To My Heroes

To: Lorenzo Paggi

Mi sono appena svegliata, come al solito sono qui bloccata in questo maledetto letto d'ospedale. Le mie stra maledette gambe paralizzate. Ne ho abbastanza di questa situazione. Ti svegli vuoi alzarti, ma non puoi perché le tue cavolo di gambe sono ferme. Tutti pensano che con un po' di riabilitazione tutto tornerà normale, invece no. Come pretendi di muovere le tue gambe se loro non sentono i tuoi comandi? Semplicemente non puoi.

Tutto questo è iniziato dopo aver visto mio fratello, l'unica persona che mi è rimasta, morire di fronte a me. L'hanno violentato fino ad ammazzarlo, poi è toccato a me; da qui in poi tutti i ricordi sono sfocati o meglio sono inesistenti. Ogni giorno è venuto uno psicologo per visitarmi con sedute, totalmente inutili. Non ho mai parlato con lui. In realtà non ho mai parlato con nessuno da allora.

Oggi dovrò di nuovo vedere il dottor Herris, il mio psicologo, sono sicura che nemmeno questa volta riuscirà a farmi parlare di quell'episodio.

Dopo colazione arriva. Come sempre io non ho parlato e lui ha sprecato fiato.

Con l'aiuto di un infermiera mi siedo vicino alla finestra e, stando al secondo piano, riesco a vedere due ragazzi di cui un ragazzo dai capelli rossi.
Si accorgono che io li fisso e cosi sposto lo sguardo da loro, alla televisione sulla parete di fronte a me. Dopo qualche ora mi dicono che devo andare a riabilitazione.

La mia infermiera, Camilla, mi aiuta a prepararmi e a sedermi sulla sedia a rotelle e mi spinge fino all'ascensore. Dopo qualche minuto dall'ascensore esce il ragazzo di prima, ora che è più vicino posso vedere i suoi splendidi occhi scuri. Camilla e io entriamo in ascensore, penso si sia accorta che io lo guardavo e mi dice -Si chiama Lorenzo, viene ogni settimana a far visita ad un suo amico.- Io le sorrido ed arriviamo al 6 piano, dove c'è la sala di riabilitazione, mi accoglie Steve, l'addetto a quella sala che mi aiuta ad alzarmi e a raggiungere le parallele, mi ci aggrappo mentre lui mi dice ridendo, dopo che rimaniamo soli -Pronta a far finta di impegnarti per far vedere che ti importa tantissimo?- Io gli sorrido e iniziamo. Dopo due ore me ne torno in stanza, Camilla mi aiuta a lavarmi e vestirmi. Verso le 16:30 mi porta giù nel cortile per prendere aria e rivedo un altra volta quel ragazzo. Si dirige verso di noi Camilla va da lui a parlargli, molto probabilmente per dirgli che io non parlo e che ho la paralisi alle gambe. Mi sembra strano che si diriga ancora verso di me.

-Ehi ciao! Mi chiamo Lorenzo ma puoi chiamarmi Jared o Jar Piacere!- Lo saluto con la mano, mi porge il suo cellulare per scrivere e presentarmi. ''Ciao, io mi chiamo Eryn piacere mio.'' gli scrivo, lui mentre legge si siede sulla panchina affianco a me e mi dice -Ho saputo che sei qua da circa 5 mesi, non voglio chiederti ne il perchè e ne perchè sei ancora qui, voglio chiederti... ti piace Harry Potter?- mentre lo dice guarda la mia collana o meglio la collana di mio fratello, sono un po' incerta per questo annuisco debolmente. -Ti andrebbe un giorno di vedere i film con me e un mio amico?- ad essere sincera io non vorrei accettare perchè mi ricorda tanto mio fratello, ma non so per quale motivo io abbia accettato. -Quanto vuoi vederli?- penso si sia dimenticato che io non parlo quindi prendo il mio cellulare e gli scrivo ''Per me non cambia nulla tanto sono confinata in questo maledetto posto'' dopo aver letto mi sorride e mi scrive ''Venerdì alle 15:30?'' sorrido per il modo in cui me l'ha chiesto, penso di conoscerlo, ma non ne sono sicura. ''Certo'' gli rispondo. Passiamo l'intero pomeriggio insieme e quando è il momento di andare ci scambiamo i numeri.

Quando torno sopra con Camilla mi accorgo che Lorenzo assomiglia al ragazzo dei Crookids che guarda caso si chiama Lorenzo.

Passa un giorno ed è mercoledì, domani viene Jar insieme a un suo amico per vedere Harry Potter.

Mi arriva un messaggio da lui.

Jar: ''Ehi ciao! Sicura per domani?''

Eryn: ''Certo."