PROLOGO

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Max ama principalmente tre cose: sé stesso, le belle donne e il gioco della seduzione. Forse non sono solamente tre le cose che preferisce ma queste possono essere considerate i tre grandi contenitori dove smistare tutte le sue decisioni o inclinazioni. Prima fra tutti quella sua vena vanesia che in lui non si mostra come un semplice rimirarsi allo specchio, ma più come un bisogno spasmodico di sedurre giovani puelle per rinvigorire il suo ego; o almeno questo è ciò che sostengono alcune femministe mentre lui preferisce risolvere il tutto con un: sono un uomo, mi piacciono le donne e non faccio altro che seguire dettami del grande Giacomo Casanova. Se solo con il vizio delle donne avesse ereditato anche quello per la letteratura e per l'amor per lo studio probabilmente la sua pagella più che a quella di Roberto sarebbe simile a quella della Rosi. Max ha una mente brillante, deve averla se vuole che le sue compagne di corso dimentichino la sua cattiva nomea e si buttino nel suo letto, ma piuttosto che applicarsi in attività più proficue lui preferisce lasciare che il suo ingenuo si spenda in piccole scenette di cui solo lui è a conoscenza.

Ritornando ad una delle sue attività preferite, il sedurre giovani e ignare fanciulle, proprio ora sta inseguendo una dama restia che con i suoi modi alteri e snob crede di poter resistere al suo fascino. Max, una volta appreso ciò, ha deciso di sfoderare una tecnica che raramente lo lascia a bocca asciutta: quella dell'indifferenza. Non c'è modo migliore di far capitolare una donna restia alla sua presenza se non quella di farla sentire insignificante e non abbastanza bellina per conquistarsi il suo tempo. Certo, questo non è il mezzo più divertente con cui ci ha provato con una donna ma almeno va sul sicuro e si guadagna una nuova tacca sul letto.

Si ricorda ancora di quella volta che aveva finto di avere una grave malattia chiamata "sindrome della principessa" solo per assicurarsi un bacio da Lara che gli aveva creduto senza troppi indugi. È un attore nato a quanto pare, gli basta semplicemente separarsi da quel nucleo duro che è la sua personalità per diventare ciò che le donne vogliono.

Scusate, sto un po' divagando e Max si è ormai /casualmente/ scontrato con la ragazza restia sopra citata ma questa volta non un sorriso o un cenno di scuse esce dalle sue labbra. Max continua a camminare in direzione del teatro, deciso ad ignorarla. "Quanto tempo ci metterà a capire che deve attirare la mia attenzione?" la sua risposta arriva /troppo/ presto perché lui possa considerarla una conquista divertente ma in fondo non si aspettava altro dalla regola d'oro del suo playbook.

Questo suo "non vederla" a quanto pare fa scattare una particolare molla in lei tanto che, dal solito "non toccarmi, io sono superiore a tutti voi scribacchini e attorini da strapazzo" passa a fare lei la prima mossa e a fermarlo.

« Oh, ciao. Non ti avevo visto. » dice/come no!/e inizia così una recita di cui ha solo il canovaccio: giovane ragazza ferma bello e aitante ragazzo con il tentativo di farsi porgere delle scuse.

Lei ovviamente gli fa notare che le è finito contro e lui se ne esce con un « Ah, eri tu? Con quella coda non sembrava » le mette così una pulce nell'orecchio: quella di non stare bene con la coda. Fase 1 del piano, abbattere le sue certezze e sgonfiare il suo ego, quasi ultimata.

« Se fossi in te---- » Non termina la frase visto che si prende la briga di sfilarle l'elastico per far sì che i capelli le ricadano sulle spalle.

« Così stai decisamente meglio, i capelli nascondono il tuo mento a punta. » Un complimento e un'offesa nella stessa frase, questo dovrebbe tramortirla ma il colpo di grazia arriverà solo con la fase 2, quando Max individuerà una ragazza più bruttina con cui andarsene.

Si guarda dunque intorno, prestando poca attenzione a gli striduli acuti della sua compagna che, come previsto, è irritata da quella situazione che le sembra utopica. E poi Giacomo infine la vede, la fase 2 perfetta, una piccola ragazza che sta piangendo lacrime a dirotto come una fontana.

« Scusa, ma quella figa da paura ha bisogno di me. » Il trucco della donna schermo, funziona sempre. "Se una ragazza fa la gradassa mostrale che ne preferisci una bruttina a lei", così recita il suo playbook e come da programma si fionda su quel tocco di carne ignara della sua sorte da Asso.

"Asso, Asso delle mie brame, dimmi che ti lascerai subito adescare" recita questo falso Casanova nella sua testa per sfoggiare un sorriso luminoso mentre avanza felino verso la sua "gazzella".

Le afferra la mano e con un bacio a mano si presenta « Ho bisogno di sapere il tuo nome per sapere che tutto questo non sia un miraggio, un semplice gioco della mia mente crudele. » Alza lo sguardo per incatenarlo a quello di lei, sperando che la profondità dei suoi occhi la conquisti così da non perdere altro tempo. È così melodrammatico e teatrale alle volte, non capisco proprio come questo possa piacere ma a quanto pare il nostro mandrillo si trova proprio nel suo terreno di caccia ideale: il mondo del teatro.

Lei balbetta il suo nome, rossa in viso come a voler diventare un tutt'uno con la sua chioma.

« Una donna il cui destino è la solitudine, o almeno così pensa solo perché il mondo impone stupidi stereotipi. » Aveva sentito in giro qualche voce riguardo la paura più grande di Elisabetta e Max non ha affatto l'intenzione di non usarla in suo favore.

« Prova per il ruolo di Giulietta, non dovresti lasciare che qualche chilo in più ti fermi e poi io sarò Romeo. » Continua su questa linea e avvicina la bocca al suo orecchio, così da sussurrarle un « magari sarai proprio tu a sciogliere il mio cuore di pietra. » parole magiche per la classica infermierina che non vede l'ora di cambiare un uomo.

« Che ne dici di vederci stasera dopo la cena? » alza il timbro di voce, così che anche la sua precedente preda possa sentirlo. Elisabetta acconsente e lui le bacia una guancia prima di sfoggiare un sorriso fanciullesco e allontanarsi.

E così, come il copione preannunciava dall'inizio dell'alzata del sipario, la ragazza numero 1 si riavvicina e esordisce con un "Questa sera cenerai al mio tavolo" prima di andarsene punta nell'orgoglio. E così, anche per oggi Max si porta a casa due donne: una a cena e l'altra, a cui rimanderà l'incontro, il giorno dopo.

O almeno questo è quello che crede visto che non fa in tempo a raggiungere il teatro che Roberto, un vecchio amico che ha sfortuna con le donne, gli si avvicina abbracciandolo come una qualsiasi mocciosetta.

« Dai, smettila di piagnucolare e parla.» Roberto lo guarda, gli occhi umidi di chi ha già fatto una sceneggiata in piena regola e dai risolini delle due pettegole del teatro sembra proprio che abbia fatto una delle sue classiche figure di bip.

Roberto balbetta qualcosa, il labbro gli trema come se stesse per riprendere a piangere e Max è obbligato a dargli qualche pacca sulla spalla nel tentativo di consolarlo. Solo dopo qualche minuto di singhiozzi vari e di parole vuote, Roberto riesce a formulare una frase che obbliga il nostro eroe a smettere di sorridere: « Sara ha detto no, non vuole uscire con me perché sono brutto. » e non ha tutti i torti, Roberto non è affatto un dio greco ma a Max non importa, lei l'ha ferito e lei la pagherà. È o non è il suo migliore amico?

« Ah sì? Tranquillo Robb, quando avrò finito con lei striscerà ai tuoi piedi. » E questa è una promessa.




Angolo autrice: Premetto che non sono la regina del rosa, anzi è la prima volta che approdo nel genere e l'ho fatto solo perché voglio farmi "perdonare" da un'amica/scusami ancora/quindi eccoci qui. Lei ha richiesto uno stronzo senza passato burrascoso quindi eccoti qui un adolescente e una scommessa, spero ti piaccia.

Ps: auguri Laura, anche se in ritardo.

Pss: non so perchè spazi in questo modo orribile, se qualcuno sa dirmi come toglierlo gli faccio una statua!



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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 24, 2015 ⏰

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