Capitolo 5

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Se dovessi essere sincera con me stessa, non posso dire di avere avuto una vita semplice e facile, ma ostile da parte degli Evans.
Già dai tempi antichi la nostra famiglia aveva avuto una vita alquanto disconnessa dal mondo reale.
Mia madre mi diceva sempre che i miei antenati avevano sempre avuto la medaglia girata dalla parte della sfortuna.
Tutti affermavano che vi era una maledizione, anche se io in effetti non ci credevo.
Dicevano che ogni cento settantuno anni una ragazza proveniente da questa stirpe sarebbe stata predestinata.
Stando ai calcoli dei miei parenti, questo sarebbe il cento settantunesimo anno.
Se fosse realmente così la mia trisnonna sarebbe morta nella sua dimora, ma poiché fu dichiarata pazza da tutti, fu portata in manicomio.
Per cui io penso che la vita può essere difficoltosa, con molti ostacoli da superare, ma anche bella e che con le sue meraviglie ti porti a provare un senso di pace e di amore incondizionato.
Anche se la mia famiglia da generazione in generazione ha sempre creduto a questa maledizione.

Ero distesa sul mio comodo letto.
Non riuscivo ancora a credere a quello che era appena successo.
Erano le quattro in punto del pomeriggio quando Abe mi chiamò.
Inizialmente avrei preferito non rispondere e lasciare squillare il cellulare finché non si stancasse di aspettare, ma infine risposi provando a cercare conforto nelle sue floreali parole.
:"Ehi"
:"Hai trovato il vestito per la festa?"
:"A dir la verità..."mi fermai a riflettere.
Pensai e ripensai fino a quando mi convinsi che forse con la musica e il casino delle persone sarei riuscita, in qualche modo, a dimenticare quello che mi era accaduto poco fa.

Così risposi: " Sì, l'ho trovato,tu?"
: " Sì, allora vieni da me che ci prepariamo?"
: "Va bene, a fra poco".
Stavo per uscire dalla stanza quando vidi il mio riflesso nella finestra di camera mia.
Più mi guardavo meno mi riconoscevo.
Avevo sempre lo stesso aspetto, ma qualcosa dentro di me sembrava essere cambiato.
Come se i miei stessi pensieri fossero mutati e la mia anima scappata.

Appena arrivai a casa di Abe le feci vedere il vestito.
Rimase senza fiato: "E'...be..lli..ssi...mo, dove lo hai trovato?"
:"da...mia...nonna".
A dire quelle parole mi scesero due lacrime.
Vedendo la mia faccia triste e disperata mi fece vedere il suo vestito.
Non era brutto, ma neanche bello come il mio.
Era blu scuro, aveva una gonna molto ampia con ricami in pizzo un pochino rovinati, un corpetto dello stesso colore della gonna che le risaliva dalla vita fino al seno, avente in mezzo al corpetto dei bottoni neri.
: "Beh mica male "
: "Sì, ma non come il tuo!"
: "Consoliamoci, almeno li abbiamo trovati"
: "Infatti".
Quando lo indossai, Abe mi truccò e mi sistemò i capelli, facendomi dei fluttuosi boccoli che mi ricadevano fino alla vita.
Guardandomi  allo specchio vidi quanto fossi identica a quella ragazza che avevo visto nel mio "sogno" quando svenni.
Per provare che fossi io, mi toccai le guance, gli occhi, le labbra e i capelli.
Non mi ero mai sentita così bella in vita mia.
Mentre scendevo le scale per andare in macchina, un episodio che non mi era mai capitato si fece spazio nella mia mente.
Così mi bloccai,  lasciando ai ricordi la precedenza.
"Ero in un palazzo vi erano molti chiacchierii al piano terra.
C'era una persona che l'aiutava a sistemarle il vestito e i capelli.
Si stava guardando allo specchio.
Aveva paura per quello che sarebbe successo.
Le batteva il cuore a mille.
Stava camminando dirigendosi verso le scale.
Appoggiò un guanto di pizzo sul corrimano della scala.
Continuava a ripetersi di rimanere calma e di essere sempre cordiale e cortese verso quelle persone.
Fece tre passi e tutti si girarono.
Era vestita come me.
Era identica a me."
Appena finì il ricordo, uscii di casa salendo in macchina.
Ero in soprappensiero, non capivo il motivo di quel episodio sconcertante, delle visioni che continuavo ad avere e soprattutto il fatto che vedevo in continuazione cose non reali.
: "Sai, avevo pensato di fare il primo passo con Brian"
: "Eh? Tu e Brian? Wow, non credevo vi sentivate dopo l'ultima litigata" ammisi stupita.
: "Ma non eravate fidanzati?" dissi dopo qualche secondo di riflessione.
:"Sì, ma poi gli avevo detto che lo lasciavo, non ricordi? Arya in questi giorni sei strana, tutto bene?"
:"Sì, solo stanchezza credo" anche se sapevo che non era così.
: "Ragazze siamo arrivate" ci disse suo padre.
Quando scesi dall'autovettura vidi una moltitudine di ragazzi in fila, intenti ad entrare nel capannone.
Tra quelli vi era anche Brian, Abe sorpresa andò da lui.
Oramai sola, mi diressi alla festa.
Quando arrivai all' entrata  lessi "Festa d'autunno, tutto quello che gli studenti della Forbes potevano immaginare".
Non erano mai stati inventivi sul fatto degli stand e tantomeno ad organizzare ricevimenti e feste scolastiche.
: "Nome?"mi chiese il ragazzo che timbrava l' entrata.
: "Arya Evans, secondo anno".
: "Puoi entrare"
: "Grazie."
Appena fui entrata, cercai Chris, anche se, con tutto il casino era impossibile.
Non volevo rovinare il vestito e tantomeno scompigliarmi i capelli, così decisi di muovermi piano e cautamente.
Anche se il tema era l'epoca vittoriana, il dj della festa aveva deciso di mettere musica di questa era.
Un ragazzo del terzo anno mi si avvicinò e mi sussurrò all' orecchio :"Vieni a ballare con me?"
Mi avvicinai e sussurrandogli all'orecchio, dissi:"Se hai bisogno di qualcuno da usare, io non sono quella giusta.Addio".
Mi chiedevo perché non fossi rimasta a casa.
Pensavo che venire alla  festa mi avrebbe distratto dai miei pensieri, ma mi sbagliavo.
Abe era rimasta fuori a parlare con quello stupido, Chris non c'era e a quanto pare io ero sola a guardare gli altri che si rendevano ridicoli davanti agli occhi di tutto il corpo studentesco della Forbes.

Dopo un'ora avvistai Chris andare a prendere da bere.
Lo seguii e quando ritornò notai che era in compagnia di una ragazza.
Entrambi stavano flirtando
Il disgusto che stavo provando nei suoi confronti era così rivoltante che non riuscii a capire che cosa provassi.
Qualche ora prima uccideva persone e un attimo dopo era un ragazzo normale intento a divertirsi.
Non lo capivo e non avevo intenzione di parlargli.
Qualche minuto dopo lo ritrovai di fianco a me.
:"Ti ha lasciato per un altro? Che dispiacere"
:"In realtà l'ho scaricata io, parlava troppo.Arya.."
:" Chris evita di parlarmi"gli dissi, prima di farlo continuare con il suo discorso.
Non lo sopportavo e avrei preferito rimanere da sola tutta la festa.
:"Ascolta, quello che è successo.."
Ma me ne andai, cercando di trattenere le lacrime.
Mi sentivo frustata e stanca.
La vecchia Arya non se ne sarebbe andata da un ragazzo e di sicuro non gli avrebbe risposto in malo modo.
Avrei voluto essere a casa, nascondermi tra le coperte e aspettare che la mia vita iniziasse da capo.
Così cercai di uscire dal capanno, ma le persone me lo impedivano.
Iniziai a sudare e a tremare, fino a quando una voce non mi sussurrò "Akasha".
Misi le mani sulle orecchie nell' intento di non sentire niente, ma ad ogni passo che compievo i sussurri aumentavano.
Non vedevo più niente, non sentivo altro che bisbigli.
Ad un certo emisi un verso non conoscente alle corde vocali.
Era estraneo a me.
Ma fu quello a farli smettere.
Quando mi ripresi, vidi le piccole finestre dell'edificio frantumate per terra e le persone coprirsi le proprie teste con le mani.
Credevo di non essere stata io, ma ne dubitavo.
Chris mi prese il braccio.
:"Cosa hai fatto?"
:" Io..niente"
:"Tu lei hai rotte, tu.."
:"No, non avrei mai potuto"
:"Ma lo hai fatto"
Non riuscivo a stare in piedi.
Le mie gambe, le mia braccia e la mia testa stavano cedendo.
Mentre dal naso mi stava scendendo del  sangue.
Stavo cadendo a terra quando lui mi prese.
Mi scostò i capelli.
Lo guardai per qualche secondo.
Notai le sue iridi cambiare colore e diventare più scure.
Avrei voluto che i miei occhi, anche se stanchi, mi permettessero di fotografare per l'ennesima volta il suo viso.
Ma come quando due occhi si incontrano uno dei due rimane stupito, così io svenni pensando di poter vedere con la nuova alba il suo viso sorridermi, i suoi occhi guardarmi e le sue labbra parlarmi.


Buona sera a tutti, volevo ancora una volta ringraziavi per le duecento visualizzazioni!Spero che la storia vi piaccia, quindi se volete potete farmelo sapere con commenti e voti.
Un saluto.
- L.E.James

L' ultimo Respiro  {Breathed} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora