Jean-Jacques Rousseau a Sophie d'Houdetot

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  *Jean-Jacques Rousseau ( 1712 - 1778 ) ha quarantacinque anni quando incontra la contessa d'Houdetot, amante del suo amico Saint Lambert.
Per tre mesi è una passione sconvolgente, poi lei ha il timore di essere scoperta e la relazione diventa un sordido affare di delusioni, sensi di colpa e imbarazzi, con Rousseau che tenta disperatamente di non lasciare tracce. Più tardi egli dirà che essa era stata il primo e l'unico amore della sua vita*


  Vieni, Sophie, che io possa torturare il tuo cuore ingiusto al fine che io, da parte mia, possa essere spietato nei tuoi confronti.
Perché ti dovrei risparmiare, visto che tu mi derubi della ragione, dell'onore, e della vita ?
Perché dovrei permetterti di passare in pace i giorni che tu a me rendi insopportabili ! - Ah, saresti stata molto meno crudele se avessi infilato una spada nel mio cuore, invece del dardo fatale, che mi uccide.
Guarda quello che ero e quello che sono ora ; guarda come mi hai umiliato. Quando ti degnasti di essere mia, ero più di un uomo ; da quando mi hai allontanato, sono il più piccolo dei mortali.
Ho perso tutto: ragione, consapevolezza, coraggio ; in una parola, tu mi hai portato via tutto. Come puoi decidere di distruggere il tuo stesso operato ? Come osi considerare indegno di stima colui che una volta onoravi con la tua grazia ? Ah, Sophie, ti prego, non aver vergogna di un amico che una volta favorivi.
Per il tuo onore, ti domando di rendermi me stesso. Non sono io una tua proprietà ? Non hai preso tu possesso di me ? Questo non lo puoi negare, e siccome io appartengo a te a dispetto di me e di te, lascia almeno che io meriti di essere tuo.
Pensa a quegli anni di felicità, che per mia tortura, non potrò mai dimenticare. Quella fiamma invisibile dalla quale io ricevetti una seconda vita, più preziosa, ha restituito alla mia anima e ai miei sensi tutto il vigore della gioventù. Il bagliore dei miei sentimenti mi ha innalzato a te.
Quanto spesso non fu il tuo cuore, colmo di amore per un altro, toccato
dalla passione del mio.Quanto spesso mi dicesti nel bosco vicino alla cascata: << Sei l'amante più tenero che possa immaginare; no, mai un uomo ha amato come te !>>.
Che trionfo per me una tale confessione dalle tue labbra ! Si, era vero !
era degno della passione dalla quale domandavo cosi ardentemente, che ti facesse ricettiva, e con la quale desideravo destare in te una compassione che ora rimpiangi cosi amaramente.
O Sophie ! dopo tutti i dolci momenti il pensiero di una rinuncia totale è terribile per colui che si addolora profondamente di non potersi identificare con te. Cosa ! I tuoi occhi teneri non si abbasseranno più davanti al mio sguardo con quel riserbo dolce, che mi intossicava di desiderio sensuale. Non avvertirò più quel brivido, celestiale fuoco che divora, che rende pazzi, che è più rapido del lampo....
Oh, momento inesprimibile !!
Quale cuore, quale Dio può resisterti dopo averti sperimentato ?


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