Capitolo 10.

16.5K 775 88
                                    

Fissai ancora per qualche istante le nostre mani unite. Il suo palmo caldo e a tratti ruvido stringeva il mio delicatamente, facendomi rendere conto di quanto quel contatto mi fosse mancato. Non avevo la minima idea di chi fossi stata nella vita precedente la Radura, ma ero certa che nessuno mi avesse mai toccata con così tanta delicatezza, date le reazioni del mio corpo.
Alzai lo sguardo su di lui domandandomi se anche lui provasse le stesse cose, quando mi accorsi che stesse già fissando i miei occhi.
Il suo viso aveva assunto un'aria così tranquilla e pacifica, come se avesse trovato un conforto per tutte le sue paure e preoccupazioni nelle mie pupille.
Ma anche quando si accorse del mio sguardo puntato su di lui, i suoi occhi marroni non sembrarono intenzionati a terminare quel contatto.
Ero talmente concentrata su di lui che per poco non sentii aprire la porta. Anche Newt sobbalzò e velocemente ritirò la sua mano dalla mia, assumendo un colore rossastro in viso.

"Newt! Alby ha..." Minho si bloccò davanti all'entrata. Sicuramente doveva aver visto cosa era appena successo tra me e Newt.
"Alby ha?" lo incalzò a continuare il biondino.
"Alby vi ha richiamati per l'Adunanza. Ha deciso di farla subito, al posto di domani." spiegò l'asiatico, fissandoci però con uno sguardo malizioso.
"Bene così. Allora andiamo." propose Newt, facendomi cenno col capo di seguirlo.
Mi apprestai a camminare verso l'uscita, quando Minho portò le braccia in avanti, bloccandoci entrambi. "Fermi dove siete." ordinò, avvicinandosi a me e mettendomi un braccio intorno alle spalle, per poi fare la stessa cosa con Newt. "Mi dovete spiegare cosa ho appena visto! Quindi tu e la bambola qui presente..." 

"Smettila, Minho. Non hai visto un cacchio di niente." sbottò Newt, liberandosi dalla sua presa e uscendo alla svelta dalla porta.
Minho sospirò e poi iniziò a ridere. "È proprio una testa di caspio."
Feci spallucce ripensando a quello che aveva appena detto Newt.
'Tu non hai visto niente.' Si vergogna a farsi vedere con me? Pensai sospirando.
"Non mi chiedi perché si comporta così?" domandò Minho, stritolandomi ancora a lui e alzando un sopracciglio.
"Come si comporta?" chiesi stupita. Non si comporta sempre così?
"È geloso, bambolina." mi sussurrò, ridendo. "È geloso perché tutti nella Radura ti diamo attenzioni speciali, perché ti diamo soprannomi come piccola o bambolina."
"Non capisco..." ammisi. Perché mai doveva essere geloso?

"Presto capirai..." concluse il Velocista, andandosene e mollandomi da sola.
"Hey, aspetta!" gridai, precipitandomi anche io fuori dalla porta e iniziando a correre per riuscire a seguirlo. "Non so dove si tiene l'Adunanza!"
Minho rallentò, osservandomi poi correre in modo sbilenco e svogliato verso di lui. Forse gli feci pena, perché smise immediatamente di muoversi, attendendo che lo raggiungessi per poi accompagnarmi in un edificio accanto agli Orti.
Entrammo e notai subito come tutti ci stessero aspettando impazientemente. Ma se dovevo essere sincera mi aspettavo più persone alla riunione: c'erano a mala pena una quindicina di persone, inclusi Zart e Glader. Riconobbi alcuni Intendenti tra i presenti che si erano seduti in due scalinate, mentre altri che non conoscevo, che sicuramente non avevano trovato posto a sedere, se ne stavano appoggiati a delle colonne poste nel centro della stanza.

Alby mi indicò una sedia traballante in mezzo alla stanza. Notai con riluttanza che fosse stata messa proprio accanto a Zart, il cui naso aveva smesso di sanguinare grazie alle due palle di cotone infilate su per le narici, ma che non sembrava comunque avere un bell'aspetto. Contrassi la mascella, ma senza fiatare mi misi seduta, incrociando le braccia al petto. Alby mi aveva già presa all'ingiù, non volevo gettare altra benzina sul fuoco e fare la bambina capricciosa.

"Ci siamo tutti?" chiese Alby guardandosi intorno. Nessuno disse niente e così il ragazzo continuò: "Sapete tutti perché siamo qui. Oggi discuteremo di due problemi: uno riguardante i tre qui presenti." ci indicò con disapprovazione e poi continuò. "E anche per alcuni problemi riscontrati nel Labirinto, di cui però discuteremo più tardi, senza di voi." sottolineò aspramente.
Problemi con il Labirinto? Pensai. Era forse quel Dolente che avevamo visto io e Gally quel pomeriggio?
"Zart, Elena e Glader, siete pregati di rimanere in silenzio ad ascoltare l'opinione degli altri Intendenti, finché non vi sarà chiesto di parlare." aggiunse Newt.

The Maze Runner - RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora