Nascosto, come lo eravamo noi, una volta ho fumato. I sensi di colpa mi hanno fatto vedere nella nube intensa di quel fumo buttato fuori dalla mia bocca, indovina? Noi. Noi qualche anno fa, che sapevamo ancora parlarci col cuore in mano.
Lo sai, sì, che di dieci cose che ti ho confessato, due sono sempre state una bugia e una invece era il mio cuore vestito sotto mentite spoglie?
Ho detestato ogni bacio che ti ho dato, quando il tuo sapore sapeva di tabacco. E ora, invece, che lo assaggio di nuovo mi ritrovo a volere che il sapore mi dicesse ancora qualcosa su di te. Invece è solo fumo. Ti maledico per la stregoneria che mi hai fatto, con un solo bacio.
Quella volta in cui ti ho detto che mi sarebbe bastato quello che potevi darmi e poi abbiamo fatto l'amore, ho visto ciò che potevi offrirmi, il paradiso, e mi son pentito di aver giurato così presto qualcosa che ero certo di poter mantenere. Perché con te, non mi sarebbe mai bastato soltanto un tiro di sigaretta. Avrei sempre voluto di più. Perché sei peggio della nicotina. Ti senti sgraziato e sei insicuro, ai miei occhi sei sempre stato la sirena che se avesse cantato anche solo per un briciolo d'istante, mi avrebbe attirato in qualsiasi luogo della terra. Anche in fondo a una cascata.
E quando ho capito il potere che avevi su di me, ho giurato a me stesso che ogni notte sarebbe stata l'ultima volta. Ma un drogato non smette fino a quando qualcuno non lo salva e l'unico che poteva farlo eri tu, colui che aveva segnato la condanna fin dal primo incrocio di sguardi.
Così ho rinunciato alle evidenze delle mie debolezze, siamo cresciuti, fatto errori, passi falsi, imprezziosito briciole d'amore... ho accettato i tuoi difetti amandoli più dei tuoi pregi. Ho iniziato a masticare gomme, per non sentire sempre il sapore aspro e amaro della tua bocca. Vorrei non averlo fatto, ora avrei un ricordo più nitido di quelle notti in cui ti baciavo, studiando e memorizzando ogni centimetro della tua gola.
Quella volta in cui facemmo l'amore e ti dissi che mi andavano bene le tue mosse tattiche, beh, intendevo solo il modo in cui sinuosamente ti eri infilato tra le mie gambe, con le tue mani avevi toccato la mia pelle carezzandomi l'anima e brutalmente ti eri introdotto in me, arrivando a distruggere tutte le forze che mi ero assicurato per il giorno in cui sarei stato capace di andarmene.
E quando mi hai finito, ho rivisto quel paradiso che potevi offrirmi, che usavi per illudermi che sarebbe stato mio, un giorno, senza nascondigli o bugie. Siamo venuti e ho pianto. "Ti odio" e mi baciavi le guance e stringevi forte. Ma non potevi essere tu, al tempo stesso demonio e angelo dei miei incubi. Non potevi, anche se l'ho desiderato.
Una cosa per cui non ho mentito mai, sei tu. Vorrei potessi mancarti quanto manchi a me quando non ci sei. Vorrei che questa lontananza, ora, ti facesse capire che non c'è nessun luogo dove ci si sente abbastanza costretti in quelle catene in cui ogni uomo, per paura, si costringe a vivere. Vorrei che togliessi quel velo sulla tua testa, che indossavi anche quando ti avevo dentro di me, e fossi ciò che sei. La meravigliosa, fragile, persona che sei. Perché mi sono drogato di te, fino a quando ho potuto, e al tempo stesso mi avvelenavo con quel te che non sei. Ti prego, torna. Ti ho visto. Eri il ragazzino nudo sotto le coperte di un letto striminzito che stringeva il mio sesso come fosse il trofeo di una gara vinta per sola passione. Eri il ragazzo malizioso che mi guardava con provocazione, facendomi capire anche la punteggiatura dei tuoi pensieri.
Eri l'uomo che ha bruciato la cena e si è fatto amare per una pizza surgelata. Sei. Lo sei, perché il tuo cuore è ancora nel mio e lo sento palpitare, gridando di voler essere sincero, almeno una volta, almeno per sempre da ora in poi, con me. Sei quel ragazzo che mi bacia le mani prima di stringerle al petto, la notte, ad occhi chiusi, prima di dormire.
Sei più di un tiro di sigaretta, ma ti sforzi di essere solo questo. E, caz**, non lo sei. Non lo sei più per me.
E allora non è vero che odio il sapore della tua bocca, anche se te l'ho gridato e ho sputato a terra prima di andare via. Non è vero che mi fa schifo averti dentro di me se ti ostini ad essere uno sconosciuto. Perché anche se ti nascondi, io ti vedo per ciò che sei, e potrebbe bastarmi, se non sapessi che questo fa del male solo a te stesso.
Non è vero che non ti amo più, ma te l'ho detto perché vorrei imparassi ad amarti, per potermi amare come sei capace e per poterti amare senza più ostacoli.
Non è vero che me ne sto andando per sempre, ti sto lasciando tutto di me. Perciò torno. Non lo sai, ma torno.
Senti la mia mancanza, provala, soffrila. Privati di tutto ciò di cui non hai più bisogno. E tornerò. Perché ne ho bisogno anch'io. Ho bisogno che tu sia cura dello stesso malanno che tu hai causato.
Ho bisogno del sapore di tabacco mischiato alla tua saliva.
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Nicotina
FanfictionHarry scrive a Louis, pregandolo. Ispirato da questo https://vine .co/v/enHIa9MIU51