i bagni e Pat mi seguì.

"Devo farmi la doccia"

"Anche io"

"Si ma la vorrei fare da sola, se non ti dispiace"

"Si mi dispiace. E dai Juls sono il tuo ragazzo, non mi dirai che ti vergogni di me" rispose ammiccando

"Bel tentativo ma con me non attacca, ed ora va via" dissi un po' imbarazzata

"Va bene, va bene, me ne vado comunque amo quando arrossisci" ed arrossii di nuovo

Entrai dentro la vasca ed iniziai a lavarmi.

Avevo bisogno di spiegazioni, ora che era arrivata Sole avevo un brutto presentimento e la paura che lei potesse portarmelo via era enorme.

Uscì dal bagno ed andai dritta in camera mia, quel giorno non avevo il turno in cucina per cui non sarei scesa neanche a mangiare visto che non avevo fame.

Passai davanti la stanza del mio ragazzo e sentì due voci parlare.

"Perciò tu e la rossa state insieme eh?"riconobbi subito quella voce

"Si,stiamo insieme e poi ha un nome, si chiama Julie"rispose con tono duro Pat

"Non mi importa come si chiama, non capisco per quale motivo stai con quella, non è neanche bella"

Mantieni la calma Julie continuavo a ripetermi, mantieni la calma, Pat ha tutto sotto controllo.

"Non insultare mai più la mia ragazza, lei è molto meglio di te"

"Se la pensi così, sappi solo che se ti vuoi divertire sai dove trovarmi"ammicó Sole

Puttana, era solo una puttana.

Dopo questo tornai nella mia stanza e salì sul tetto. Era da molto che non ci andavo da sola, e ne avevo davvero bisogno, dovevo riordinare le idee.

Sole voleva rubarmi il ragazzo, Pat penso che mi amava ed io sono felice. Direi che queste sono le uniche cose che so.

Passarono un paio d'ore ed iniziai a pensare che madre Teresa era molto strana in quel periodo, era sempre chiusa nel suo ufficio, non la vedevo neanche per mangiare. Che si sia ammalata? Beh problemi suoi io non avrei alzato un dito per aiutarla in qualsiasi caso.

Andai a letto presto quella sera, mi ero chiusa a chiave nella mia camera, Pat era passato per sapere se stavo bene e io lo avevo cacciato con non molta gentilezza. Sapevo che non era colpa sua se Sole era così stronza ma avevo bisogno di restare da sola. Il giorno dopo gli avrei parlato e gli avrei chiesto scusa.
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Pioveva, anche molto forte.

Un lampo, due, tre.

Erano le due di notte. Giorno o notte quando c'erano i temporali io non capivo più niente, come se avessi paura di qualcosa ma non sapevo cosa di preciso.

Nessuno mi può salvareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora