Dolore...

191 19 5
                                    


GENERAL POV

Si trovavano sulla collina del campo. Poco più in là si trovava l'entrata, ma ovviamente un gigantesco mostro sostava poco più avanti. Percy spostò Electra verso un albero, approfittando del fatto che il mostro non si fosse ancora accorto di loro. Poi Nico sfoderò la sua spada e si mise in posizione di difesa aspettando Percy. Appena si furono riuniti cercarono di attirare l'attenzione del mostro non identificato e attaccarono. Il figlio di Poseidone però era preoccupato, sapeva che il suo compagno era perfettamente in grado di difendersi, ma comunque non voleva lasciarlo solo dopo tutto quello che si erano detti in Italia...

Mentre combatteva non riusciva a pensare a nulla se non a Nico che gli diceva di amarlo. L'artiglio del mostro trapassò la gamba di Percy e vide il figlio di Ade lanciare la sua spada nel petto del mostro e correre in lacrime verso di lui. Poi tutto divenne sfocato e riusciva a vedere solo il suo amato e le sue lacrime.

"Amore mio, tranquillo ora starai bene... tu guarda me e ascolta la mia voce." Disse Nico che stava morendo dalla paura, Percy DOVEVA vivere.

"E come potrei non ascoltare la tua voce da angelo!?" chiese il maggiore con un sorriso

"Senti tanto male? E no, non fare l'eroe proprio ora!" fece il minore cercando di trattenere le lacrime

"Veramente non sento nulla, sto bene... ho te" disse Percy perdendo poi conoscenza.

"Noo, no no no e no! Ora apri gli occhi! Perseus Jackson svegliati! Tu non puoi morire!" Nico era disperato, scuoteva Percy lo baciava e lo supplicava di aprire gli occhi. Poteva sentire ancora il suo battito cardiaco, ma era molto debole.

"Nico, Nico! Spostati, ci penso io tu vai a chiamare aiuto." Disse Ele che aveva visto tutto.

"Noo, io non lo lascio! Amore mio resisti sono qui con te" le rispose il semidio

"Ehy, tranquillo, io posso curarlo. Fidati di me." Rispose lei cercando di rassicurarlo. Poi Nico si mise di lato, accarezzando i capelli del suo amato e continuò a rassicurarlo con parole dolci.

Electra mise una mano sopra la ferita e lei iniziò a brillare e dalla sua mano fuoriuscì una sorta di nebbiolina nera mista a oro, si posò sul taglio e questo iniziò a richiudersi, tutto il sangue rimase all'interno e il polso riprese vigore... Percy riaprì gli occhi, era guarito, ma era molto debole.

"Ehy, perché piangi?" chiese con un piccolo sorriso e la voce roca e debole.

"Stavi morendo... cos'avrei fatto senza di te dopo!?" chiese Nico piangendo ancora più forte.

"Nulla, perché io non sono morto! Ti amo e non credere che io me ne vada molto presto, resterò a romperti per una vita." Disse Percy cercando di baciarlo, ma non aveva la forza di alzare la testa così Nico si avvicinò e poggio le sue sottili labbra su quelle carnose del figlio di Poseidone. Ormai erano accorsi tutti. Guardavano Electra con stupore e ammirazione... sulla testa di Electra, infatti, brillavano un teschio e una lira, simboli della morte e della vita. Lei era l'unione tra la morte e la vita, tra le tenebre e la luce... ma a rovinare quell'attimo furono dei lampi lanciati poco distante da lei. Zeus non era molto felice, voleva ucciderla. Leo si era inginocchiato, ma nel momento in cui scesero quei lampi si alzò e fece scudo col proprio corpo a Electra.

"Levati sciocco figlio di Efesto se ci tieni al tuo dono" ululò una voce dall'alto.

"Io non lascio una ragazza indifesa a morire solo per il tuo ego!" era stato Leo a parlare, ma la voce era di Apollo e poi di Ade. Il figlio di Ade difese Ele con degli scheletri, mentre Percy riacquistava le forze. Quando la furia omicida di Zeus si concluse tutti rientrarono e si riunirono per aggiornarsi.

"Allora, vedo che la vostra missione si è conclusa e che avete portato la figlia proibita al campo, beh sappiamo anche di chi è figlia... ottimo lavoro ragazzi, davvero." Disse Chirone sorridendo

"Beh lei sapeva già quasi tutto, è molto perspicace!" disse Percy sorridendole e porgendole un muto ringraziamento

"E soprattutto è molto potente... ora che ho una sorellastra spero che le cose vadano meglio..." disse Nico pensieroso

"Si, ma come sappiamo che essendo così potente non è pericolosa, che non li ha soggiogati e ha salvato Percy solo per farsi accettare da noi??" chiese sospettosa Clarisse

"Beh semplice, è figlia di due dei, ha vissuto per diciannove anni nelle antiche terre e ha salvato l'eroe del campo che sta per avere una figlia e sposarsi... credo che Percy e Nico possano testimoniare che lei non è altro che una semidea molto potente, non credete!?" la persona che parlò era dietro Chirone, era Apollo...

"Divino Apollo, benvenuto al Campo" disse il centauro.

"Electra Aria Greco, avvicinati a me!" disse il dio in tono dolce, ma cauto

"Tu, tu sei Apollo, mio padre...?" disse Electra, ma non sembrava ne un'affermazione ne una domanda.

"Si figlia mia, sei per così dire L'Esperimento" disse il dio biondo tutto raggiante. Poi al tocco del dio Electra svenne. Apollo non se lo aspettava, ma fu Leo a salvarla prima che sbattesse la testa.

"Sciocco figlio di Efesto, allontanati da mia figlia!" disse Ade che comparve dietro di lui.

"Portatela a letto, ha bisogno di riposo." Affermò Chirone.

E mentre la portavano via, Percy e Nico si baciarono, salutarono tutti e andarono a dormire nella cabina 3, perché nella 13 vi erano Hazel e Electra.

Il mattino dopo Percy, non volendo svegliare Nico, scese dal letto, andò a nuotare e poi mangiò. Quando tornò nella stanza il figlio di Ade dormiva ancora... cercò quindi di svegliarlo, ma nulla. Il suo cuore batteva a malapena ed era più pallido del solito...   


NdA 

SCUSATEEEEEEEEEEEEEE davvero perdonatemi! ho fatto un ritardo enorme... 

entro domani per scusarmi pubblicherò un capitolo, ma vi avverto che non sarà molto piacevole...


la figlia proibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora