12 Novembre 2014
Il locale era gremito di gente.
Chi ballava in modo travolgente, chi gesticolava, chi rideva rumorosamente, chi flirtava e chi, come me, si guardava intorno.
Il sabato sera era un evento eccezionale; nessuna persona, dai tredici fino ai cinquanta e più anni decideva di passarlo a casa. Nessuno furchè mia cugina Serena.Si era presa una pesante sbandata per un ragazzo fidanzato, e dopo aver ricevuto un umiliante rifiuto e l'occhiata compiaciuta e inviperita della fidanzata, aveva deciso di chiudersi nella sua bolla di dolore.
Dopo parecchi tentativi ero riuscita a farla uscire di casa, ma me ne pentii immensamente quando, dieci minuti dopo aver messo piede nel locale, si era già attaccata a una bottiglia di Martini, biascicando il nome dell' "amato".
Alessio Iodice.
Occhi scuri, capelli scuri.
Indubbiamente un bel ragazzo.
Era anche bravo a suonare.
Ed io lo detestano.Più che altro non trovavo insopportabile la sua persona, poichè eravamo a stento conoscenti ed avevamo parlato appena due volte, ma piuttosto la sua stupida combriccola.
Era accompagnato sempre da un rumoroso gruppo di neo ventenni che si credevano gli innotivi di Somma Vesuviana.
Si vestivano in modo strano, si comportavano in modo strano. Erano strani, punto.
Tutti ci sbavavano dietro; io, invece, li trovavo irritanti e basta.
Soprattutto uno in particolare.
Gennaro Raia.
Biondino, occhi spettacolari, fascino da bello e tenebroso. Era stato con un mucchio di ragazze e faceva strage di cuori in tutto il paese.
Cantava con Alessio, e il loro gruppo aveva uno nome insensato.
Urban Strangers.
Ecco, lui lo detestavo."Perchè?", vi chiederete.
In realtà nemmeno io ne conoscevo il motivo.
Forse perché avevo il fiuto per gli stronzi. E lui lo era. Era stronzo al quadrato.L'estate scorsa era stato fidanzato con una ragazza della mia comitiva. Lei era così presa dal rapporto, ci teneva veramente a lui -o a stare con il ragazzo più popolare del paese, chi lo sa- e spesso, troppo spesso, ci raccontava delle loro passeggiate romantiche e delle incredibili pomiciate in Piazza.
Davvero disgustoso.
Inutile dire che si lasciarono presto; pochi giorni dopo il loro primo mesiversario lui l'aveva tradita. Con la sua migliore amica.Irritante. Era questo che pensavo quella sera, mentre osservavo con aria stizzita i due ragazzi camminare al centro della sala. Il proprietario del bar li annunciò a gran voce mentre il loro gruppo improvvisava cori esortativi.
"Grandi Alex e Genn!"
Genn.
Genn.
Che razza di nome è Genn?"Ginevra, mi passi l'accendino?"
Okay, non è che il mio fosse più bello... ma almeno non tentavo di migliorarlo con inutili diminuitivi.
"Ginny, ci sei?"
Come non detto.
Sfilai pigramente l'accendino dalla tasca dei jeans e lo porsi al mio migliore amico.
"Accompagno Stefania fuori, non può sentirlo cantare stasera." mi informò con aria esasperata, poi raggiunge la porta e si voltò verso di me prima di uscire, mimandomi un "ci vediamo dopo".
Ritornai ad osservare i due ragazzi mentre sistemavano i microfoni e controllavano che fosse tutto a posto.
.
.
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CONTINUACiao ragazzeee!
...
E ragazzi! (se ne esistono, in questo ritrovo di fangirl.)
Avevo detto che avrei aggiornato ieri, ma purtroppo, per una serie di motivi (COFF COFF VERSIONE DI GRECO COFF COFF) ho dovuto farlo oggi.
Questi primissimi capitoli sono incentrati sulla descrizione dei personaggi, ma tranquille... i colpi di scena (e non solo) non tarderanno ad arrivare!
Infine, vorrei ringraziare le 261 visualizzazioni, i 34 splendori che hanno votato la storia e i 13 che hanno commentato.
UN BIG HEART RAGAZZE. UN BIG HEART. ❤
Scriverò sul mio profilo il giorno dell'aggiornamento.
A prestissimooo (spero yuhu).
-5 A GIOVEDÌÌÌ