4 - School

202 14 8
                                    


Bip bip bip bip...

Uff stupida sveglia! Un giorno la catapulterò fuori dalla finestra. Quel rumore fastidioso doveva sempre rovinare tutto.

Mi alzai dal letto stiracchiandomi un po'. Mi recai nel bagno nella mia stanza e mi lavai il viso. Scesi giù per fare colazione. Non trovai Cody ciò significava che avrei dovuto svegliarlo io. Mangiai latte e biscotti anche se non mia andava di mangiare qualcosa. Dopo aver sparecchiato quel poco andai al piano di sopra per svegliare Cody. Bussai alla porta anche se sapevo che in realtà sarebbe stato immerso nei suoi sogni ma mai dire mai.
Come previsto, aprì la porta e lo trovai sul letto a dormire beatamente. Aveva i capelli neri scompigliati e le labbra socchiuse. Più lo guardavo più mi ricordavo di lui da piccolo.
Lo svegliai dandogli qualche piccolo colpetto alla schiena e dopo qualche verso incomprensibile decise di alzarsi. Dopo aver visto che si era alzato mi recai subito in camera per preapararmi anche perché si era fatto tardi. Presi un maglione nero e un paio di jeans e le mie Dr. Martens bordeaux. Mi feci una treccia laterale ed entrai in bagno per truccarmi un po'. Presi il fondotinta cercando di coprire le mie occhiaia perenni. Applicai del mascara e un po' di matita nera e passai sulle labbra un lucida labbra chiaro.
Ero pronta. Mi diedi un occhiata rapida allo specchio.

Ero la tipica ragazza nè bellissima ma neanche brutta. Ero magra al punto giusto. Avevo i capelli castani, gli occhi verde smeraldo e un sorriso scomparso. I miei occhi erano come protetti da uno strato di vetro che non faceva trapassare le mie emozioni. Se la gente mi guarda ho sempre paura che mi legga gli occhi. Sembrerò strana ma secondo me attraverso gli occhi si possono capire tante cose e non è un caso dire "l'occhio è lo specchio dell'anima".

Presi lo zaino e scesi al piano di sotto.
Afferrai la mia giacca di pelle che era posata su una sedia ed aprì la porta di casa. Appena girai la maniglia Cody mi afferrò per un polso e ancora assonnato mi disse qualcosa...

Cody: Mad ti accompagno io a scuola. So che di solito non lo faccio ma ecco...mhh

Si vedeva che era impacciato. È vero andavo sempre a scuola con l'autobus ma avrei comunque gradito un passaggio.

Accettai. Ci recammo verso la Smart nera e in 10 minuti arrivammo a destinazione.

Aprì la portiera e posai i piedi sull'asfalto gelido. Il freddo invernale mi percorse gli spazi di pelle scoperta. Chiusi gli occhi e sospirai.

Un altro giorno di strazio. Non sono un amante della scuola. Non sono né la tipa secchiona e nè quella che si becca sempre impreparati. Una semplice studentessa che studia per avere un futuro anche se in realtà la voglia è pari a zero.
Ci sono persone che vengono a scuola solo per stare con gli amici, sarebbe bello se anche per me fosse così ma purtroppo no. Non ho amici e in più devo stare ad ascoltare quelle sottospecie di prof che ai miei occhi appaiono come creature malefiche.

Quel giorno fortunatamente avremmo avuto arte, la mia materia preferita. Era l'unico modo per sfogarmi ed esprimermi attraverso tele bianche e colori.

La campanella mi richiamò alla realtà. Misi lo zaino in spalla ed entrai nell'edificio. Mandrie di ragazzi scorrazzavano qua è la. Mi guardai intorno. C'era il gruppo delle "snob" o "galline" chiamatele come volete ma credo che "stronzette" sia il nome adatto a loro. La squadra di basket di cui faceva parte anche mio fratello. Le timide o anche dette "invisibili al mondo". Le persone "normali" ed io "la ragazza esclusa dal mondo".

Nessuno mi vuole accanto perché tendo spesso ad essere acida, un po' me ne pento ma non riesco a non essere fredda, anche se in realtà non lo sono, con gente che per metà della mia adolescenza mi ha sempre preso di mira. E mio fratello? Menefreghista. Spero però che da ora in poi si ricordi di avere una sorella.

Hold Tight ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora