·Capitolo diciassettesimo·

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~Carlisle
Sapevo perfettamente che Adam si sarebbe infuriato con me non appena avesse scoperto che ero stato io a dare il suo numero a Marlen. In ogni caso era la madre biologica e doveva, perlomeno, sapere qualcosa in più di lui. Prima che Adam, e il resto della truppa, tornasse dal campeggio, quella domenica avevo un intero pomeriggio libero, e decisi così di dare una pulita in mansarda, dove non entravo da anni. Mentre stavo spolverando vecchi libri, la mia attenzione venne attirata da un vecchio scaffale coperto da un lenzuolo bianco. Tolsi il panno e dietro trovai vecchi e impolverati album fotografici. Ne presi uno; era pieno di vecchi ricordi del mio matrimonio con Nahatascia, i cenoni di Natale con Adam che scartava i regali, ancora troppo piccolo per capire che i peluches non si mettevano in bocca, i viaggi all'estero solo noi tre, i primi passi di Adam, il suo primo compleanno, i bellissimi momenti che avrebbero formato il nostro per sempre che però, sfumarono grazie a quell'autista ubriaco che uccise mia moglie. Lacrime amare rigarono il mio volto facendo bagnare quei pezzetti di carta che avevano un valore inestimabile per me. Decisi di chiuderlo e rimetterlo a posto, non volevo stare male ancora. Scivolò dall'ultima pagina una lettera. L'aprii e dentro trovai una foto. Era la foto di Marlen due settimane prima che scappasse in Italia. Ancora con i pancione. Era una donna molto bella. Ci vedevo Adam dentro quella foto. Era ancora una 22enne ingenua all'epoca, chissà se con il passare degli anni aveva cambiato testa...
Decisi di chiamarla, volevo capire cosa aveva in mente. Scesi in soggiorno, ancora con la foto in mano e composi il numero dal mio telefono fisso; dopo pochi squilli rispose -Pronto?-
-Marlen, ciao, sono Carlisle..- riposi cercando di essere il meno agitato possibile -Carlisle!! Sono molto contenta di sentirti. Perché mi hai chiamato? - domandò lei -Volevo sapere come stavi- -Sto molto bene, tu invece?- -Non posso lamentarmi- -Allora cosa vuoi sapere davvero?-chiese lei capendo l'antifona -Stai tornando davvero qui in Australia?- -Sì- -Stai tornando per Adam?- -Sì- -E tu credi che lui ti perdonerà mai?- -Lo spero..- -Quando arrivi? Lo sai già?- -Parto tra due giorni e quando arriverò a Melbourne andrò in un hotel perché casa mia l'ho venduta tempo fa- -E poi che vuoi fare? Vieni a trovare Adam..?- - Se lui vorrà vedermi..- -Perché fai questo? Non credi di avergli già fatto male abbastanza?- -Ero troppo giovane, ingenua e senza una famiglia, un uomo che mi stesse vicino per crescerlo, adesso ho capito che ce l'avrei fatta comunque...spero solo che lui mi perdoni- -Non credo sarà così...- -Lo so che ho sbagliato ma forse c'è speranza, forse possiamo rincominciare come una famiglia!- esclamò con un barlume di speranza nella voce -Quando arrivi a Melbourne ci vediamo e ne parliamo a voce di questa cosa, stiamo parlando di una scelta di Adam e prima di rovinare la mia vita e quello di MIO figlio dovrai trovare una bella storia da raccontarmi.- riposi più che arrabbiato chiudendo la chiamata senza nemmeno salutarla. Voleva togliermi tutto solo perché, dopo 19 anni, aveva capito quanto scema fosse stata all'epoca.

SPAZIO AUTRICE.
Hey patati. Ok..sono quasi decenni che non mettevo mano a questa storia e ammetto che il capitolo è corto. Ma oggi ho trovato tra i messaggi dei commenti bellissimi sulla mia storia e per deludervi ho continuato la storia. Non so se vi ricordate quello che era successo...mi dispiace di non aver scritto nulla in questo periodo ma sono stata impegnata con le gare hip hop e la scuola. Proprio ieri ho vinto il terzo posto!! Un bacione al prossimo capitolo😘

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 22, 2016 ⏰

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