Quel povero ragazzo vittima.

la mia infanzia cupa.

Mi chiamo Chris Martin Brown,  ma per gli amici sono soltanto Chris.  Nacqui dall'altra parte dell' Oceano a Brooklin da madre italiana e padre americano.  All'età di sei anni mi trasferì in Italia perché mio padre essendo un professore di filosofia americana , ricevette  la cattedra a Roma per insegnare la sua materia . Essendo anche mia madre insegnante di lettura italiana , ogni anno mi capita di andare o con l'uno o con l'altro . Quest'anno mi tocca andare a Roma . In realtà non mi suscitava alcun interesse andare a lì preferivo il Canada , ma a volte mi tocca star zitto e far scigliere a loro . Questo non è un odio contro mio padre anzi è un incentivo per farlo restare con me più di quanto volessi che lui passasse del tempo con me , pure se sarà difficile.  Quindi la mia infanzia è stata molto spesso senza una figura paterna e questo a reso di me un ragazzo maturo e responsabile al tempo stesso . Il 30 settembre 2006 lasciai la mia casa e  mie amici , fu una grandita perdita per me . Sull'aereo visto che non c'era un granché da fare , conversare con mio padre non se ne parlava proprio visto che dormiva , mia madre non c'era e alla mia destra c'era un anziano che parlava da solo mentre dormiva. Quindi l'unica soluzione era quello di isolarsi dal mondo esterno mettendosi le cuffie e sentire la musica . Mentre ascoltavo scrivevo e riflettevo su quello che ho perso e su quello che potrò avere qui in Italia.  Tra una musica e l'altra il tempo passò , dopo diverse ore su quello scomodo sedile arrivammo a Fiumicino il 1 ottobre 2006 . Li ad aspettarci c'erano i miei zii , che non conoscevo e che non avevo mai visto in vita mia . Mio zio Paolo Martin fà il compositore di testi sia in rima che in prosa era anche lui amante della scrittura , invece mia zia era insegnante di madrelingua di spagnolo al Giois , inoltre la loro famiglia era composta da due ragazze più grandi di me una più arrogante dall'altra. Io mi ritenevo molto sfortunato perché tutti i miei parenti erano insegnanti , quindi non avevo via di scampo . Aiuto,  Povero me ! Chi mi salverà da questo inferno.