I giorni passavano, e Federico s'innamorava sempre di più di Emily.
Una sera, la ragazza era sdraiata sul prato, mentre guardava il cielo con occhi sognati. Federico, curioso di cosa stesse facendo la sua 'amata', la spiava da dietro un albero. «Che sonno...» disse Emily, mentre sbadigliava e si stiracchiava, mettendosi a sedere. Concluse sussurrando: «Oyasumi*... mamma...».
Da dietro l'albero, Federico diventò rosso e cercò di fare dei passi indietro per allontanarsi, quando scivolò urlando in un pozzo. «Uh?» si girò la ragazza, ma non vide nessuno. «Che strano...» fa le spallucce e si incammina verso casa.Nel frattempo, nel pozzo, Federico urla a più che può: «AIUTOO! QUALCUNO MI AIUTII!». «Mh?» Emily sentì la voce e cominciò ad agitarsi. «Oh santo cielo!!!» si accorge della voce del amico e inizia correre, cercando quel pozzo. Dopo pochi minuti, trovò il pozzo e si affacciò, vedendo Federico in fondo. «Ma si può sapere come hai fatto a finire lì?!» disse preoccupata, cercando qualcosa per tirarlo su. «Ehm...» Federico cercò qualche via di fuga, ma con zero risultati. Alla fine sospirò, e disse: «Devo dirti per forza la verità?».Capendo che aveva combinato un'altra delle sue, Emily sospirò e gli diede un po' di 'speranza': «Casomai me lo dirai dopo, ora devo trovare qualcosa per tirarti su». «Prova a trovare una corda, o qualcos'altro.» cercò di dare qualche suggerimento. «Mh, aspetta!» esclamò Emily. «Qui accanto c'é una capanna, forse ci sarà una corda! Torno subito!» appena concluse, si dileguò nella piccola capannina del pozzo. I minuti di assenza furono pochi, ma in quel momento sembrarono infiniti. «Ecco qui!» tornò di fretta e furia Emily, respirando affannosamente.
Nel frattempo, i ragazzi non si erano accorti che nel pozzo era stata buttata una bomba a gas. Forse era per loro? Sapevano già che Federico cadeva nel pozzo?
Federico iniziò a tossire: «Sento qualcosa strana nell'aria: credo sia...». Girò la testa, cercando di vedere se ci fosse qualcosa accanto a lui. «... è una bomba a gas...». Il gas troppo forte fece svenire il ragazzo.
«Cosa... Eh?!?» esclamò scioccata Emily. Curiosa di come stavano le cose, attaccò la corda ad un albero e si calò nel pozzo. «Cosa è successo?!» disse, e sentendo il mal odore, si coprì subito la bocca con una mano. «Accidenti...» vede l'amico a terra e, non potendolo far salire con una mano, si terrò il respiro e prese velocemente Federico, e lo fece salire prima di svenire anche lei. Il ragazzo cercò di aprire gli occhi e di parlare, ma tossì e respirò affannosamente, ormai privo di forze. Quasi priva di sensi anche lei, Emily respirò a fatica. Federico era messo male, tossiva e, d'impatto, sputò sangue: «C-Credo... di non farcela...» cercò di parlare. Emily aprì leggermente gli occhi, e vide Federico con del sangue in bocca. Mentre tossiva ripetutamente, Emily cercava di parlare: «F-Fede...». Federico tossì ripetutamente, mettendo una mano al petto, cercò di parlare: «Emy... non mi sento... il cuore...» appena concluse, gli cadde la mano a terra e chiuse gli occhi. Era privo di forze, il gas gliele aveva tolte tutte. Emily, scioccata da ciò che aveva visto, spalancò gli occhi. Vide Federico a terra, che non respirava. «F-Fede?!» si mise seduta vicino ad egli, tossendo ancora, piangendo. «FEDE?! Cosa...» tossì, e sputò ancora del sangue, cercando di non soffocarsi con le lacrime del suo pianto: «Fede... NON PUOI LASCIARMI COSÌ!!». Provò disperatamente di rianimarlo, con le mani e respirazione, ma con scarsi risultati. «No... ti prego...» provò un'ultima volta con la respirazione, e Federico si rianimò. Federico sputava ancora più sangue, cercando ancora di respirare. «E-Emy? Io... d-dove sono... io... non ce la farò mai...» nemmeno il tempo di finire la frase, Federico tossì brutalmente, vomitando ancor più sangue di prima. Stava morendo. «No... IO NON TI LASCERÒ MORIRE!!» urlò Emily, guardando seria il viso di Federico piangendo. «Ti salverò! Altrimenti...» non trovava parole, ma subito dopo urlò: «ALTRIMENTI MORIRÒ PROVANDOCI!!». «Davvero... tieni tanto... a me?» alle sue parole, le lacrime rigarono il viso di Federico, diventando a mano a mano rosse per via del sangue. «Io... ti volevo dire una cosa... da molto tempo...» tossì fortissimo, con sangue in bocca. Emily continuava a piangere, tossì sputando un po' di sangue, e guardò Federico tristemente: «Dimmi pure...». «Beh, ecco, è da un po' che... tu mi piaci» ammise il ragazzo arrossendo, ed inziò a tossire brutalmente, non avendo più la capacità di respirare: «A-Aiut-... o... Emily...». La ragazza arrossì, ma in quel momento aveva altro a cui pensare. «FEDE!!!!» piange a dirotto, e pensò che tra quelle parti c'era un ospedale. Si mise in braccio il corpo di Federico e corse verso il nord, dove era situato l'ospedale. Dopo alcuni minuti, eccolo là, finalmente.
Corse dentro, il più veloce che poteva, ed appena entrò, urlò in cerca di aiuto: «VI PREGO AIUTATELO! Vi prego... VI PREGO! SALVATELO!».
Vennero due medici di corsa e presero subito una barella, mettendo il corpo di Federico sopra. Il ragazzo aprì gli occhi, e si ritrovò un respiratore in bocca, e cercò disperatamente, con gli occhi, Emily. Purtroppo le forze non erano dalla sua parte e svenne subito dopo. Emily rimase lì, guardando Federico allontanarsi sopra la barella. «Ti prego... devi vivere...» disse, prima di svenire vomitando ancora sangue. Vennero ulteriori medici per soccorrere Emily, ormai stesa a terra, priva di sensi.Passarono due ore da quando Federico ed Emily furono portati in sala rianimazione. Tornò solo Federico in sala. Si svegliò e il suo sguardo si catapultò subito nel letto accanto al suo. Era vuoto. Non riusciva a parlare, ma cercava disperatamente con gli occhi Emily.
Dopo pochi minuti, sentì dei passi provenire dalla porta, e il suono si faceva sempre più forte. Era la dottoressa, e stava entrando in stanza. «Oh, ti sei svegliato?» disse la signora in camice bianco, sorridendo: «Non ti agitare, non farà bene per la tua guarigione». «C-Cosa...» Federico riusciva a stento ad aprire gli occhi: «Voglio Emily... dov'è?». Un po' confusa, la dottoressa domanda: «La ragazza che ti ha portato qui? Lei...» cercando di restare impassibile, abbassò lo sguardo, ma continuò: «In questo momento è in pericolo di vita...». Federico rimase scioccato, ed iniziò a tossire forte ripetutamente: «C-C-COSAA?! Voi dovete salvarla... dovete... farlo...» iniziò a piangere molto forte. Amava Emily, non doveva sopportare questo solo per lui. «Stiamo facendo il possibile... ora sta a lei...» disse tristemente, accarezzando la testa al ragazzo. «Ora però riposati, anche le tue condizioni sono gravi...». Cercò di asciugarsi le lacrime, e poggiò le mani sopra le spalle della dottoressa, dicendole: «Non può... stare qui? Accanto a me...? C'è pure un letto vuoto... io mi sento al sicuro con lei!». La dottoressa guardò Federico con uno sguardo misto tra stupore ed imbarazzo: «Uhm... va bene, lo chiederò al dottore». Fece l'occhiolino, e uscì dalla stanza. «Aspetti dottoressa...» disse Federico, respirando leggermente, e concluse: «Grazie mille...» si sdraiò e iniziò a dormire. La dottoressa vedendolo dormire tranquillamente, gli sorrise e se ne andò via.Ma quella sera, Federico si svegliò di colpo e non riusciva a respirare.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Oyasumi*: おやすみなさい = Oyasumi Nasai (o Oyasumi o ancora Yasumi) = Buona Notte
STAI LEGGENDO
Un amore non corrisposto.
ChickLitEmily, ragazza, 14 anni. Federico, ragazzo, 16 anni. Un amore nato a prima vista, ma purtroppo non corrisposto: cosa faranno i due ragazzi?