Capitolo 90

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ANTONY POVS

Domani avevo l'esame per la patente ed era la prima volta che aprivo un libro.
Ero sul divano e Greta tornò dalla scuola.
-Ehi.
Mi fissò.
-Amore, hai la febbre, stai studiando.
Finsi una risata.
-Che simpatica, domani ho l'esame.
Si sedette sul divano sbuffando.
-Io devo studiare, che stress.
Chiusi il libro e la guardai.
-Sai come si supera lo stress?
Greta appoggiò il gomito sul divano e buttò la testa sulla mano.
-Come?
-Non lo so, speravo lo sapessi tu.
Greta rise.
-Sei proprio scemo.
Sorrisi e allungai la mano verso la sua guancia accarezzandola.
-E tu sei proprio bella.
Greta mi prese la mano e intrecciò le sue dita tra le mie.
-Grazie, anche tu.
Mi avvicinai a lei e la baciai.
-Che farai dopo aver preso la patente?
-Non lo so, forse mi dedicherò di più a YouTube e agli eventi visto che starai quasi sempre sui libri.
-Perché non ricominci pugilato?
-Oddio, è parecchio che non lo faccio, ho smesso da quando ho rischiato di rompermi un braccio.
-Ti ricordi ancora qualcosa?
-Sì, perché?
-Prova a insegnarmi, così so auto difendermi.
Sorrisi.
-Ok, alzati.
-Adesso?
Mi alzai dal divano e la guardai divertito.
-Sì.
Greta si alzò con malavoglia e si piazzò davanti a me.
-Ok.
Le girai in torno e le presi le mani.
-Queste stringile in un pugno, poi distanzia leggermente le gambe.
Greta fece come le avevo detto.
-Ora piega entrambe le braccia ma tieni quello sinistro più lontano dalla testa.
Fece anche quello.
-Così?
La aggiustai in modo corretto.
-Sì, adesso sei in guardia.
-Ok e adesso?
Mi misi di nuovo davanti a lei.
-Allunga il braccio sinistro e prova a darmi un pugno, subito dopo con quello destro.
Greta fece una faccia strana.
-Sicuro?
-Sì.
Fece come le avevo detto e li parai entrambi.
-Parata di prima, sono senza guantoni e non mi hai fatto niente, mettici più forza.
Greta mi guardò accigliata, si stava incazzando. Si rimise in guardia.
-Ok.
Disse asciutta. Mi venne da ridere ma mi ricomposi.
-Riproviamo.

Greta provò di nuovo e ancora ancora e ancora. Non si arrendeva mai, quando si metteva in testa qualcosa era la fine.
-Questa è l'ultima volta, ok?
-Va bene.
Rispose lei mettendosi per l'ennesima volta in guardia. Tirò di nuovo i due pugni, glieli bloccai e scesi in fretta ai polsi tirandola verso di me. Greta si morse il labbro.
-Non ho speranze, vero?
-Sarò io che sono un cattivo insegnante.
Greta mi guardò.
-Perché lo pensi?
Poggiai le mani sui suoi fianchi.
-Perché questo non è pugilato.
La baciai tirandola verso di me.
-Beh, mi piace comunque.
Sussurrò al mio orecchio. Sorrisi e la baciai di nuovo. Greta mi cinse il collo.
-Dovrei studiare.
-Dovresti.
Scesi a baciarla sul collo.
-Antony.
Si lasciò sfuggire un leggero gemito.
-Antony...
Appoggiò le mani sul mio petto e mi spinse lontano da lei.
-Che c'è?
-Davvero, devo studiare.
Si mise lo zaino sulle spalle e si passò una mano su il succhiotto che si era appena procurata.
-Ci vediamo dopo.
Andò in camera mentre io rimasi lì fermo immobile come un'idiota.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora