Ho un ricordo di me e mia madre che mangiamo pannocchie arrostite sulla spiaggia di Santorini, in qualche estate perduta della mia infanzia.
Non ricordo con chi fossimo o quanti anni avessi, ma lo considero uno dei ricordi più felici della mia fanciullezza, anche se probabilmente é stato storpiato ed avvolto da quell'aura magica di cui sono fatti i sogni.
Abbiamo tre tipi di memoria: motoria, cognitiva e sensoriale.
E vari livelli della durata di essa, che può essere a breve o a lungo termine.
Questo é uno dei pochi episodi che riguardano quel viaggio di cui ho memoria.
Non so cosa ci spinga a ricordare alcune cose piuttosto che altre, forse l'impatto emotivo che ci lasciano e che spunterà fuori durante la crescita delimitando uno o più tratti del nostro carattere, forse dei dettagli impercettibili di cui neppure ci si accorge, ma che fanno sì che alcune scene rimangano impresse indissolubilmente nella mente.
Forse é nato tutto da lì, da una pannocchia mangiata sulla spiaggia sotto lo sguardo vigile di mia madre, forse ho rimosso terzi elementi per ricordare solo il meglio di quel momento, per imprimere nella mia mente uno scenario ideale ma lontano dalla realtà.
Magari a volte vogliamo ricordare le cose in maniera diversa da come sono avvenute, perché ci sembrano più belle, più felici, più vere.
Quello in Grecia fu il mio primo vero viaggio, in seguito vi tornai, ma nessuna delle volte successive fu avvolta dalla stessa magia che mi accompagnò in quei giorni.
Eppure molte vicende della mia vita sono riconducibili al caro vecchio regno ellenico, che al liceo mi ritrovai a dover studiare non sempre con entusiasmo.