Capitolo 14

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LUCIO PDV

la sala padronale pullulava di demoni impazienti di scoprire chi fossero le due arrivate nel regno degli inferi. La storia della presenza di un angelo avevo suscitato interesse nei demoni più spietati, ma fortunatamente le collane erano state consegnate a entrambe quindi non c era alcun pericolo. Mi invamminai nel corridoio trascinandomi i piedi. Ero stanco morto e volevo soltanto dormire. Intravidi un ombra vicino alla grande port sorchiusa della sala padronale.

Io: Smettila di fare il demone ansioso...mi contagi!

Mark si voltò di scatto facendomi capire che non mi aveva sentito arrivare.

Mark: Loro non ci sono ancora.

Io: Logico, sono le nuove arrivate, loro entrano alla fine.

Mark: e se la...

Io: non ci pensare neanche. La mamma non è come tutti gli altri. Adesso ricomponiti, ed entriamo. Prima passa la serata, meglio è per tutti.

Aprii la porta lasciando Mark impallato al suo posto come un ebete. Entrammo in sala con il sorriso più falso che un demone possa fare e salutammo tutti con un sonoro "Buona Sera". I miei occhi caddero subito su Dario e Lara che ci stavano fissando stupiti.

Io: Dario, Lara!

Per quasi 20 secondi ritornai bambino. Gli corsi incontro e li strinsi forte costringendoli ad alzarsi dal proprio posto.

Dario: Hei ragazzi...come va?

Mark: Hei zio Dario da quanto tempo non ci vediamo!!

Lara: quanto siete cresciuti.

Lara sorrise felice e strinse la mano di Dario. Sapevo che ci voleva un bene immenso, ma soffriva tanto per il fatto che non avrebbe potuto avere fjgli per il resto della sua immortale vita.

Lara: su andate a sedervi.

Sorridemmo. Era veramente tanto tempo che non li vedevamo, e almeno io ero felice che stessero bene. Il nonno era seduto al suo posto e ci stava fissando. alla sua sinistra un posto libero e poi Stefan, alla sua destra Geremia poi Aiciel e Viola. Tutti i demoni stavano parlando del nuovo arrivo. Il mio posto era accanto a Aiciel mentre quello di Mark vicino al padre. Accanto a noi c erano dei posti vuoti. Mi sedetti e aspettai.

MARK PDV

Eran passati quasi 30 minuti da quando io e Lucio eravamo entrati in sala. Il nonno non disse una parola e neanche Aiciel. Era tutto così assurdo, e l attesa di rivedere Renè mi stava lacerando. Dopo quasi un ora la portà della sala pardonale si aprì. Tutti quelli che stavano seduti di fronte la porta restarono imbambolati a fissare qualche cosa, e quando la mamma varcò la soglia capii il perchè della loro reazione. I capelli biondi erano stati tirati su fino a formare una capigliatura da rinascimento, gl occhi verde smeraldo erano contornati da una matina nera e sfumature rosse e il corpo era fasciato da un Tubino Bianco con linee nere. Le scapre vertiginosamente alte e nere le slanciavano la caviglia e gli orecchini dorati e lunghi le allungavano il volto. Raggiunse il nonno e gli diede un bacio sulla guancia sorrise al Papà e a Geremia e poi fissò la folla ch la stava ancora fissando.

Kira: Buona sera miei demoni, qiesta cena è molto importante per me perchè ci sono due persone molto importanti per i miei figli.

Tutta la sala pendeva dalle labbra della mamma.

Kira: Prima di farle entrate volevo metteri in chiaro due cose molto importanti e semplici da capire.

Perfetto, dopo le sue cose avrei rivisto Renè.

Kira: Uno: spero che accettiate le ospiti nel nostro mondo come le ho accettate io. Due: il primo che prova anche solo a fare un pensiero considerato pericoloso verrà severamente punito con la morte.

Fissavo il suo sorriso perfetto. Come faceva una ragazza così docile a incutere così tanto terrore? Forse era proprio quello il motivo. Avere paura di chi è docile.

Kira: Senza perdere troppo tempo vi presento Renè e Sia Holdwin, le nuove arrivate nel regno degli inferi.

LUCIO PDV

Io: waw..

Restai come un cretino a fissare i suoi occhi timidi e fissi al suolo. Il vestito rosso le fasciava il petto lasciando il girovita liberograzie alla gonna largha ed ampia. Il coprispalle bianco le coprila le braccia e i capelli lisci e neri le scedevano sistemati lungo la schiena fermi da un grande fiocco rosso al centro della testa. Dopo aver collegato il cervello a ciò che stavo guardando mi resi conto che il suo sguardo timido era dovuto al fatto che, essendo una demone, riusciva a sentire i pensieri degli altri demoni. Dovevo trovare il modo di distrarla.

Io: Sia...

I suoi occhi mi fissarono e il mio cervello cadde nel vuoto per circa 30 secondi.

Sia: Lucio...

Io: Vuoi...Vuoi prendere..un po d aria?

Sia: io..beh..se è possibile.

Mi voltai verso la mamma. I suoi occhi preoccupato mi fecero trasalire.

Io: Mamma posso portare Sia fuori?

iIl nonno la fissò con occhi duri e irremovibile. La sua risposta sarebbe stata un "No" netto, ma la mamma sapeva ciò che lui non aveva visto.

Kira: tra 10 minuti si cena.

MARK PDV

Eccola. Era li, avvolta in un Tubino bianco come le nuvole. Gli occhi Azzurri erano contornati da un leggero blu sfumato sulle palpebre e le labbra le brillavano sotto la luce della stanza. Mi alzai di scatto e le corsi incontro fino a pararmi difronte a lei.

Renè: Ciao.

La guardavo. La guardavo incapace di parlare, incapace di muovermi, incapace di pensare. La guardavo.

Io: Ciao.

Le afferra la mano e la diressi al suo posto, la feci accomodare e tornai al mio. Mi resi conto dopo un po che il mio posto era difronte al suo e non accanto. Guardai il nonno che mi guardò di rimando. Sapevo che lo aveva fatto per tenerci lontani, ma quello che ci divideva era solo un tavolo, e ci avrebbe doviso ancora per poco.

La Prescelta- L'impero dei due ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora