Capitolo 4

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE
BUONA LETTURA

Non è possibile

6 settimane dopo...

Quel giorno Leila e Bianca andarono a fare shopping in un centro commerciale. Erano in pausa pranzo e in mezz'ora avrebbero dovuto fare tutte le loro commissioni. Leila trovò dei capi molto interessanti, anche Bianca, e quindi entrarono nei camerini per indossare e provare tutto. "Forse dovrei cominciare ad andare in palestra, non sono ingrassata, però voglio migliorare un po' la mia forma fisica." Disse Bianca nell'altro camerino, la rossa ridacchiò, e poi lei si guardò bene allo specchio e si spaventò: "Oddio, ma quanti chili ho preso in queste settimane?" non aveva mai quell'aspetto, Bianca si mise a ridere, "Non farne una tragedia Leila. Magari sei incinta" disse, e continuò a parlare come se nulla fosse. Ma Leila si bloccò di colpo. Si, aveva un ritardo, ma non ci fece caso, dopotutto il suo ciclo le faceva degli scherzetti ogni tanto. Però si preoccupai perché qualche settimana prima andò a letto con quel ragazzo, non ricordava nulla riguardo alle precauzioni, magari non mise nulla. Si sedette in terra e si mise a piangere, non sapeva che cosa le era preso in quel momento però era spaventata perché poteva essere incinta di uno sconosciuto.
La tenda del camerino si aprì rivelando Bianca, che guardò la sua amica molto preoccupata, "Tesoro, che c'è? Ti sei offesa per quello che ti ho detto?" le domandò, ma Leila scosse la testa, "Non hai fatto nulla Bianca tranquilla." rispose tranquillizzandola, "E allora perché stai piangendo?" Prima o poi avrebbe dovuto dirglielo, lei di sicuro l'avrebbe aiutata, "Sono incinta" E sputò all'improvviso quella cosa, Bianca si bloccò, "Ma sei sicura? Hai fatto il test?" Leila intanto si asciugava le lacrime con la manica della maglia che stava provando, non l'avrebbe comunque presa, non le piaceva tanto. "No, però ho un ritardo di qualche settimana" disse calmandosi, "Quindi non puoi saperlo con certezza, magari non sei incinta" Bianca cercò di tranquillizzarla, e un po' ci riuscì, "Ascolta, io adesso ti accompagno in ufficio e poi vado in farmacia a comprare qualche test. Stai serena" annuì Leila; si alzò e senza rimettere tutto in ordine, le ragazze uscirono dal negozio. 

In dieci minuti Leila si divise da Bianca, che andò in farmacia. Per ammazzare il tempo, la rossa si mise davanti al computer e rispose ad alcune mail. Si bloccò su una quando la porta si aprì ed entrò Bianca, con delle buste in mano. Le fece un cenno e Leila si alzò, raggiungendola. "Sei pronta?" scosse la testa, era troppo agitata. La trascinò in bagno e le passò una stecca, "Tieni. Fallo così ci togliamo ogni dubbio"

Non sapeva quanto fosse durato quel momento, dopo quel test aspettò circa due minuti, e quando suonò il timer del telefono, Leila prese il test per sapere la verità.
E in quel momento, iniziò a sudare freddo e ripercorse tutta la sua vita. Poteva sembrare esagerato, ma era sconvolta e disperata. Passarono ore e ore, ma non riuscì a concepire la cosa, andò avanti di bustine di zucchero e acqua.
"Non è possibile" Continuò a ripetere la ragazza, andando avanti e indietro per tutta la stanza. "Come non è possibile, Leila ne hai fatti otto. Ti sembra una cosa impossibile?" Fece tutti test che Bianca comprò, e tutti risultarono positivi.
Leila sarebbe diventata mamma. 

"Mi spieghi come faccio? Io non sono pronta per avere un bambino" chiese lei disperata, "Leila nessuno è pronto per diventare genitore, sono cose che capitano." sospirò, incapace di risponderle, "Che cosa devo fare?" chiese la rossa dopo un po', "Prima di tutto devi scegliere se tenerlo, ma prima devi parlare con una persona" si riferiva ad Alberto, però Leila non condivise la sua opinione, "No Bianca, non lo farò" disse lei convinta, "Come no? Leila lui è il padre, ha il diritto di saperlo." "Certo, è il padre, però sono io quella che deve decidere" Bianca annuì dando ragione all'amica, "Certamente, ma pensaci, non puoi tenerlo fuori da tutto questo. Chiamalo" tirò fuori il biglietto che lui lasciò alla ragazza con il suo numero di telefono, "Hai pensato a tutto, vero?" Lei sorrise, "Devi fare la cosa giusta, e tu sei testarda. Io ti sto solo aiutando a non fare cazzate" la rossa rise e abbracciò la sua amica, ringraziandola.


Feci un bel respiro e compose il suo numero nel cellulare, portò quest'ultimo all'orecchio e aspettò, Bianca intanto era di fronte a lei, impaziente di sentire la chiamata. Si, era abbastanza pettegola e curiosa, un po' come Perpetua dei Promessi Sposi. Era una sorta di spalla, ma non stava mai zitta.
Poco dopo una voce rispose e il cuore della ragazza iniziò a battere fortissimo, "Ciao sono Leila, ti ricordi?" Che domanda idiota, "Certo che mi ricordo, ti manco vero?" Le chiese ridacchiando, "Guarda mi manchi tantissimo - disse lei forse con troppo sarcasmo - Senti ho bisogno di vederti, quando sei libero?" Lui si schiarì la voce, "Se a te va bene, anche adesso. Dove ci incontriamo?" Pensò ad un posto, "Che ne dici del bar vicino al mio ufficio?" Propose lei, "Certo,dammi cinque minuti e sono lì" Si salutarono e Leila chiuse la chiamata. Respirò e guardò Bianca, "Vai adesso?" Annuì la ragazza, "Devo togliermi il dente prima" rispose la rossa, con tanta ansia che le scorreva nelle vene. "Brava, e non ti agitare" Leila prese la giacca, "A dopo" salutò Bianca e uscì, raggiungendo il bar di fronte all'ufficio. Chiese un bicchiere d'acqua al barista, che ormai conosceva benissimo, "Sei pallida Leila, stai bene?" "Si, per adesso si, non so come andrà a finire tra tipo cinque minuti." Disse senza aggiungere altro, "Beh, non cosa debba fare, però ti auguro buona fortuna, un tipo sta venendo verso di te" Disse, la ragazza si girò e vide Alberto, che le fece un cenno con la mano, guardò il barista, "Grazie, ne avrò bisogno" camminò verso il ragazzo, e lo salutò; "Che mi devi dire?" Gli prese il braccio e lo portò verso una scalinata, "Ti devo dire una cosa importante, però per me è difficile, molto difficile." Confessò lei, era veramente agitata,"Tranquilla, dimmelo e basta." il ragazzo le fece un sorriso di conforto e lei sciolse, "Sono incinta" lui rimase fermo, "Come scusa?" la ragazza sospirò, "Hai sentito bene, non c'è bisogno di ripeterlo" Si alzò in piedi, "No, è impossibile" Si passò una mano tra i capelli e sbuffò nervoso, "Non dirlo a me" Disse la rosse, dopo otto test. "Non puoi tenerlo -Leila si girò verso di lui- Io non posso e non voglio fare il padre" la ragazza indietreggiò, "Vuoi scappare da questa responsabilità? Credi che sia facile per me?" Spiegò lei, "Oh andiamo, neanche tu vuoi fare la madre, ti si legge in faccia. Non ti ci vedo a cambiare pannolini e stare sveglia la notte" Disse,neanche lei riusciva ad immaginarlo, però avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche, anche se lui in quel momento la portò su una strada diversa, una molto più dolorosa. "Quindi per te è più facile 'eliminare' tutto?" Chiese lei, non nominando quella parola. Era ovvio che lui volesse quello. "Certo, per me è la cosa giusta. E anche per te lo è. Pensaci." le lasciò un bacio in fronte e se ne andò, lasciando Leila sola con tanti pensieri che frullavano nella sua testa. 

Ritornò in ufficio e si appoggiò al termosifone, visto il pomeriggio freddo. "Dalla tua faccia posso intuire che non è andata come speravo" disse Bianca, "E cosa speravi tu?" Leila si girò e la guardò, "Non so, tu gli dici questa cosa e lui fa i salti di gioia contento di avere un bambino" ma la rossa scosse la testa, "Ti sei costruita troppi castelli in aria Bianca" aveva la voce roca, ma non stava per piangere,era solo stanca e demoralizzata. "E allora com'è andata?" Le fece segno di raccontare tutto, "Niente, lui non vuole il bambino, e secondo lui la cosa migliore da fare sarebbe 'eliminare' tutto." Le spiegò, "E tu cosa vuoi fare?" La rossa alzò le spalle, "Non lo so, sono troppo confusa." Si sedette a fianco alla sua amica, "Non farti influenzare da lui e da altri, solo tu puoi prendere questa decisione." E aveva ragione, doveva decidersi, ma era una cosa troppo grande. "Ho bisogno del parere di un'altra persona. Dobbiamo parlare con Giacomo" Le dissi, lei annuì, "Certo, domani andremo da Giacomo" Le disse Bianca accogliendo Leila in un grande abbraccio.

SPAZIO AUTRICE
Hello!!

Nuovo capitolo!:) spero vi piaccia.
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Un bacio e alla prossima.
Roberta.







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