Capitolo 2.

29 3 0
                                    


Finalmente sono a pranzo, esco in giardino. Mi piace starmene seduta sul prato mentre mangio, adoro stare qui in silenzio senza troppe interruzioni. Mi leggo il mio adorato libro. Neruda è sempre Neruda. "Posso scrivere i versi più tristi stanotte. Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava. In notti come questa io l'ho tenuta tra le braccia. L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito" . Non faccio in tempo a finire di leggere questa frase; che sento qualcuno sistemarsi accanto a me. "Hey ciao. Piacere io sono Weston. So che non siamo andati mai molto d'accordo, ma volevo sapere se ho qualche speranza di diventare un tuo amico!" disse. Rimasi spiazzata e cercai di rielaborare con il mio cervelletto le sue parole. Voleva diventare mio amico.. Cosa c'era sotto?! Avrei dovuto scoprirlo così glielo chiesi "Ehm.. Non hai niente di meglio da fare!? Sai potrei darti dei consigli su come passare il tempo. Anzi ne ho pronto uno. Perché non vai a scopare con la tua ragazza?!" Dissi secca. "Gelosa eh?!" disse lui. Non fece in tempo a dire altro che gli stampai un sonoro schiaffo in faccia. "Me ne vado, non ne vale la pena perder tempo con te!" dissi. 

Arrivai a casa, mi feci una doccia e poi decisi di uscire con una mia vecchia amica che è venuta a farmi visita da New York. "Hey stronza, neanche saluti più?!" disse Sarah. "Oh cielo, sono così felice di rivederti non sai quanto mi sei mancata!" le risposi con le lacrime agli occhi.

Dopo essere tornate a casa ci dirigemmo in un ristorante non troppo lontano dalla casa che avevo ereditato dopo la morte dei miei. Sì, i miei sono morti durante un incidente. Un imbecille gli è andato addosso e mi li ha portati via. "Andiamo da Pino's?!" le chiesi. "Non so di cosa stai parlando, ma se si tratta di cibo ci sto!" mi rispose facendomi l'occhiolino. Oh quanto mi era mancata questa ragazza. 

Entrammo nel locale e ci sistemammo nel tavolo all'angolo in modo da non essere disturbate. Tutto ad un tratto Pino, ovviamente il padrone del locale, disse ad un ragazzo alto dai capelli ricci di venire al nostro tavolo e prendere le ordinazioni. Quando il ragazzo si voltò per vedere dove era posizionato il tavolo a cui doveva andare i nostri sguardi s'incontrarono e desiderai solo di morire. Era Weston. 

"Hey baby!"disse. "Ciao Weston" risposi sbuffanfo. Nonono non è possibile. Ed io che volevo passare una serata tranquilla con la mia migliore amica. "Cosa posso portarti dolcezza?!" disse cercando di fare il carino. Eh no bello con me non attacca e poi, sei rinomato per la tua fama di puttaniere. "Taglia costo stronzo. Portaci due Diet Coke e due Hamburger" di rimando risposi. "Agli ordini signora" e se ne andò in cucina. La mia amica mi guardò subito male al che le chiesi se c'era qualcosa che non andava. "Cosa c'è?! Quel bocconcino ti viene dietro e tu lo tratti così?! Tu non sei normale!" disse. Mi uscì dalla bocca una risata amara. Weston mi viene dietro! Ma quando mai! Risposi con uno sbuffo e andai fuori a fumarmi una sigaretta. Le mie adorate Chesterfield. Quando finalmente mi fui rilassata feci per rientrare ma venni aggredita da un ubriacone che si aggirava spesso in quel locale. Prima tentai di liberarmi e subito dopo non vidi più nulla. Sentii solo una voce familiare che intimava a qualcuno di andarsene chissà dove. Poi il buio.

Mi risveglio e sono a casa. Come ci sono arrivata?! E soprattutto dov'è Sarah?! Sento due voci; una maschile e una femminile. Devono essere il dottore e Sarah. Vado in cucina dove penso siano i due e mi trovo davanti Weston e Sarah. Lei sta per andarsene e lui invece ha detto che passerà la notte qui per vedere come sto. Nono il puttaniere in casa non ce lo voglio, piuttosto muoio.

Qualche minuto dopo si accorgono della mia presenza e Weston si dirige con passo deciso verso di me. "Baby come stai?! Ti ha fatto male quello stronzo?!" disse preoccupato "Ehm no Weston, comunque grazie per l'aiuto" dissi sincera. "Allora io vado" disse Sarah rivolgendosi a Weston e lui annui. Tentai di cacciarlo fuori di casa ma tutto fu impossibile, era irremovibile. 

"Ok, mi arrendo! Puoi stare qui stanotte!" dissi esausta. "Perfetto, vieni andiamo a dormire." disse. Cosa?! Avevo sentito bene?! "Mai e poi mai mi sdraierò al tuo fianco Weston!" dissi acida. " Baby, non pensare male. Non voglio scopare. Voglio solo farti le coccole e sapere che starai bene!" Cosa!? Di nuovo parole che non mi sarei mai aspettata che uscissero dalla bocca stupenda di quel ragazzo. Un minuto! Avevo veramente pensato che la sua bocca fosse stupenda!? Si ok aveva delle belle labbra, ma tutto qui. Si accorse che le stavo fissando e provò ad avvicinarsi. Non so come ma non opposi resistenza e finimmo per baciarci. Uno di quei baci che aspetti da una vita che ti elettrizzano e che mandano una scarica elettrica al tuo cervello tanto da non farti capire più niente. Finalmente riprendemmo fiato e riuscii a dire in un sospiro "Weston cosa mi stai facendo?!" e lui tutto convinto mi rispose "Bo baby, qui la domanda è un'altra. Cosa mi stai facendo tu!" e sorrise. Cavolo che sorriso non me ne ero mai accorta ma aveva un sorriso di quelli che illuminano un'anima oscura come la mia. 

Mi sveglio di colpo. Cos'è successo?! Ah si sono a casa! Aspetta un attimo, cerco di realizzare meglio ciò che succede intorno a me. Vedo un corpo accanto al mio. Weston! "Hey, cosa ci fai qui?!" dico secca. "Buongiorno splendore" dice affettuoso avvicinandosi alle mie labbra. Ma cosa gli prende io lo odio e non si deve permettere di avvicinarsi.

Un momento. In  un attimo mi ricordo ciò che è successo la sera precedente. Qualcuno mi ha aggredito, mi sono risvegliata a casa dopo aver perso i sensi e subito dopo mi ricordo delle labbra sulle mie. Devo chiarire subito la situazione. "Weston. Scusa per ieri sera non so cosa mi sia preso. Ma è stato un errore, non si ripeterà più!" dico. "Cosa?! Perché!? Ti ho fatto male?!" dice dispiaciuto. "Perché mi avresti dovuto far male ci siamo baciati solo vero?!" rispondo allarmata. "Si, però diciamo che ti hai cominciato a mordermi il labbro ed io ho fatto la stessa cosa!" "Oh no Weston! Non mi hai fatto male. Dico solamente che è sbagliato. Tu stai con Sharon e io mi sono convinta in tutti questi anni di odiarti. Sia tu che lei." confermo.

Lui si alza senza rispondermi e se ne va. Ma prima di uscire dalla porta mi guarda per un'ultima volta e mi dice "Almeno promettimi che saremo amici!" chiede dispiaciuto. "Ci proverò" rispondo. La mia risposta è sincera. Non ho mai visto questo lato di Weston, è stato dolce e si è occupato di me; in fondo potremmo provare ad essere amici. Lo fermo ancora una volta e lo guardo negli occhi dicendogli ancora una volta grazie per essersi occupato di me e lui per tuta risposta fa un cenno con il capo e se ne va. 

Passano i giorni ed io non ho più visto Weston. Mi manca?! No impossibile. Le lezioni sono passate ed è ora di pranzo. Ottimo, me ne vado in giardino e continuo a leggere il mio libro. Un'ombra mi oscura la luce, guardo in alto e vedo Weston. Panico. E adesso che vuole!? Sicuro vuole prendermi in giro insieme all'oca che si porta appresso. Con un sorriso falsissimo mi rivolgo a lui "Hey, Weston cosa ci fai qui?!" dico sarcastica "Ehm, ti-ti stavo cercando!" un momento. Cosa!? Mi stava cercando!? Sì, ma perché. Oh quante paranoie avanti chiediglielo. "Ah si?! E perché?!" dico sempre sulla difensiva. Da quando sono morti i miei non ho permesso più a nessuno di entrare nella mia vita, stravolgerla per poi andarsene senza fiatare e rompere il mio cuore in mille pezzi. E' successo già troppe volte e non voglio passarci di nuovo. Dopo una lunga riflessione lui mi risponde "Se lo vuoi sapere veramente, vieni dopo a casa mia. Se  non vieni entro le cinque. Saprò cosa fare, non mi vedrai più e ti lascerò in pace. Non cercherò di essere neanche tuo amico!" disse risoluto "Ok." risposi semplicemente. 

Odio gli ultimatum, ma la mia mente e il mio cuore erano in continua contraddizione. Da una parte volevo andare a casa sua e provare a capire, dall'altra so che se avessi accettato sicuramente, più tardi mi avrebbe ferito. Perciò diedi retta alla parte più razionale di me. Non ci andai. Aveva promesso di lasciarmi in pace. Ma era veramente quello che volevo?!

Erano quasi le cinque del pomeriggi e mi chiedevo se avevo preso la decisione giusta. Sono una persona che si contraddice anche da sola. Così alle 16:45 uscii di casa. Non sapendo dove andare cominciai a girare nei quartieri  intorno al mio. Tutto a un tratto mi venne la curiosità di vedere come stava Weston mentre mi attendeva a casa sua. Come una stalker mi avvicinai alla finestra e vidi che era in compagnia di quell'oca. Dunque; le cose erano due o entravo e facevo una scenata oppure sarei tornata a casa. Ma cosa mi stava prendendo. Non riuscivo a smettere di pensare ai suoi occhi, il suo sorriso, le sue labbra.. Oh no Alice non ci pensare neanche, ricordati quanti sacrifici hai fatto e quanti ne stai facendo. Non mandare tutto all'aria. Delusa ma allo stesso tempo molto determinata tornai a casa e piansi come non accadeva da tempo.    


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

All'improvviso arrivi tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora